F1 | GP Gran Bretagna 2025, Hulkenberg finalmente a podio: Nico ci ricorda che la F1 è ancora sport e favole a lieto fine

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 8 Luglio 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Gran Bretagna 2025, Hulkenberg finalmente a podio: Nico ci ricorda che la F1 è ancora sport e favole a lieto fine
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La carriera del tedesco sembrava dovesse chiudersi senza mai un podio. Un oltraggio finalmente scongiurato

Il rischio che Nico Hulkenberg terminasse la sua esperienza in F1 senza nemmeno un podio sembrava ormai certo, rappresentando una delle più grosse ingiustizie della storia per un pilota considerato per quasi tutta la sua permanenza un’opzione da non considerare, nonostante talento importante ma senza mai una possibilità seria di giocarsi qualcosa di grande con un top team.

Fortunatamente, anche se dopo 239 gare e quindici anni, questo peso enorme è finalmente sparito dalle spalle di Nico. La prima gioia di una top tre è arrivata anche grazie a condizioni particolari, certo. Ma la gara di Silverstone non è stata solo fortuna: è stata tenacia, passo nonostante il maltempo, resistenza sotto pressione di un sette volte iridato e, infine, un risultato meritatissimo; un’altra rimonta in una stagione che ci sta regalando il miglior Hulkenberg a 37 primavere. Da 17° a 7° in Australia, da 15° a 5° in Spagna, da ultimo a 9° in Austria ed ora da 19° a 3°.

Arrivato in F1, nel 2010, sembrava dovesse prendersi la scena. Quella prima Pole ad Interlagos con la Williams sembrava premonitrice di una brillante carriera davanti a sé. E poi è successo di tutto. Due anni dopo, sempre ad Interlagos, l’incidente con Hamilton gli toglie una grossa possibilità di ottenere un risultato importante. La parentesi con Sauber (la prima, in cui fa bene) nel 2013 arriva all’interno di una lunga avventura col mondo Force India, nella quale sfiora il podio un paio di volte, altre arriva quinto o sesto ma quella top tre finisce, quando arriva, nelle mani di Sergio Pérez. Nel mezzo, voci di un accordo con Ferrari che non si concluderà, unica vera possibilità di accasarsi in un top team.

Una vittoria arriva: ma, per ottenerla, è necessario spostarsi a Le Mans per la 24 ore del 2015. Nico viene chiamato da Porsche, sale per la prima volta sulla 919 Hybrid e, in equipaggio con Nick Tandy ed Earl Bamber, si prende il successo nella corsa di durata più prestigiosa del mondo. È una parentesi bellissima, che mette in mostra ancor di più le qualità di Nico ma non sblocca alcun team di livello.

Nico resta in Force India fino al 2016 e poi tenta l’avventura in Renault dove resta tre anni senza, però, cavare un ragno dal buco. La sua carriera in F1 sembra fermarsi alla fine 2019, lasciando l’amaro in bocca per un decennio che avrebbe meritato più soddisfazioni. Eppure, qualcosa, ancora c’è.

Il tedesco torna nell’ambiente Force India, o meglio Racing Point, come pilota di riserva e, nel 2020 segnato dal Covid, mette insieme due perle. A Silverstone, per il GP di Gran Bretagna e poi per quello del 70° anniversario, è chiamato in macchina per sostituire Sergio Pérez, caduto nella trappola del virus. Nella seconda gara Hulk si prende la terza posizione in qualifica, arrivando settimo in gara dietro il compagno di squadra Stroll.

Hulk è sempre Hulk e al Nurburgring, dove stavolta sostituisce il canadese, chiude ancora a punti, ottavo. Due squilli che, ancora una volta, non smuovono il mercato, considerato chiuso per lui.

Dopo un 2021 fuori dai radar, nel 2022 Hulk torna in macchina con l’Aston Martin nelle prime due gare per sostituire Vettel, alle prese col Covid. Sembra che ormai sia tutto finito quando, a 34 anni, arriva la seconda possibilità. Nel 2023 Haas lo chiama insieme a Magnussen per l’ultima stagione guidata da Steiner, con il team in condizioni disastrose. L’unico acuto arriva in Australia con il settimo posto, ma con un mezzo del genere c’è poco da fare.

Arriva quindi la passata stagione e cambia la storia (così come il team principal, ruolo affidato a Komatsu), con Hulk che va a punti dieci volte e, tra Austria e Silverstone (sempre lei) chiude due volte sesto. La sua avventura in F1 non è finita e arriva un’altra chiamata importante, quella di Sauber, o per meglio dire Audi. Nico è il pilota di esperienza sul quale il colosso tedesco decide di puntare per l’inizio della sua scommessa in F1. Finalmente una bella notizia.

L’inizio dell’anno con una Sauber in ristrutturazione, con Binotto e Wheatley al comando, al di là dell’ottimo settimo posto al debutto in Australia (in condizioni difficili con la pioggia) non è facile. Gli aggiornamenti che arrivano dalla Spagna in poi, però, fanno cambiare rotta alla monoposto. Nelle ultime quattro gare Hulk arriva quinto, ottavo, nono e terzo. Risultati impensabili fino a Montecarlo.

Domenica, finalmente, la gioia del podio che non solo lui, ma anche tanti appassionati, aspettavano con ansia, anche se le possibilità diventavano sempre più risicate. Basta leggere i commenti dei colleghi, le congratulazioni di Verstappen in pista e appena sceso dalla macchina, il team radio del compagno di squadra Bortoleto per capire quanto il tedesco sia apprezzato e stimato all’interno del Paddock. 239 gare senza un podio, o per meglio dire 15 anni, erano un assurdità totale per un pilota come lui. Ed è bello, ogni tanto, poter raccontare anche delle belle storie in una F1 sempre più platinata e che vende i suoi protagonisti per la loro immagine più che per quello che fanno in pista.

Ogni tanto una favola a lieto fine ci vuole e non poteva essercene migliore di questa. E chissà che, con Audi, l’incredibile Hulk (quest’anno corre anche in verde, gli calza a pennello) non possa togliersi parte di quelle soddisfazioni che gli sono mancate in questi anni. Se lo meriterebbe in pieno.

Immagine di copertina: Media Stake F1 Team

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