F1 | GP Gran Bretagna 2022, il miracolo di Zhou. Halo ha protetto il pilota, ecco il roll bar strappato dal telaio al primo impatto con l’asfalto! [Galleria]

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Luglio 2022 - 03:34
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L’analisi di P300.it dell’incidente del GP Gran Bretagna, dal quale Guanyu Zhou è uscito miracolosamente illeso. Ecco le immagini del roll bar strappato dal telaio.

L’incidente al via del GP Gran Bretagna, dopo aver lasciato col fiato sospeso, ha sottolineato tre aspetti importanti che analizzeremo in questo articolo.

Il primo è la facilità con la quale si può innescare una carambola pericolosa per i piloti ed anche per gli addetti ai lavori. Fotografi ed appassionati si sono visti arrivare la monoposto del cinese sottosopra a velocità sostenuta e poi scavalcare di netto le gomme di protezione, infilandosi tra queste e la rete di contenimento. Una casistica più unica che rara.

Il secondo è il ruolo avuto da Halo nel contenere l’impatto affiancandosi al roll bar principale, strappatosi nel ritorno a terra della monoposto dopo il primo ribaltamento. L’anello di protezione attorno alla testa del pilota è l’elemento che ha letteralmente salvato la vita a Zhou nelle prime fasi dell’incidente.

Il terzo è appunto costituito dai dubbi sul roll bar principale. Nella nostra analisi mostreremo il suo distacco al momento del primo impatto con l’asfalto. Vedremo poi cosa dice il regolamento, quali sono le sue misure, i test ai quali deve sottostare e cercheremo di capire come sia stato possibile il suo cedimento.

LA DINAMICA

Tutto nasce nelle fasi della prima partenza, che rivediamo dal camera car di Pierre Gasly.

Russell e Zhou partono male rispettivamente dall’ottava e nona casella. L’inglese della Mercedes, che monta gomme dure, ha uno scatto peggiore del pilota cinese mentre, tra i due, passa Nicholas Latifi con la Williams, scattato decimo con le soft. Qui si nota anche la differenza che le gomme possono fare al via di una gara.

Gasly, partito 11° alle spalle di Zhou, ha uno scatto simile a quello di Latifi e cerca di infilarsi a sua volta tra il cinese e Russell.

Una volta giunto a metà delle due monoposto, George Russell inizia a stringere verso sinistra. Gasly intuisce il pericolo e prova a frenare, infatti torna quasi alle spalle dell’Alfa Romeo. Ma lo scarto della Mercedes è troppo rapido e il contatto tra la ruota anteriore destra dell’AlphaTauri e la posteriore sinistra della Mercedes è inevitabile.

Il contatto fa stallonare all’istante la gomma dal cerchio della Mercedes, tanto che la monoposto spancia a terra e punta senza controllo verso sinistra dove si trova l’Alfa di Zhou, completamente ignaro di quello che sta per succedere.

La gomma anteriore sinistra della Mercedes si pone esattamente di fronte alla posteriore destra della C42. Il contatto è di quelli peggiori. La ruota della Mercedes fa da trampolino all’Alfa che, colpita di tre quarti, oltre ad intraversarsi si alza facendo perno sulle ruote del lato sinistro.

Immagine

Il sensore di attivazione del pedale, disponibile nella scheda GPS dell’App F1, ha rilevato la prima toccata sul freno da parte di Zhou a 238 km/h, mentre Russell era già da qualche decimo in decelerazione, essendo stato toccato poco prima da Gasly.

Ora passiamo al camera car di Valtteri Bottas, l’unico dal quale si può vedere bene da questo momento in poi.

Ripartendo dallo stesso punto la sequenza è rapidissima. L’Alfa Romeo si alza di lato ed effettua in aria una rotazione di 180°.

La C42 del cinese ricade a terra violentemente. Tocca prima con la parte posteriore (presumibilmente all’altezza dell’attuatore del DRS) e poi con il resto della carrozzeria. Al momento dell’impatto (foto a destra) la struttura superiore del roll bar si stacca di netto.

Le due fonti di scintille che vedete sono relative alla parte posteriore (sulla destra) e, sulla sinistra, non al roll bar superiore (che si è già strappato) ma all’Halo. Che, in questo preciso istante, salva la vita a Guanyu Zhou proteggendo il suo casco dall’asfalto.

Dalla forza dell’urto la monoposto rimbalza ed inizia a roteare verso la via di fuga in ghiaia.

Questo altro frame è importante. Sulla sinistra si notano due strisciate distinte: la prima, quella più chiara, è il segno lasciato dall’Halo all’impatto col terreno. La seconda, più scura, è relativa alla parte posteriore della monoposto, quella che ha toccato per prima. Quella più chiara è stata ritrovata anche dal giornalista di Sky Sport UK Graig Slater.

Per riassumere, la monoposto è ricaduta picchiando prima col posteriore per poi scendere con l’anteriore. Staccatosi di netto il roll bar superiore, tutta la forza è ricaduta sull’Halo, che ha protetto Zhou.

La corsa impazzita della C42 non si ferma, con la monoposto che rotea su se stessa in senso orario e il casco di Zhou che rimane a un dito da terra.

Con l’arrivo sulla ghiaia cambia la dinamica del movimento della monoposto, che pur continuando a roteare fa perno con l’Halo sollevandosi per poi infossarsi con il retro nella ghiaia stessa.

Proseguendo nella rotazione la monoposto si pone parallela alle barriere di protezione, che sono ormai vicinissime.

A questo punto le due ruote di sinistra si impuntano nella ghiaia e fanno da perno per un nuovo doppio ribaltamento della vettura.

La C42 si alza abbastanza per colpire sul bordo superiore la prima fila di protezioni con le ruote di destra. Queste fanno a loro volta da perno e aumentano la velocità di rotazione della monoposto, che vola sopra le file di gomme puntando la rete.

La monoposto compie un’ultima rotazione di 270° prima di schiantarsi contro la rete di protezione che divide la pista dalle tribune. Infine, ricade a terra nello spazio che divide la rete stessa dalle gomme.

La C42 si incastra tra le reti ed il guardrail a supporto delle file di gomme. Sulla destra vedete i piloncini che sorreggono appunto il rail. Qui finisce la folla corsa di Zhou, che verrà estratto illeso e miracolato da questo tremendo botto.

IL ROLL BAR STRAPPATO

Questo è ciò che rimane della monoposto di Zhou una volta estratta dal luogo dove si è fermata. Dell’Halo, dopo la lunga strisciata sull’asfalto e i contatti con la ghiaia, è rimasta la struttura nuda di titanio. Dietro di esso non c’è praticamente nulla, roll bar compreso. Ma cosa è successo?

La Principal Roll Structure (così definita dal Regolamento Tecnico) utilizzata da Alfa Romeo è differente da tutte le altre monoposto 2022. È costituita da un pilone centrale con prese d’aria laterali invece che dalla consueta sezione triangolare. Non si tratta comunque di una soluzione nuova: nel recente passato si era già vista proprio sulla Sauber C36 del 2017 e sulla Mercedes W01 del 2010.

Sauber C36 - Wikipedia
Michael Schumacher - Mercedes GP: FIA Formula 1 World Championship 2010 -  Photo 1/17

Nell’immagine sopra è cerchiato il pilone centrale con la presa d’aria sinistra. Nella parte inferiore c’è l’apertura per permettere ai commissari di passare i cavi per sollevare la vettura in caso di necessità. Ebbene, questo elemento si è letteralmente strappato, come anticipato prima, nel primo impatto della C42 con il terreno dopo il primo capottamento. Ecco le immagini che lo mostrano rimbalzare a terra mentre la monoposto prosegue la sua corsa, con Zhou protetto dal solo Halo.

Venendo a mancare la Principal Roll Structure, l’onere della protezione del pilota è ricaduto sulla Secondary Roll Structure: l’Halo, che ha protetto il casco del pilota.

Ecco da dove si è strappato il piloncino centrale con tutta la sua piastra di collegamento. La forma della piastra indica che questa potrebbe essere imbullonata al telaio, ma su questo non abbiamo una certezza al 100%. Quello che è certo è che, indipendentemente dal suo fissaggio, è saltata all’impatto col terreno e questo non dovrebbe accadere, perché trattasi della struttura primaria di sicurezza, utilizzata anche nelle misurazioni durante la preparazione del sedile e della posizione di guida.

https://twitter.com/1990sf1/status/912761429371113472
Stranezze del destino: sempre una Sauber, nel 1999, è stata protagonista di un caso in cui il roll bar non ha retto. Nel GP d’Europa 1999 Pedro Diniz rimase a testa in giù prima di essere soccorso. La sua fortuna fu quella di impattare su un terreno morbido (ad una velocità non elevatissima) e non direttamente con l’asfalto.

COSA DICE IL REGOLAMENTO

Torniamo alle operazioni di preparazione del sedile, che solitamente si svolgono durante la pausa invernale quando la scocca della nuova monoposto è pronta. Le immagini sopra sono del 2021, rispettivamente con Valtteri Bottas all’ultimo anno in Mercedes e Yuki Tsunoda in preparazione al suo esordio con l’AlphaTauri. Come potete notare, in entrambi i casi il telaio comprende il roll bar principale (potete scorgere la sezione triangolare, classica, all’interno della carenatura ovale). Con casco indossato, si prendono le misurazioni necessarie affinché il casco stesso resti al di sotto di una linea immaginaria, che parte 7,5 cm sotto il punto più alto del roll bar principale e arriva al punto di fissaggio dell’Halo sulla scocca davanti al pilota. La misurazione viene effettuata senza Halo montato, perché non facente parte della cellula di sicurezza. Le misure sono dettate dal regolamento tecnico all’articolo 12.5.2, che riportiamo di seguito.

Qui di seguito, invece, le definizioni del roll bar principale e dell’Halo. Il principale deve essere ad almeno 968mm di altezza dal piano di riferimento.

Il fatto che il roll bar principale dell’Alfa Romeo non abbia retto all’urto dopo aver passato comunque i test di carico previsti indica che questi saranno sicuramente analizzati e possibilmente rivisti in futuro. Come abbiamo spiegato nel nostro articolo di analisi sull’Halo, questo è sottoposto a carichi da 125kN, mentre la struttura principale arriva a circa 140kN (suddivisi in 60, 70 e 105kN nelle tre direzioni laterale, longitudinale e verticale). Ci si potrebbe chiedere come mai quest’ultima non abbia resistito mentre Halo sì. Questo (ma si rientra nel campo delle ipotesi) potrebbe essere spiegato proprio con la forma della struttura principale, a piloncino invece che di sezione triangolare (e quindi ancorata in due punti nella sua parte inferiore) mentre Halo ha una superficie maggiore di appoggio sulla quale il carico si può distribuire maggiormente; in questo caso, inoltre, è intervenuto successivamente, con parte dell’energia già dissipata dalla struttura principale fino a quando questa ha resistito. Non è comunque detto che, data la forza dell’impatto iniziale, un roll bar di sezione classica triangolare avrebbe resistito meglio.

A tutte queste domande risponderà comunque la Federazione Internazionale, che aprirà un’inchiesta sull’incidente al fine di capire il perché della rottura del roll bar sull’Alfa Romeo di Zhou e le soluzioni che potranno essere applicate in futuro, per migliorare ancora di più la sicurezza delle attuali monoposto di Formula 1.

Immagini: ANSA, F1

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