F1 | GP Giappone 2025: tutti a scuola da Max Verstappen

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 8 Aprile 2025 - 09:30
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Giappone 2025: tutti a scuola da Max Verstappen
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La prova superlativa dell’olandese ha messo in riga tutti gli avversari, dal giro senza fiato di sabato fino al capolavoro della domenica

Nessuno, nella storia di questo sport, è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio di Suzuka per quattro volte consecutive. Non Ayrton Senna, che qui ha vinto tutti e tre i suoi titoli mondiali, non Michael Schumacher, il più vincente di sempre nella terra del Sol Levante. Tutto questo è stato valido fino al GP del Giappone 2025, quello in cui Max Verstappen ha arricchito ulteriormente la propria leggenda compiendo un’impresa fin qui impossibile per chiunque.

Di impresa è giusto parlare, per una serie di fattori. Il primo è proprio il tracciato sul quale questa si è materializzata. Una pista complicatissima, tra le più tecniche al mondo, dove le qualità di guida del pilota sono ancora fondamentali a differenza di molti altri circuiti. La sensibilità tra le curve dell’asfalto nipponico diventa imprescindibile al fine di conquistare il miglior risultato possibile. Verstappen ci è riuscito, dimostrandosi senza rivali in Giappone per il quarto anno consecutivo, ma ciò non deve stupire viste le sue incredibili doti al volante.

L’impresa di Max, però, non si limita solamente alla pura statistica. Il secondo fattore da tenere in considerazione riguarda il mezzo che il Campione del Mondo in carica ha a sua disposizione attualmente. La Red Bull è ormai ben lontana dai fasti del 2023 ed è diventata ora una monoposto nervosa, difficile da mettere a punto, così tanto puntata sull’avantreno che solo un fenomeno come Max può riuscire a domarla. Una caratteristica tecnica simile può certamente aiutare dal lato della performance pura, ma, in quanto a guidabilità, si trasforma ben presto in un problema. Questo è valido per tutti, fuorché per Verstappen.

L’olandese, a Suzuka, ha completato probabilmente uno dei migliori weekend della carriera. Dopo un venerdì nero, in cui la RB21 sembrava nuovamente destinata a soccombere non solo alle solite McLaren, ma anche alla Mercedes di George Russell e, forse, alla Ferrari di Charles Leclerc, ecco il colpo da maestro in qualifica. Nella sessione di sabato, è arrivata una di quelle Pole Position leggendarie, quelle che si ricordano negli annali e che identificano la grandezza di un pilota. A Verstappen non è servito far registrare i migliori parziali, ma solo un talento smisurato e un coraggio da vero leone per tuffarsi in ogni curva al massimo della velocità, rischiando più volte l’incidente come da lui stesso dichiarato.

Questo, però, è quello che sanno fare i campioni. E, ancora meglio, i campioni sanno vincere. Il terzo ed ultimo fattore che ha completato il capolavoro di Max è stata la sua incredibile lucidità il giorno della gara. Se la pioggia poteva in qualche modo rappresentare un aiuto per una Red Bull certamente non rapida quanto la McLaren, con l’asciutto era facile aspettarsi una gara dominata, o quasi, da Lando Norris e Oscar Piastri. A Verstappen, questo ormai lo abbiamo capito bene, piace però ribaltare ogni pronostico. Anche in assenza di precipitazioni, l’olandese si è involato verso un Gran Premio perfetto, privo anche della minima sbavatura e sempre in completo controllo della situazione.

A nulla è servita la pressione che i due piloti “papaya” hanno provato a mettere al Campione del Mondo. Anche con Norris nei propri scarichi, a poco più di un secondo, Verstappen non si è lasciato andare al minimo traverso, alla minima imprecisione al volante, transitando per primo sul traguardo e impartendo ai suoi rivali una lezione pesantissima: finché c’è la possibilità che l’uomo prevalga sul mezzo, per tutti gli altri ci sarà ben poco da fare. Che Max fosse un fenomeno lo sapevamo già da tempo. La cosa che stupisce, anche se non dovrebbe, è quanto questo suo status venga da lui stesso ribadito continuamente con azioni in pista assolutamente irripetibili dai suoi colleghi.

Se la griglia della F1 rappresenta l’eccellenza, trattandosi, sulla carta, dei 20 migliori piloti del mondo, Verstappen è la stella che supera questa eccellenza. Quella luce che brilla quel che basta per risultare subito più accecante delle altre. Basta uno sguardo, bastano quegli 86 secondi di quel giro mozzafiato in qualifica o quei 90 minuti di una gara condotta alla perfezione per rendersene conto. Come Max, insomma, non c’è nessuno al momento. Questo potrebbe regalarci un Mondiale meno scontato del previsto.

Abbiamo già potuto verificare come Norris e Piastri, ognuno a modo suo, siano ancora lontani dall’essere in grado di competere con il numero 1 di casa Red Bull. L’inglese ha mostrato nuovamente segni di scarsa freddezza sotto pressione, come per esempio nelle qualifiche di Shanghai che gli sono costate la prima fila, oppure all’uscita dai box proprio di Suzuka, nel corso della quale ha tentato un disperato tentativo di sorpasso nei confronti di Verstappen finendo rovinosamente sull’erba. L’australiano, per quanto più composto in situazioni complicate, sembra ancora peccare di quello spunto in più che gli permetterebbe di competere costantemente per la vetta. Per battere questo Max, non importa quanto veloce sia il mezzo a propria disposizione, non serve nulla che sia inferiore all’assoluta perfezione.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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