L’olandese si tiene dietro le McLaren al via e nel resto della gara, legittimando la Pole di ieri con un’altra grande prestazione
Dopo la Gioconda delle qualifiche, Max Verstappen mette in scena un GP Giappone 2025 da cineteca e sbanca Suzuka davanti alle McLaren di Lando Norris ed Oscar Piastri. Il campione del mondo in carica omaggia Honda con una vittoria fantastica, difendendosi al via dalle McLaren e tenendole dietro praticamente per tutta la gara, con un solo momento critico al momento del pit stop. La sosta Red Bull è lenta, Norris si affianca ma non abbastanza e finisce goffamente sull’erba, reclamando una penalità che gli steward placano subito spegnendo ogni velleità.
Gli ultimi 20 giri sono fantastici. Verstappen, Norris e Piastri viaggiano racchiusi in tre secondi, con l’australiano che spinge il compagno di squadra (e la squadra) sperando in uno swap per cercare di andare a prendere l’olandese. Il team order non arriva (ci sarà da discutere in McLaren) e Norris non riesce a rompere la barriera del secondo di ritardo dalla Red Bull, non riuscendo quindi ad entrare in zona DRS. Per Verstappen è la vittoria n° 64, la quarta di fila a Suzuka, sicuramente una da ricordare visto l’omaggio ad Honda e la livrea speciale portata da Red Bull. Per l’olandese, questa è la decima stagione consecutiva con una vittoria, pareggiando Alain Prost e in rincorsa su Michael Schumacher e Lewis Hamilton.
Charles Leclerc fa il possibile (e forse anche l’impossibile) con la Ferrari, chiudendo quarto a 13 secondi dal podio. Il monegasco non sbaglia niente in una gara di difficile lettura all’inizio e riesce a tenere alle sue spalle entrambe le Mercedes, chiudendo un weekend senza sbavature e da prima guida. Non va meglio a Lewis Hamilton. Dopo la deludente ottava posizione in qualifica, il sette volte iridato chiude settimo recuperando solo la posizione si Isack Hadjar all’inizio. L’inglese parte con una strategia diversa, che lo vede su gomme dure all’inizio. Il secondo stint con le medie dovrebbe avvantaggiarlo ma, alla fine, il passo non c’è e Lewis chiude a 10 secondi da Antonelli.
Quello delle Mercedes è un weekend leggermente sottotono rispetto a quanto visto nelle prime due uscite ma George Russell e Kimi Antonelli chiudono vicini, in quinta e sesta posizione, con una grande gara dell’italiano che nel finale torna vicino al compagno dopo aver allungato il primo stint e aver assaggiato l’ebbrezza di comandare la gara per diversi giri ottenendo anche il giro più veloce (pilota più giovane di sempre a realizzare entrambi i record).
Isack Hadjar chiude un bellissimo weekend con la Racing Bulls, perdendo una posizione da Lewis Hamilton ma portando a casa buoni punti con l’ottavo posto finale. La nona e la decima posizione sono confermate rispetto alle qualifiche così come quelle tra la prima e la sesta. Alex Albon è nono con la Williams davanti ad un grande Ollie Bearman con la Haas.
La prima gara di Yuki Tsunoda in Red Bull finisce in 12a posizione a 58 secondi da Max Verstappen, mentre Liam Lawson chiude 17° con la seconda Racing Bulls.
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Sulla griglia di partenza, tutti su medie al via a parte Hamilton, Bortoleto e Ocon su dure e Doohan e Stroll su soft. Partenza senza scossoni con le prime posizioni mantenute per le prime otto.
Norris riesce a stare nel DRS di Verstappen al secondo giro e si avvicina, con Tsunoda che passa Lawson. Hamilton sale in settima posizione all’inizio del 6° giro mentre davanti Verstappen mette 1.7 tra sé e Norris, seguito da Piastri, Leclerc, Russell, Antonelli e il sette volte iridato. La prima parte di gara vive di pura attesa di capire quale può essere la strategia migliore da quella a una o due soste, con i piloti che cristallizzare le posizioni si occupano di gestire le gomme senza spingere eccessivamente.
Russell è il primo a fermarsi tra i big al 20° giro, e nei successivi tre si fermano tutti gli altri tranne Antonelli, Hamilton e HAdjar. Arriva il primo screzio tra Norris e Verstappen che si trovano affiancati all’uscita box dopo essere entrati insieme e con l’inglese che finisce sull’erba. Gli steward non giudicano colpevole l’olandese che non si è mosso dalla sua posizione lungo la fastlane.
Kimi Antonelli è l’ultimo pilota a fermarsi al 33° giro, lasciando la prima posizione e una situazione alle sue spalle molto chiara e simile a quella di inizio gara. Verstappen comanda su Norris, Piastri, Leclerc, Russell, Antonelli e Hamilton, unico con gomme medie tra i big. I primi tre sono racchiusi in tre secondi, Leclerc è a 10, Russell a 13, Antonelli a 20, Hamilton a 23.
A 15 giri dal termine, Verstappen comanda cercando di tenere Lando Norris fuori dalla zona DRS con l’inglese a 1.3/1.5, con Oscar Piastri a un secondo dal compagno. Al 40° giro Piastri è più vicino a Norris di quanto questo lo sia su Verstappen.
La strategia Ferrari con Hamilton non sembra funzionare. L’inglese, con le medie, resta oltre tre secondi lontano da Antonelli e non riesce più ad avvicinarsi. Piastri, via radio, chiede strada per provare ad andare a prendere Verstappen.
La chiamata non arriva e Verstappen si tiene con 1.3 di vantaggio su Norris all’inizio del 47° giro, con Piastri ancora alle spalle del compagno con il DRS. Alle loro spalle Leclerc è quarto a 11 secondi, Russell quinto a 16, Antonelli è in recupero sul compagno a 19. Hamilton è crollato, a 27 secondi.
Piastri arriva vicino a Norris all’inizio del 49° giro ma ormai è difficile che il team decida di effettuare uno swap.
In classifica piloti, in attesa delle classifiche ufficiali, Max Verstappen recupera sette punti a Lando Norris e si riporta ad una sola lunghezza, 62 a 61. Oscar Piastri è terzo a 49 seguito da Russell (45) e Antonelli (30).
In classifica costruttori, McLaren sale a 111 punti contro i 75 di Mercedes, i 61 di Red Bull (tutti di Max Verstappen) e i 35 di Ferrari, quarta.
Segue la classifica di gara. A seguire dichiarazioni ed approfondimenti del GP del Giappone.

Immagine di copertina: Media Red Bull
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