Se in qualifica non c’è stata storia, è sul passo gara che restano ancora gli ultimi interrogativi. Anche se…
Le qualfiche di Suzuka ci hanno detto che Red Bull fa ancora quello che vuole almeno sul giro secco, con una differenza rispetto all’anno scorso. Ovvero, sembra che la RB20 sul giro da qualifica abbia ancora più margine sugli avversari rispetto alla RB19. Questa volta, inoltre, Sergio Pérez è andato più forte del solito su una pista non banale, segno che forse la nuova monoposto di Milton Keynes lo aiuta un po’ di più rispetto a quella che l’ha preceduta.
Le aspettative di una battaglia per la Pole si sono infrante su un muro già con il Q1, nel quale si è subito capito come sarebbe proseguita la qualifica. I punti, però, non si fanno al sabato (per lo meno quando non c’è la Sprint…). Ed ecco che il dilemma è quello relativo al passo gara, nel quale nelle FP3 Red Bull girava quasi un secondo più lenta della Ferrari a parità di mescola media, mentre ha fatto impressione lo stint di Fernando Alonso sulle dure.
Ora qualche indizio: Alonso stesso ha detto che Aston Martin in questo momento – e in attesa di valutare gli aggiornamenti – è più competitiva in qualifica che in gara. Lo spagnolo, nel suo stint con le dure, è partito dal minuto e 35 basso per arrivare al 35 alto dopo 8 giri. Verstappen ha completato 7 giri molto più lenti dello spagnolo con le medie: 36.5, 36.9, 36.6, 36.7, 36.7, 37.3, 36.6. Per quanto riguarda, Leclerc, il monegasco è stato più veloce della Red Bull nel suo stint sempre su medie: 36.6, 35.9, 35.6, 35.7, 36.6, 36.9, 36.8.
Si dice spesso che, in media, 10 kg in più di benzina costino circa 3 decimi al giro. I tre passaggi sull’1:35 di Leclerc sono stati quasi un secondo più veloci di Verstappen. ma entrambi sono stati più lenti di Alonso. A questo punto entrano in gioco le strategie con la benzina e l’effettiva spinta durante il long run.
Un secondo di differenza significa avere 30, 40 kg in più di benzina a bordo: considerate le prime due uscite in Bahrain e Arabia Saudita, è difficile che Red Bull abbia perso in un mese più di un secondo e mezzo di passo rispetto alla Ferrari. Pertanto è possibile che, sia Verstappen che Pérez, abbiano girato molto carichi (anche a guidicare dalle lamentele sul sottosterzo) mente la Ferrari abbia simulato la parte centrale di gara.
Questo non significa che, partendo dal risultato della qualifica, Red Bull avrà sicuramente lo stesso margine anche in gara, perché sarà l’incognita usura a giocare un ruolo chiave soprattutto sulle gomme anteriori. Sarebbe però altrettanto strano, dopo il sabato, vedere una Red Bull più lenta di un secondo da subito e non dopo qualche giro.
La Ferrari si è complicata un po’ la vita soprattutto con Leclerc, ma di passo potrebbe risalire la china almeno per il podio con Sainz e per una posizione migliore col monegasco. Domani si capirà anche quanto Aston abbia spinto in FP3 con lo stint stupefacente messo in scena da Alonso, mentre McLaren e Mercedes potrebbero trovarsi molto vicine nonostante il grande giro di Norris in qualifica.
Domani, meteo permettendo, ne sapremo di più.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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