F1 | GP Giappone 2024, anteprima Brembo. Le curiosità su Suzuka

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di Redazione P300.it @p300it
3 Aprile 2024 - 15:45
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Segue l’anteprima Brembo del GP Giappone 2024 di F1

Dopo la tradizionale sosta per la Pasqua, la Formula 1 riparte dal GP Giappone che per la prima volta si disputerà ad aprile: a Suzuka si è sempre corso ad ottobre e novembre, anche se l’anno passato il GP fu anticipato al 24 settembre. Di proprietà della Honda, l’impianto dispone anche di un parco divertimenti e di un centro di educazione al traffico oltre alle Honda Racing School per la guida sui kart, le monoposto e le moto.

​I dati del GP

Secondo i tecnici Brembo il Suzuka International Racing Course da 5.807 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1 nonostante la presenza di 10 frenate al giro. Tuttavia in metà di queste la decelerazione è inferiore a 60 km/h e la frenata dura meno di un secondo. Sono soltanto 2 le frenate della categoria High.

Obiettivo 2030

Lo spostamento del GP Giappone in un nuovo slot è volto a razionalizzare il calendario, creando una sequenza di gare più efficiente per la logistica. Si vuole in tal modo evitare di fare avanti indietro da un continente all’altro, riducendo la distanza aerea percorsa dai cargo che trasportano le auto e il materiale dei vari team, oltre ad abbattere le ore di volo del personale, per arrivare entro il 2030 a ridurre le emissioni di carbonio in modo da ottenere un equilibrio in atmosfera. 

Brembo aderisce all’Agenda 2030, il documento redatto dai leader dei governi dei 193 Paesi membri dell’Onu che prevede 17 obiettivi e impegni globali, chiamati Sustainable Development Goals (SDGs) da realizzare entro l’anno 2030. Con il progetto We support SDGs, avviato nel 2019, Brembo invita le proprie persone e tutti gli stakeholder a conoscere, supportare e promuovere il pensiero sostenibile.

La curva più dura

La curva più dura del Suzuka International Racing Course per l’impianto frenante è la 16, teatro di una perdita di velocità di poco inferiore ai 200 km/h, da 289 km/h a 92 km/h. Per riuscirci i piloti frenano per 2,19 secondi, affrontando una decelerazione di 4,5 g con un carico sul pedale di 141 kg. Durante la frenata che sprigiona una potenza di 2.250 kW, l’auto avanza per 103 metri.

La prima con la McLaren

Il 1989 fu il primo anno in cui la McLaren impiegò i sistemi frenanti Brembo, su insistenza di Ayrton Senna che li aveva apprezzati ai tempi della Lotus. Durante il GP Giappone, all’ingresso della chicane le due MP4/5 vennero in contatto: Alain Prost fu costretto al ritiro mentre il brasiliano continuò ma poi fu squalificato. Il francese così conquistò il Mondiale, ma le polemiche tra i due annacquarono la gioia di Brembo, per la prima volta campione del mondo F1 con un team diverso dalla Ferrari.

Fonte immagini e testi: Brembo

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