F1 | GP Giappone 2022, Statistiche: Suzuka supera Monza per titoli assegnati, RBPT secondo motorista vincente all’esordio

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Tempo di lettura: 13 minuti
di Marco Colletta @MarcoColletta
11 Ottobre 2022 - 19:30
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La F1 ha assegnato il titolo piloti per 12 volte a Suzuka contro le 11 di Monza. RBPT invece vince il titolo al primo anno come accaduto con Repco nel 1966. Intanto Fernando Alonso porta a casa l’ennesimo record.

Sono trascorsi tre anni dall’ultima volta in cui la F1 è approdata in Giappone e, al suo ritorno, la festa a Suzuka non è andata nei migliori dei modi dato che la pioggia ha costretto i piloti a correre una mini gara, poco più lunga di una Sprint Race. Questa volta a festeggiare è Max Verstappen che non solo ha portato a casa pole e vittoria, ma anche il secondo titolo mondiale nella casa del suo motorista: la Honda.

QUALIFICHE

Come detto, nella giornata di sabato il più veloce è stato Max Verstappen che ha conquistato la diciottesima pole in carriera, eguagliando Mario Andretti, René Arnoux, Kimi Raikkonen e Charles Leclerc. Per Red Bull si tratta della 79esima nella storia, mentre per il motorista RBPT è la sesta.

Questa è la quinta pole di Max nel 2022, oltre che la decima partenza in prima fila. Quelle complessive in carriera sono diventate 39 come quelle di Mika Häkkinen.

Seconda posizione per Charles Leclerc che ottiene la sua 24esima prima fila in carriera come James Hunt, Mario Andretti e Jenson Button, oltre che la 420esima per la Ferrari in F1.

Quinta posizione per Esteban Ocon che riporta la Renault/Alpine così avanti sulla griglia giapponese dal terzo posto di Robert Kubica del 2010.

Per Lewis Hamilton il sesto posto è il terzo peggior risultato al sabato a Suzuka. L’ultimo fu il nono del 2019, mentre il primo fu l’ottavo del 2010.

La settima posizione consente a Fernando Alonso di tornare in Q3 in Giappone per la prima volta dal 2014, quando scattò dalla quinta posizione al suo ultimo anno in Ferrari.

La nona mette invece fine a nove gare di digiuno dal Q3 per Sebastian Vettel. Il tedesco non accedeva alla fase finale delle qualifiche dal GP d’Azerbaijan; per lui è la terza gara nel Q3 in questa stagione. Con questo risultato, inoltre, il tedesco ha eguagliato il peggior piazzamento sulla griglia giapponese, già ottenuto nel 2008 al Fuji e nel 2014 a Suzuka.

In aggiunta, Vettel è riuscito a mantenere la sua percentuale del 100% in quanto a partecipazioni nel Q3 in Giappone nel corso della carriera.

Dodicesima piazza per Valtteri Bottas che ottiene il miglior piazzamento dell’anno dal GP d’Ungheria. Per il finlandese si estende invece a 5 il numero di gare in fila in cui non ha ottenuto l’accesso alla fase finale della sessione.

Tredicesimo tempo per Yuki Tsunoda in qualifica, alla sua prima apparizione della gara di casa. Diciassettesimo posto, invece, per il compagno di squadra Pierre Gasly. L’AlphaTauri non restava esclusa dal Q1 a Suzuka dal 2017 con il 19° tempo di Carlos Sainz, alla sua ultima apparizione al volante della Toro Rosso.

F1 2022 - Giappone - Verstappen, Red Bull
Max Verstappen, autore della 18a pole position in carriera in F1 – Copyright: Red Bull Content Pool

GARA

Sotto il diluvio domenicale è arrivata la trentaduesima affermazione in carriera per Max Verstappen che ha così raggiunto il numero di successi in F1 di Fernando Alonso, salendo al sesto posto di tutti i tempi. È la dodicesima di questa stagione, la quale lo porta a una lunghezza dal record di Michael Schumacher e Sebastian Vettel.

Con questo trionfo diventano 23 i GP differenti in cui Verstappen ha vinto, superando i 22 di Schumacher. Ora l’olandese è al secondo posto in solitaria a 8 lunghezze da Lewis Hamilton. Suzuka è invece il 21° tracciato diverso con un successo per il campione del mondo. Ha eguagliato quelli di Vettel, arrivando al quinto posto a 10 lunghezze dal #44.

Il primo posto di Verstappen è arrivato con un vantaggio di 27,066 secondi che è anche il margine di vittoria più alto della storia della F1 sul tracciato di Suzuka. Il precedente record apparteneva a Vettel che lo aveva registrato 10 anni fa in 20,632 secondi.

Quello di domenica è stato il primo GP del Giappone a non vedere un trionfo dei motori Mercedes o Renault dal 2004.

Quella di Max coincide con l’89esima vittoria di Red Bull in F1, la quattordicesima stagionale che permette al team austriaco di stabilire un nuovo record personale, battendo le tredici del 2013.

Questo è anche il settimo successo consecutivo di Red Bull che si trova quindi nella seconda striscia più lunga della propria storia, alle spalle delle 9 del 2013.

Domenica, Max è stato incoronato anche campione del mondo per la seconda volta in carriera. Verstappen è il 17° a ottenere almeno due mondiali in F1.

Il #1 è invece l’11° a conquistare due titoli consecutivi dopo Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Jack Brabham, Alain Prost, Ayrton Senna, Michael Schumacher, Mika Hakkinen, Fernando Alonso, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.

Verstappen è il secondo pilota più giovane a ottenere due titoli consecutivi, precedendo il recordman Sebastian Vettel e sorpassando Fernando Alonso.

Come successo al suo predecessore in Red Bull, Max ha ottenuto il primo titolo all’ultima gara ad Abu Dhabi e il secondo a quattro gare dalla fine a Suzuka. Inoltre, Max ha conquistato il secondo titolo a 11 esatti dal secondo di Vettel: entrambi lo hanno portato a casa il 9 ottobre.

Come Michael Schumacher, invece, ha vinto il primo titolo all’ultima gara e il secondo in Giappone; allora il tedesco lo conquistò sul circuito di Aida, che ospitava il GP del Pacifico.

Verstappen è solo il quarto pilota nella storia della F1 a vincere il titolo con quattro gare ancora da disputare. Gli unici a farlo fino ad ora sono stati Nigel Mansell (1992), Michael Schumacher (2001, 2002, 2004), Sebastian Vettel (2011).

Suzuka è invece tornata ad assegnare un titolo di campione dopo 11 anni: l’ultimo fu quello del già nominato Sebastian Vettel. Prima del tedesco ci riuscirono anche Nelson Piquet, Ayrton Senna, Alain Prost, Damon Hill, Mika Hakkinen e Michael Schumacher.

Diventano dunque 13 i titoli piloti assegnati in Giappone, col paese asiatico che ora si trova due lunghezze davanti all’Italia. Suzuka invece ottiene il primato assoluto di maggior numero di titoli piloti assegnati con 12, superando di una lunghezza Monza, ferma a 11.

Con il titolo di Verstappen, il 2022 diventa il sesto anno consecutivo in cui a vincere non è il pilota che ha conquistato il primo successo stagionale. L’ultimo a riuscirci resta Nico Rosberg nel 2016.

Dal 2008 in poi, questo è il quarto anno in cui la Ferrari ha ottenuto il successo nella gara inaugurale, ma non è poi riuscita a conquistare il titolo, andato all’avversario in campionato:

Questo è il decimo titolo Red Bull considerando i 6 piloti e i 4 costruttori archiviati fino ad ora. È il sesto costruttore a riuscirci dopo Ferrari, McLaren, Williams, Lotus e Mercedes. La squadra austriaca raggiunge inoltre Lotus a quota sei titoli piloti. Per quanto riguarda il motorista, RBPT è la seconda nella storia delal F1 a ottenere il titolo nella stagione d’esordio. L’unico precedente fu quello della Repco nel 1966.

Seconda posizione per Sergio Pérez che per la prima volta sale sul podio a Suzuka. Per lui è il 24° nella storia, tanti quanti Stirling Moss, John Surtees e Alain Jones.

Con questa doppietta salgono a 5 quelle della Red Bull nel 2022: un nuovo record che va a battere le 4 ottenute nel 2010 e 2013. Gli 1-2 della Red Bull diventano 22 e questo è il primo in Giappone dal 2013 con Vettel a precedere Webber.

Il terzo posto è andato a Charles Leclerc che ha conquistato il suo 22° podio come René Arnoux. Per lui è il nono stagionale, il quale lo porta a una sola lunghezza dal record personale di 10 del 2019.

È il quarto podio consecutivo del monegasco, tanti quanti quelli ottenuti nel 2019 tra i GP del Canada e Gran Bretagna che equivalgono il suo record personale in F1. Per Ferrari si tratta del podio n.795 nella categoria.

Per la prima volta nel corso della stagione, la Ferrari non ha condotto un giro in testa alla gara per due corse consecutive.

Quarta posizione per Esteban Ocon che ottiene il suo miglior risultato dell’anno, nonché il migliore dal quarto posto del GP dell’Arabia Saudita dello scorso anno.

Quinto posto per Lewis Hamilton che scende dal podio giapponese per la prima volta dal 2013, quando fu costretto al ritiro. Questo è anche il peggior risultato della Mercedes a Suzuka nell’era ibrida; dal 2014 aveva infatti vinto tutte le gare fin qui disputate.

Sesto posto per Sebastian Vettel che eguaglia il miglior risultato stagionale ottenuto in Azerbaijan. Il tedesco va però a eguagliare il peggior piazzamento giapponese della sua carriera: arrivò 6° in Toro Rosso al Fuji nel 2008 e in Ferrari a Suzuka nel 2018.

Settima posizione per Fernando Alonso che torna a muovere la classifica in Giappone per la prima volta dal 2013, quando chiuse in quarta posizione. Per lo spagnolo questo è il peggior piazzamento a Suzuka in zona punti: prima del 2022 non era mai andato oltre il 5° posto del 2004.

L’iberico è però stato l’unico, oltre a Verstappen, ad andare al comando della gara per almeno un giro. Alonso è così tornato in testa al GP del Giappone per la prima volta dal 2011 e 13 anni dopo l’ultimo giro in testa in questo paese effettuato con Renault, quando nel 2008 ottenne il suo ultimo successo con i francesi al Fuji.

Con questo giro al comando salgono a 86 le gare in testa per Fernando Alonso, tante quante quelle di Ayrton Senna. Ora lo spagnolo si trova al quarto posto in questa speciale classifica.

Il giro al comando permette al due volte campione del mondo di conquistare l’ennesimo record nel 2022. Con 19 anni e 6 mesi ha battuto il primato di 19 anni e 1 mese di Michael Schumacher per l’intervallo più lungo tra il primo e l’ultimo giro al comando in F1. Il tedesco aveva ottenuto questo record proprio a Suzuka nel 2011.

Non è però l’unico primato del pilota dell’Alpine. L’asturiano, tagliando il traguardo, è diventato anche il pilota con più gare concluse in F1: ben 279, una in più di quelle di Kimi Raikkonen. Questo record non è però ben saldo nelle mani di Alonso, dato che Hamilton si trova a solo due lunghezze dall’ex compagno di squadra.

Con entrambe le Alpine a punti, la squadra di Enstone torna a marcare un risultato del genere a Suzuka per la prima volta dal 2015, quando il team si chiamava ancora Lotus.

Ottavo posto per George Russell che, per la prima volta dal suo approdo in Mercedes, non ha chiuso la gara in Top5 per due gare consecutive. Per l’inglese si tratta comunque del miglior risultato in Giappone, visto il 16° posto conquistato in Williams nel 2019.

Nona posizione e terza gara conclusa a punti in F1 per Nicholas Latifi. Questo è il primo arrivo in Top10 a Suzuka per la squadra di Grove dal decimo posto di Felipe Massa nel 2017.

Con i punti ottenuti alla sua prima apparizione a Suzuka, la percentuale di gare a punti qui per il canadese è del 100%. L’unico a poter vantare una statistica del genere fino ad ora era stato Cristiano da Matta che, nel 2003, si classificò settimo con la Toyota.

Decimo posto per Lando Norris che, alla sua seconda presenza in Giappone, ottiene i primi punti sulla pista di Suzuka.

Solo un tredicesimo posto per Yuki Tsunoda alla sua prima apparizione nella gara di casa. L’ultimo giapponese a correre a Suzuka fu Kamui Kobayashi nel 2014 con la Caterham, il quale non andò oltre il 19° posto.

Tsunoda è inoltre il primo pilota giapponese a correre nella gara di casa con un motore nipponico (ricordiamo che il motore RBPT è una rebrandizzazione dei motori Honda) dal 2009 quando Kazuki Nakajima prese il via con la Williams motorizzata Toyota.

Il giapponese è inoltre il 17° pilota del suo paese a correre nella gara di casa.

Nonostante il sedicesimo posto, Zhou Guanyu ha portato a casa il suo primo giro veloce in carriera. È il 136° a riuscirci, mentre la Cina è il 26° della storia a conquistarne uno. Il paese orientale è solo il secondo asiatico a vantarne uno in F1; l’unico che fino ad ora ne aveva ottenuto uno era stato il Giappone che conquistò il primo nel 1989.

Questo è inoltre il 15° giro veloce della storia dell’Alfa Romeo che eguaglia quelli della Maserati e della BRM. L’ultimo risaliva al GP del Belgio 1983, segnato da Andrea de Cesaris. In aggiunta, questo è il primo segnato da Alfa Romeo fuori dal continente europeo, nonché il primo ad essere registrato con gomme Pirelli da quello di Juan Manuel Fangio al GP di Spagna 1951.

Considerando Alfa Romeo come Sauber, questo è il primo segnato dal team dal GP di Spagna 2013, quando a conquistarlo fu Esteban Gutierrez. Per il team elvetico è il quinto della storia (1 come BMW, 3 come Sauber e 1 come Alfa Romeo) e ognuno di questi è stato conquistato da un pilota differente.

Diciassettesimo posto per Mick Schumacher che per pochi metri ha potuto condurre un GP di F1 per la prima volta in carriera. Statisticamente parlando non conta nulla, dato che il tedesco non è riuscito a passare sul traguardo in prima posizione (giro chiuso al comando da Alonso, ndr), ma Mick ha assaporato la prima posizione in classifica 11 anni esatti dopo l’ultimo del padre Michael (Suzuka 2011).

F1 2022 - Giappone - Alonso, Alpine
Fernando Alonso (Alpine) ha conquistato due nuovi record di F1 nel corso della gara a Suzuka – Copyright: Media Alpine

CURIOSITÀ

Come detto, l’ottavo giro ha visto in testa Fernando Alonso e Mick Schumacher a seguire in seconda. L’ultima volta in cui Alonso ha condotto la gara precedendo Michael Schumacher fu al 37° giro del GP del Giappone 2011.

Questo è stato il dodicesimo evento a vedere una bandiera rossa negli anni Venti, uno in più rispetto agli anni Dieci. Il record resta però agli anni Ottanta e Novanta con 20 gare in red flag ciascuno.

È anche la dodicesima volta nella storia della F1 che una gara interrotta viene ripresa e conclusa, ma non per la distanza gara prevista, quanto per il termine del tempo residuo. Dall’introduzione del tempo limite per la disputa dell’evento (4 ore dal 2012 e 3 ore dallo scorso anno, ndr), questa è la prima volta che un GP si chiude per il sopraggiungimento del termine delle tre ore e non delle due di durata massima di una corsa.

Per la prima volta nella storia della f1, due corse hanno visto l’interruzione e la conclusione della corsa – per il raggiungimento di uno dei tempi limite, prima del completamento della distanza gara – in uno stesso anno.

La gara di Suzuka è la quinta più corta della storia della F1 con soli 162,3 km completati, la quale si va a piazzare tra i 109,9 della Spagna e i 171,4 dell’Austria, entrambi della stagione 1975. Con questa corsa, inoltre, il Giappone eredita dalla Malesia il titolo di gara più corta disputata in Asia. Il record apparteneva infatti a Sepang 2009 con 171,8 km. In termini di giri, invece, questa è la 31esima gara più corta.

Tra le corse con bandiera rossa, Giappone 2022 è la seconda per quanto riguarda la durata di tempo con 3h01:44,044. Si piazza dietro alle 4h04:39 di Canada 2011 e davanti alle 3h01:01,330 di Brasile 2016.

Immagine di copertina: Red Bull Content Pool

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