Segue l’anteprima Brembo del GP Giappone 2022 di F1
Due settimane dopo la MotoGP, anche la Formula 1 torna in Giappone dove mancava dal 2019, a causa della chiusura del Paese del sol levante per la pandemia di Covid-19. Il Suzuka International Racing Course rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni: in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2.
La Formula 1 ha esordito su questa pista nel 1987 ma il circuito di proprietà della Honda festeggia quest’anno 60 anni. Ad agosto è stato impiegato per la 8 Ore Suzuka, vinta proprio dai padroni di casa. Nelle prime edizioni diverse monoposto furono costrette a fermarsi per guasti ai freni, un problema che sembra ormai superato anche se nel 2019 due monoposto furono squalificate per aver impostato elettronicamente il bilanciamento della frenata.
Tre etti di pastiglie
Oltre alle pinze in lega d’alluminio e ai dischi in carbonio, Brembo fornisce ai team anche le pastiglie, anch’esse in carbonio: ogni team ne consuma complessivamente fino a 600 a stagione. Esistono almeno 2 varianti di materiale e altrettante per geometria per un totale di 4 combinazioni possibili, sia per i freni anteriori che posteriori. Ogni team adotta poi una pastiglia dal design dedicato che si sposa perfettamente con la geometria della pinza Brembo utilizzata.
La lunghezza di ciascuna pastiglia è compresa tra i 160 e i 190 mm e l’area è tra i 50 e i 90 cm2, mentre il peso varia dai 150 ai 300 grammi. Il coefficiente d’attrito è intorno a 0,5 e la temperatura d’esercizio è la stessa dei dischi, ma a differenza di questi la conducibilità termica è ridotta per non trasferire il calore generato dall’attrito alla pinza che le contiene.

Nove frenate ma molto brevi
Al Suzuka International Racing Course, come in tutti i tracciati molto “guidati”, i curvoni veloci richiedono un uso quasi insignificante dei freni: in metà delle 18 curve non sono minimamente usati e in altre 3 lo spazio di frenata non arriva nemmeno a 50 metri, tanto che l’impiego dei freni è inferiore ai 12 secondi al giro, equivalenti al 13 per cento dell’intero GP.
Le frenate in cui si perdono oltre 170 km/h di velocità sono appena un paio ed entrambe hanno bisogno di 2,3 secondi per essere portate a termine. Un filo minori sono i valori della curva 9, intitolata a Ernst Degner, che però si mette in luce per 4,3 g di decelerazione e 133 kg di carico sul pedale del freno. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 38 tonnellate.
I centro metri più veloci
Delle 9 frenate del Suzuka International Racing Course solo 2 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le restanti 6 sono light.
La più impegnativa in assoluto è la curva 16, teatro di una perdita di velocità da 273 km/h a 85 km/h in soli 100 metri. Durante i 2,33 secondi di funzionamento dei freni i piloti esercitano un carico sul pedale di 139 kg e sono soggetti ad una decelerazione massima di 4,7 g.
Fonte immagini e testi: Brembo
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