F1 | GP Germania 2000: L’incredibile prima vittoria di Rubens Barrichello

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di Daniele Botticelli @DBDeiman
30 Luglio 2022 - 08:00
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Rubens Barrichello ottenne il suo primo successo in Formula 1 al termine di una gara pazza, vincendo dopo esser partito dalla 18a posizione in griglia.


La stagione 2000 di Formula 1 viene sicuramente ricordata per l’accesa lotta per il titolo chiusa con il trionfo finale di Michael Schumacher, al suo primo titolo al volante della Ferrari, capace di avere la meglio su un mai domo Mika Hakkinen per rompere un digiuno riguardo alla conquista del titolo piloti da parte della Rossa che durava dal lontano 1979 con Jody Scheckter.

In casa Ferrari, il 2000 ha visto anche l’approdo tra le proprie fila di Rubens Barrichello al posto del partente Eddie Irvine che, reduce dal titolo sfiorato nel 1999, lascia la Rossa (con cui i rapporti si incrinarono durante quell’annata) per accasarsi alla neo arrivata Jaguar, entrata in pompa magna grazie all’acquisto della Stewart Grand Prix da parte del gruppo Ford.

Barrichello arriva alla Ferrari dopo sette stagioni di buon livello trascorse tra la Jordan e la stessa Stewart, con la quale ha disputato un buon 1999 chiudendo il campionato al settimo posto con 21 punti e tre podi conquistati, tra cui il terzo posto ottenuto in quell’incredibile Gran Premio d’Europa al Nürburgring vinto dal suo allora compagno di squadra Johnny Herbert al termine di una gara ad eliminazione.

Il primo campionato del pilota brasiliano in Ferrari inizia in modo molto convincente, con quattro podi nelle prime otto gare nonostante i due ritiri arrivati in Brasile e Gran Bretagna, dovendo così rimandare l’appuntamento con la sua prima vittoria in Formula 1. Successivamente Barrichello sale sul podio anche in Francia e in Austria, ritrovandosi dopo 10 gare al quarto posto in campionato a quota 36 punti, a 20 punti di ritardo dal leader del mondiale Schumacher che è reduce da due ritiri consecutivi.

Si arriva così ad Hockenheim, sul vecchio layout dell’Hockenheimring, con il Gran Premio di Germania ad ospitare l’11a prova della stagione 2000. Il weekend di Barrichello inizia in salita con una perdita d’olio che compromette le sue qualifiche, riuscendo solamente ad ottenere un 18° posto. Nessun problema invece per David Coulthard, che riesce a trarre il meglio dalle condizioni di meteo incerte (con la pioggia ad arrivare proprio nel corso delle qualifiche) per realizzare la pole position con oltre un secondo di vantaggio su Schumacher e su Giancarlo Fisichella, ottimo terzo con la Benetton, mentre Mika Hakkinen completa la seconda fila con il quarto tempo.

LA GARA

Allo spegnimento dei semafori le due McLaren scattano bene, con Coulthard che dalla pole position si sposta subito verso la sua destra per chiudere la porta a Schumacher, mentre Hakkinen trova il varco creato dal suo compagno di squadra portandosi in testa alla prima curva. Dopo esser stato bloccato da Coulthard, Schumacher si sposta poi verso la sua sinistra per cercare la traiettoria ideale per impostare la curva a destra, ma nel cambiare traiettoria finisce a contatto con Fisichella; il pilota della Benetton è stato bruciato al via da Hakkinen e successivamente ha sbagliato la frenata arrivando a tamponare la Ferrari del pilota tedesco, con entrambi che finiscono fuori pista e contro le barriere vedendo la propria gara conclusa già dopo pochi metri. Per Schumacher si tratta del terzo ritiro consecutivo (il secondo dovuto per un incidente al via), che rischia di compromettere definitivamente la sua corsa verso il titolo, con Hakkinen che vincendo ad Hockenheim dopo il ritiro del pilota tedesco avrebbe la possibilità di passare in testa al campionato.

L’unica speranza rimasta in casa Ferrari è proprio Barrichello, autore a sua volta di un ottimo primo giro concluso in decima posizione dopo esser partito 18°. Il pilota brasiliano continua la sua rimonta superando le due BAR Honda di Zonta e Villeneuve già al secondo giro, liberandosi poi anche della Jaguar di Irvine nel corso del giro successivo all’ingresso della zona dello stadio, portandosi così al settimo posto.

Barrichello entra in zona punti già al quinto giro grazie ad un sorpasso su Jos Verstappen alla Ost Kurve, superando poi Johnny Herbert nel passaggio successivo alla Jim Clark Kurve per portarsi in quinta posizione. Nel frattempo le due McLaren continuano indisturbate in testa alla gara, con Hakkinen agevolmente al comando davanti a Coulthard entrambi seguiti da Jarno Trulli, terzo nei primi giri con la sua Jordan.

Mentre Barrichello continua a spingere, realizzando diversi giri veloci, alle sue spalle Verstappen vede parte del proprio cofano motore cedere e staccarsi dalla sua Arrows, con l’intero motore della sua vettura che rimane così scoperto. Oltre a Barrichello, anche Heinz-Harald Frentzen sta rimontando: partito 17°, al nono giro il pilota tedesco della Jordan è già in ottava posizione dopo aver superato Irvine. Frentzen replica la stessa manovra fatta su Irvine nel giro successivo nei confronti di Verstappen alla Jim Clark Kurve per la settima posizione entrando poi in zona punti superando Herbert all’11° passaggio issandosi al sesto posto.

Barrichello continua la sua rimonta superando Pedro De la Rosa al 12° giro, completando un inseguimento durato diversi giri ai danni dello spagnolo per poi agguantare la quarta posizione, arrivando poi immediatamente negli scarichi di Jarno Trulli ed ingaggiandolo in una lotta per la terza posizione. Il sorpasso arriva al 15° giro, con il brasiliano che prende l’interno della Jordan alla Jim Clark Kurve per effettuare il sorpasso. Barrichello si issa in terza posizione, ritrovandosi ad oltre 12 secondi dal leader di gara Hakkinen al termine del giro.

Rubens rientra ai box al termine del 17° giro, effettuando una sosta da 7,2 secondi e lasciando intuire come la sua strategia preveda due soste, in controtendenza alle due McLaren in testa alla gara che continuano a girare optando per un solo pit stop. Il brasiliano torna in pista al sesto posto.

Al 18° giro rientra ai box Frentzen, anche lui su una strategia a due soste come Barrichello. Il pilota tedesco rientra in pista proprio davanti a Verstappen, resistendo però all’attacco dell’olandese all’interno della variante della Jim Clark Kurve nonostante le sue gomme non in temperatura per via del cambio gomme appena effettuato. Frentzen si ritrova così sesto proprio dietro Barrichello, gli unici due piloti fin lì ad aver effettuato una sosta ai box.

Barrichello continua la propria rimonta tornando alle calcagna di De la Rosa, quando al 24° giro avviene un colpo di scena inatteso ma cruciale per l’esito della gara: all’improvviso uno spettatore invade la pista facendosi vedere nel rettilineo tra la curva 1 e la curva 2, indossando un mantello bianco con delle scritte, riuscendo anche ad attraversare la carreggiata da un lato all’altro mentre le vetture sopraggiungono a piena velocità. In seguito si venne a sapere che quell’uomo ha commesso quel gesto per protestare contro il proprio licenziamento dalla Mercedes-Benz dopo oltre 20 anni di servizio, a suo dire ingiusto.

Inevitabile dunque l’ingresso in pista della Safety Car, con molti piloti ad approfittare della neutralizzazione per effettuare il cambio gomme; i primi a rientrare ai box sono Trulli e De la Rosa, mentre al 26° giro ne approfittano Hakkinen e Barrichello, rispettivamente per il primo e secondo pit stop della loro gara proprio in occasione dell’ingresso in pista della Safety Car. Ciò va a discapito di Coulthard che, passato al comando dopo il pit stop di Hakkinen, rientra solamente al 27° giro per il proprio cambio gomme, tornando in pista solamente al sesto posto alle spalle di Frentzen, autore anche lui del suo secondo pit stop in occasione dei giri precedenti.

La McLaren vede vanificarsi una doppietta certa, con Hakkinen che rimane in testa seguito però da Trulli e Barrichello e con il gruppo ricompattato dopo l’ingresso in pista della Safety Car. Allontanato l’invasore, la gara riparte al 29° giro: Hakkinen riesce ad allungare nuovamente, mentre Barrichello cerca di attaccare subito Trulli, che stavolta riesce a difendersi dall’attacco del brasiliano difendendo la seconda posizione. Nel giro successivo Jean Alesi e Pedro Diniz vengono a contatto alla chicane Senna, con il francese che impatta duramente contro il muro ma senza conseguenze fisiche e con la Safety Car costretta a rientrare in pista.

La gara riparte al 32° giro con Hakkinen che ha un’altra ottima ripartenza, mentre nelle retrovie Alexander Wurz finisce in testacoda sul rettilineo principale per via di un problema al cambio terminando lì la sua gara. Nel frattempo, però, arriva anche la pioggia, con il pubblico dell’Hockenheimring che inizia a tirar fuori impermeabili e ombrelli per ripararsi dalla pioggia.

Al 34° giro Coulthard sorpassa Frentzen per la quinta posizione, mentre ai box inizia ad esserci fermento con i meccanici che iniziano ad uscire per un eventuale cambio di gomme per passare alle coperture da bagnato. Sul finale di giro anche Marc Gené si unisce all’elenco dei piloti ritirati, costretto a fermarsi per la rottura del motore della sua Minardi.

La pioggia inizia ad abbattersi principalmente nella parte finale di pista, con Villeneuve ed Irvine a pagarne le conseguenze finendo in testacoda. Ciò spinge i team a rientrare ai box per cambiare gomme e mettere le gomme da bagnato. Alla fine del 35° giro Hakkinen, Trulli, De la Rosa rientrano ai box, mentre Barrichello decide di proseguire ereditando così la testa della gara.

Questa scelta si rivelerà decisiva, anche perché la pioggia si è abbattuta principalmente nei pressi del Motodrom (dove si trova anche il traguardo) mentre la parte del bosco dove si sviluppava gran parte di questo layout si presentava completamente asciutta, dando così ragione alla mossa della Ferrari e di Barrichello di proseguire con le gomme d’asciutto.

Oltre a Barrichello anche Coulthard, Frentzen e Zonta hanno optato per proseguire con le gomme d’asciutto ma non riescono a contenere il ritmo del pilota della Ferrari. Al 38° giro Zonta finisce a muro alla curva Sachs, mentre Coulthard rientra ai box per passare anche lui alle gomme da bagnato, dopo aver anche rischiato di perdere la posizione a vantaggio di Frentzen per via di alcuni errori nella parte bagnata della pista. Tutto ciò favorisce Hakkinen, che risale fino al terzo posto andando poi ad attaccare Frentzen, che va lungo alla Jim Clark Kurve prima di alzare bandiera bianca all’inizio del 40° giro per un problema tecnico sulla sua Jordan, lasciando così via libera al finlandese della McLaren per il secondo posto.

Gli ultimi 10 giri del Gran Premio di Germania diventano così una cavalcata trionfale per Rubens Barrichello, che con una guida certosina in queste condizioni miste riesce ad ottenere la sua prima vittoria in Formula 1 alla 124° gara in carriera, al termine di una rimonta pazzesca dopo esser partito dalla 18a posizione sulla griglia di partenza. Rubinho non nasconde la sua gioia per questo risultato, piangendo sia sotto il casco durante il giro d’onore che sul gradino più alto del podio, dove viene anche portato in trionfo da Hakkinen e Coulthard, sul podio insieme a lui rispettivamente in seconda e terza posizione. Per Barrichello si tratta della prima di 11 vittorie ottenute durante la sua carriera in Formula 1, che ha visto nel suo periodo alla Ferrari dal 2000 al 2005 i propri migliori anni. Barrichello lascerà poi il Circus iridato nel 2011 dopo ben 322 gare disputate, record di tutti i tempi che deterrà fino al 2020.

Al parco chiuso anche Michael Schumacher si unisce alla festa per il suo compagno di squadra, abbracciandolo al momento del suo arrivo. Con questi risultati il pilota tedesco rimane in testa al campionato con 56 punti contro i 54 conquistati sia di Hakkinen che di Coulthard e riuscirà poi, nel corso dell’anno, ad avere la meglio sul finlandese della McLaren al termine di un duello tiratissimo deciso in Giappone; il tedesco vincerà la gara di Suzuka e il terzo titolo mondiale della sua carriera, nonché il primo con la Ferrari, riportando l’iride a Maranello dopo ben 21 anni di attesa.

Rubens Barrichello festeggia con tutto il team Ferrari la sua prima vittoria in carriera in Formula 1.

Immagine: Twitter / Scuderia Ferrari & Formula 1

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