F1 | GP del Canada 2018, la gara dei primi dieci

Analisi GaraF1GP CanadaGran Premi
Tempo di lettura: 8 minuti
di Valentino Lui
15 Giugno 2018 - 10:30
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Segue l’analisi della gara dei primi dieci piloti all’arrivo del Gran Premio del Canada, vinto da Sebastian Vettel con la Ferrari, 14 anni dopo l’ultima affermazione del Cavallino a Montréal con Michael Schumacher.

Gara molto lineare con pochi colpi di scena dopo l’incidente, e conseguente Safety Car, tra Lance Stroll e Brendon Hartley al primo giro. Da segnalare solo il secondo ritiro consecutivo per problemi tecnici per Fernando Alonso.

1. Sebastian Vettel. Partenza perfetta per il pilota tedesco che, approfittando anche della battaglia alle sue spalle, mantiene la testa della corsa. Dopo la ripartenza si crea subito un ottimo margine di vantaggio su Valtteri Bottas, senza consentire al finlandese anche un solo attacco. Come il pilota Mercedes, gestisce molto bene le coperture UltraSoft e allunga molto la prima parte di gara, rientrando ai box solo al 37° passaggio, uno dopo Bottas. Tornato in pista senza aver perso il 1° posto, nelle tornate successive, a causa soprattutto dei doppiati, perde molto dal finlandese prima di sfruttare un errore di quest’ultimo per gestire più tranquillamente gli ultimi giri. Così facendo, comandando la gara dall’inizio alla fine, riporta la Ferrari alla vittoria in Canada per la prima volta dal 2004 quando vinse Michael Schumacher e, grazie alla 5a posizione di Lewis Hamilton, il pilota di Maranello torna in testa al mondiale.

2. Valtteri Bottas. Nonostante un buono spunto, il pilota finlandese viene subito insidiato da Max Verstappen, ma il favore di traiettoria, unito ad una difesa efficace, gli consente di mantenere la 2a piazza. Non è in grado però, di mantenere il ritmo di Sebastian Vettel e, anche se non perde troppo terreno, non è mai nelle condizioni di impensierirlo. Come il tedesco ritarda molto il primo pit-stop rispetto ai piloti alle sue spalle e grazie all’ottima gestione delle coperture difende ancora la sua posizione dall’olandese della Red Bull. Verso la fine della gara riesce ad avvicinarsi al battistrada grazie ai piloti doppiati, ma un errore in curva 1, durante il doppiaggio di Carlos Sainz jr., lo allontanano definitivamente dalla testa della corsa. Nelle ultime tornate è costretto ad alzare parecchio il suo ritmo a causa dell’eccessivo consumo di carburante a inizio gara e viene rimontato da Verstappen. Il vantaggio che aveva sull’olandese gli consente comunque di terminare la corsa in 2a piazza. Per la quarta volta in stagione, il finlandese termina sul secondo gradino del podio a dimostrazione dell’ottima costanza di risultati.

3. Max Verstappen. Ottimo scatto per l’olandese che prova subito ad attaccare il 2° posto di Valtteri Bottas, ma l’ottima difesa del finlandese non glielo consente. Nelle tornate successive perde subito contatto dai primi due piloti e viene messo costantemente sotto pressione da Lewis Hamilton. Effettuata la sosta al 16° giro, scende in 5a posizione prima di salire in 4° dopo la sosta del compagno di scuderia Daniel Ricciardo. Una dozzina di tornate più tardi torna in 3a piazza dopo il rientro in pit-lane di Kimi Raikkonen. Per tutta la seconda parte di gara, l’alfiere della Red Bull guida in modo solitario fino agli ultimi due passaggi, quando rimonta su Bottas, grazie alla crisi di carburante dello stesso finlandese. Ciò nonostante, non è in grado di riprenderlo in tempo e per poco più di un decimo di secondo deve accontentarsi del 3° posto. In ogni caso si tratta del secondo podio stagionale per l’olandese che risponde in maniera molto efficace alle critiche dopo le qualifiche del Gran Premio di Monaco. In più, oltre a far segnare il suo miglior risultato a Montreal, è anche autore del giro più veloce della gara.

4. Daniel Ricciardo. Il pilota australiano sfrutta molto bene le coperture HyperSoft in partenza e con una frenata decisa alla prima curva sopravanza Kimi Raikkonen per il 5° posto. Per i passaggi successivi prova ad impensierire anche Lewis Hamilton, ma a dispetto di tutti i problemi dell’inglese, non è in grado di prendergli la posizione. Così sceglie di non rispondere subito al pit-stop di Hamilton per provare a sopravanzarlo ai box. La decisione si rivela indovinata e, rimasto fuori soltanto un giro in più, torna in pista, dopo la sosta, davanti al pilota Mercedes. Tuttavia, non riesce mai a staccarlo definitivamente e per tutto il resto della gara è rimane sotto la pressione dell’inglese. Allo stesso tempo non è mai veramente in grado di riprendere Max Verstappen per salire sul podio. Per l’australiano della Red Bull, si tratta comunque del terzo miglior risultato a Montreal dopo la vittoria del 2014 e il terzo posto del 2017.

5. Lewis Hamilton. Primo giro abbastanza anonimo per i pilota inglese che si limita a mantenere la sua 4a posizione. A causa della power-unit già parecchio sfruttata nelle gare precedenti, non riesce mai a portare un vero attacco a Max Verstappen e, allo stesso tempo viene continuamente incalzato da Daniel Ricciardo. Proprio per tentare di proteggersi dall’under-cut dell’australiano, il pilota della Mercedes rientra al 16° giro, montando coperture SuperSoft. Tuttavia, un ritorno in pista un po’ difficoltoso, durante il quale viene anche insidiato da Charles Leclerc, non gli consente di difendere la posizione. Infatti, il passaggio successivo è costretto ad accodarsi a Ricciardo. Per tutto il resto della corsa rimane sempre abbastanza vicino al pilota Red Bull, ma non ha mai la possibilità di riprendersi la 4a piazza. Per l’inglese si tratta del peggior risultato stagionale e, la contemporanea vittoria di Sebastian Vettel, gli fa perdere la testa del Mondiale.

6. Kimi Raikkonen. A dispetto di una buona partenza, il finlandese rimane vittima di un tipico sorpasso in frenata di Daniel Ricciardo e si deve accodare all’australiano. Per tutta la prima parte di gara si mantiene alle sue spalle senza mai, però, avere lo spunto per sopravanzarlo. Come i due piloti di testa sceglie di allungare molto la prima parte di gara per tentare almeno di prendersi la posizione su Lewis Hamilton ai box. Però, il ritmo del finlandese non è sufficiente e, una volta effettuata la sosta, si ritrova comunque alle spalle dell’inglese. Per i rimanenti passaggi non riesce a mantenere il ritmo di Hamilton e via via si stacca. Il 6° posto risulta essere la sua peggiore posizione al traguardo in stagione, in un circuito in cui dal suo ritorno in Formula 1 ha comunque collezionato soltanto una 4a piazza nel 2015.

7. Nico Hulkenberg. Primo giro non felice per il tedesco che subisce il sorpasso da parte di Esteban Ocon all’esterno di curva 3. A causa dell’altissima velocità in rettilineo della Force India, il pilota della Renault rimane sempre vicino al francese senza riuscire a sorpassarlo. Dopo la sosta abbastanza anticipata di Ocon, il tedesco sceglie di restare in pista e così facendo, si prende la posizione. Da questo punto in poi, si preoccupa soltanto di tenere a bada il suo compagno di scuderia Carlos Sainz jr. per portare a casa la 7a piazza come primo dei piloti doppiati, ma soprattutto come primo al traguardo dietro Mercedes, Ferrari e Red Bull.

8. Carlos Sainz jr.. Conservato il 9° posto in partenza, il pilota della Renault rimane incollato al compagno di scuderia Nico Hulkenberg per tutto il primo stint di gara. Alla ripartenza però viene sopravanzato da Sergio Perez, ma i due entrano in contatto con il messicano che ha la peggio e perde parecchie posizioni. Così come il suo compagno in Renault aveva aspettato due tornate dopo la sosta di Esteban Ocon, anche il pilota spagnolo si ferma due passaggi dopo Hulkenberg e anche lui si ritrova davanti al francese della Force India. Per tutti i giri rimanenti, si ritrova tra i due piloti citati precedentemente, ma si difende con ordine per portare per la quarta volta in stagione entrambe le vetture francesi a punti.

9. Esteban Ocon. Scatto aggressivo per il pilota della Force India che si incolla a Nico Hulkenberg e lo sopravanza dopo tre curve salendo al 7° posto. Fino al pit-stop molto anticipato, si difende dallo stesso tedesco sfruttando magistralmente la potenza del motore Mercedes sui lunghi rettilinei di Montreal. A dispetto di ciò, è proprio il pit-stop che lo penalizza perché, il ritmo che tiene appena dopo la sosta non è abbastanza buono e gli costa due posizioni a vantaggio delle due Renault di Hulkenberg e Carlos Sainz jr.. Risalito il gruppo si ritrova al 9° posto e tenta per tutti i giri rimanenti di sopravanzare lo spagnolo che però non gli lascia spazio. Per il francese si tratta di un leggero passo indietro dopo l’ottima 6a piazza di Monaco.

10. Charles Leclerc. Prima parte di corsa in gran crescendo per il monegasco della Sauber che in partenza beneficia dell’incidente di Brendon Hartley e sopravanza Kevin Magnussen, salendo in 11a posizione. Alla ripartenza dopo la Safety Car guadagna un altro posto dopo il contatto tra Sergio Perez e Carlos Sainz jr.. Nelle tornate immediatamente successive si difende con successo da tutti gli attacchi di Fernando Alonso e, ritardando molto la sosta sale fino alla 7a piazza. Effettuato il pit-stop, perde la posizione sullo spagnolo e scende fino al 14° posto. Ne risale due subito con le soste di Magnussen e Pierre Gasly, prima di beneficiare del ritiro dello stesso Alonso per ritrovarsi ai margini della zona punti. La prima e unica sosta compiuta da Romain Grosjean, gli consente di salire definitivamente in 10a posizione. Nelle ultime tornate resiste alla rimonta di Gasly e si porta a casa un punto mondiale. Per il pilota della Sauber si tratta del terzo Gran Premio terminato a punti a fronte di uno solo del suo compagno di scuderia Marcus Ericsson.

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