F1 | GP del Belgio 2017: la gara dei primi dieci

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Valentino Lui
29 Agosto 2017 - 22:15
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Segue l’analisi di gara dei primi dieci piloti all’arrivo del Gran Premio del Belgio 2017.

1. Lewis Hamilton. Ottima partenza per l’inglese della Mercedes che si difende dagli attacchi di Sebastian Vettel, sia alla prima curva sia alla fine del rettilineo del Kemmel. Nei passaggi successivi tenta di incrementare il suo vantaggio sul tedesco, ma il ritmo della Ferrari alle sue spalle non glielo consente. Effettua la prima sosta al 11° giro e monta coperture Soft rientrando in pista al 4° posto per poi tornare in testa alla gara nel giro di tre passaggi. Anche nella seconda parte di gara non è in grado di staccare definitivamente Vettel e alla fine del 30° passaggio sfrutta il regime di Safety Car per effettuare la seconda sosta ai box in cui rimonta dei pneumatici Soft. Alla ripartenza viene incalzato ancora una volta dal tedesco della Ferrari, ma anche in questo caso si difende con successo per andare a cogliere la sua quinta vittoria stagionale che gli permette di dimezzare lo svantaggio che aveva nella classifica mondiale dallo stesso Vettel.

2. Sebastian Vettel. Scatto non efficace per il pilota tedesco che alla Source non è in grado di insidiare la prima posizione di Lewis Hamilton. Tenta l’assalto all’inglese lungo il rettilineo del Kemmel, ma è costretto a desistere. Nel corso della prima parte di gara mantiene un ottimo ritmo che gli consente di rimanere vicino al pilota Mercedes, anche se non ha mai la concreta opportunità di attaccarlo. Rimane in pista più a lungo rispetto ad Hamilton, con le coperture UltraSoft, per tentare di sopravanzarlo ai box senza però avere successo. La seconda parte di corsa è pressoché uguale alla prima fino al regime di Safety Car causato dal contatto tra le due Force India. Rientrato ai box per la seconda sosta, il tedesco monta pneumatici UltraSoft per tentare di vincere la gara sopravanzando Hamilton alla ripartenza. Nonostante le gomme a mescola più morbida non riesce nel suo intento ed è costretto ad accontentarsi della seconda posizione, facendo però segnare il giro più veloce della gara.

3. Daniel Ricciardo. Start senza acuti per l’australiano che mantiene il 6° posto di partenza. Nel primo stint di gara guadagna solo una posizione al ritiro, all’8° passaggio, del suo compagno di scuderia Max Verstappen e perde progressivamente terreno dai primi quattro piloti. Rientra ai box per la prima sosta al 14° giro e si ritrova comunque al 5° posto prima di salire al 4° dopo la penalità inflitta a Kimi Raikkonen. Alla ripartenza dopo la neutralizzazione per opera della Safety Car, sopravanza facilmente Valtteri Bottas, guadagnando la 3a posizione che gli permette di salire sul podio per la sesta volta in stagione.

4. Kimi Raikkonen. Primo giro corso in maniera molto conservativa dal pilota finlandese che si limita a difendere la sua 4a piazza di partenza. Già dai primi passaggi perde contatto dai piloti di fronte a lui e, allo stesso tempo, si crea un buon margine di vantaggio sulle Red Bull alle sue spalle. Così come il suo compagno di scuderia, allunga il primo stint su coperture UltraSoft senza però riuscire a trarne vantaggio. In più gli viene inflitto uno stop/go di dieci secondi per non aver rallentato in regime di doppia bandiera gialla e, dopo aver scontato la penalità, si ritrova in 7a posizione. Nelle successive tornate compie una buona rimonta sopravanzando prima Esteban Ocon e poi Nico Hulkenberg. Beneficia della Safety Car per effettuare la seconda sosta e per riavvicinarsi a Daniel Ricciardo e, come l’australiano, sfrutta efficacemente le difficoltà di Valtteri Bottas alla ripartenza, salendo in 4a posizione con una manovra comunque azzardata e coraggiosa. Nonostante la parità di mescola, non è in grado di mettere sotto pressione il pilota della Red Bull e mantiene il suo 4° posto fino alla fine della gara.

5. Valtteri Bottas. La prima parte di gara del finlandese è uguale a quella del connazionale della Ferrari, dopo una partenza senza sorpassi, perde subito terreno dai due piloti di testa e comincia una gara solitaria. Si ferma per la sosta al 13° passaggio, tornando in pista al 5° posto prima di risalire al 3° nel giro di tre tornate. Per tutto il secondo stint della corsa, il finlandese mantiene invariato il distacco dai primi due e il vantaggio nei confronti di Daniel Ricciardo, tempo che viene azzerato con l’entrata in pista della Safety Car. Come il compagno di scuderia Lewis Hamilton, monta ancora le coperture Soft e forse viene penalizzato alla ripartenza perché, lungo il rettilineo del Kemmel, è costretto a lasciare strada prima a Ricciardo e poi anche a Kimi Raikkonen scendendo in 5a posizione.

6. Nico Hulkenberg. Primi passaggi al cardiopalma per il pilota della Renault che, difeso il suo 7° posto nel corso del primo passaggio, viene sopravanzato due giri più tardi da Fernando Alonso grazie ad una manovra molto spettacolare anche se, solo la tornata successiva, lo spagnolo subisce il ritorno del tedesco che si riappropria della 7a posizione. Rientrato ai box all’11° passaggio, scende in 8a piazza prima di risalire fino alla 5° dopo il pit-stop di Sergio Perez, il sorpasso su Carlos Sainz jr e la penalità di Kimi Raikkonen. Tuttavia, alcuni giri più tardi, è costretto a restituire la posizione al finlandese a causa della superiorità di motore della Ferrari rispetto alla power unit Renault. Come tutti gli altri piloti, effettua la seconda sosta in regime di Safety Car e dopo la ripartenza, difende con successo il suo 6° posto fino al traguardo.

7. Romain Grosjean. Scatto non impeccabile, dall’11° casella, per il francese che perde subito una posizione a vantaggio del compagno di scuderia Kevin Magnussen. Ripresosi l’11° posto, sfrutta le difficoltà di Fernando Alonso e il ritiro di Max Verstappen per salire in 9a posizione prima della sosta. Ricaduto in 13a piazza, nel corso dei passaggi risale il gruppo fino alla 7a piazza e rientrato ai box per il secondo pit-stop, perde una posizione a vantaggio di Magnussen che gli viene restituita dopo la sosta del danese. Dopo il rientro in pit-lane della Safety Car, si crea subito un buon margine di vantaggio su Felipe Massa e va a cogliere il suo secondo miglior risultato in questa stagione dopo il 6° posto nel Gran Premio d’Austria.

8. Felipe Massa. Primi giri di rimonta per il pilota brasiliano che dalla 16° piazzola di partenza risale fino al 9° posto sfruttando delle difficoltà degli altri piloti e compiendo un’ottima serie di sorpassi. Dopo la sosta all’11° passaggio ricade in 15a posizione prima di recuperare fino all’8° posto al momento dell’entrata in pista della Safety Car. Finito il regime di neutralizzazione viene messo sotto pressione da Esteban Ocon, ma è in grado di difendersi fino alla fine senza particolari difficoltà.

9. Esteban Ocon. Partenza con il brivido per il francese che viene chiuso contro il muro dal compagno di scuderia Sergio Perez, ma è in grado comunque di continuare la gara senza problemi. Risalito fino al 6° posto, rientra ai box per la prima sosta uscendo dalla zona punti prima di risalire al 6° posto nel giro di sette passaggi, anche se è costretto subito a lasciare strada ad un rimontante Kimi Raikkonen. Alla 27° tornata si ferma per la seconda volta a cambiare gli pneumatici e torna in pista alle spalle di Perez. Un giro più tardi si ha un replay di ciò che era avvenuto in partenza, con il messicano che stringe il francese contro il muro lungo il rettilineo prima dell’Eau Rouge. Stavolta il contatto è molto più evidente: foratura per Perez e metà alettone anteriore perso per Ocon. Il francese è così costretto ad un’ulteriore sosta per riparare il danno ma, grazie al regime di Safety Car causato dagli stessi piloti della Force India, riesce a non perdere posizioni restando in zona punti. Dopo la ripartenza sopravanza anche Kevin Magnussen, in grande difficoltà, e tenta di avvicinarsi a Felipe Massa, ma la guida del brasiliano nelle ultime tornate non gli dà alcuna possibilità di attaccare il suo 8° posto.

10. Carlos Sainz jr. Brutto scatto per il pilota della Toro Rosso che nel primo passaggio perde ben tre posizioni. Tuttavia, nel corso del primo stint di gara, è autore di una serie di sorpassi che lo portano fino al 7° posto prima che l’eccessivo degrado delle sue coperture lo costringano a cedere posizioni ai piloti alle sue spalle prima della sosta. Ricaduto addirittura in 15a piazza, riesce a risalire in 11a posizione prima dell’entrata in pista della Safety Car e, alla ripartenza, sfrutta i problemi accorsi a Kevin Magnussen per entrare in zona punti e portare a casa un punto mondiale.

Segue l’infografica Pirelli.

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