Quando le posizioni di penalità in griglia arrivavano a grappoli, soprattutto per un team…
Voltandoci indietro ci rendiamo davvero conto di quanto il tempo sia passato velocemente, soprattutto guardando quello che è successo in determinati eventi sportivi. Lo sport appunto è “micidiale” nel ricordarci quanto il tempo scorra velocemente.
Abbiamo rivisto recentemente il GP del Belgio del 2015 e ci siamo detti “ca**o già 10 anni sono passati, eppure sembra ieri”. Max in Toro Rosso ancora minorenne, le Mercedes dominanti, Vettel e la sua Ferrari #5, le Red Bull che arrancavano e le disastrose McLaren Honda prima versione, di Jenson Button e Fernando Alonso. Già in passato vi avevamo raccontato i tre anni terribili nel binomio 2.0 tra il garagista di Woking ed il costruttore giapponese, ma merita di essere ricordato nel dettaglio quel GP di 10 anni fa.
A Spa furono introdotte la 5ª e 6ª Power Unit Honda, entrambe sostituite prima della Q1 e, a causa della penalità regolamentare, ottennero complessivamente 105 posizioni di arretramento in griglia (un record). Era il week-end dove la stessa Honda rivendicò un upgrade di circa 15 CV e furono apportate modifiche aerodinamiche (alette fondo, fiancate ridisegnate, nuovo layout radiatore ERS).
Nonostante questi aggiornamenti Alonso partì 20º e Button 19º, mentre la gara si chiuse rispettivamente al 13° e 14° posto, entrambi ad un giro di distacco dal vincitore Lewis Hamilton. Le analisi dettagliate del GPS che ho trovato dopo un paio di ricerche, dimostrano dei valori piuttosto interessanti del comportamento della MP4-30. L’analisi GPS rilevò un deficit di 1,6 s al giro rispetto ai leader: il 60 % dovuto alla Power Unit, il 30 % al telaio, il 10 % ad un setup non ottimale.
Curiosamente, il telaio risultava tra i più veloci nelle curve lente (prime 3 del tracciato), buono nei medi, ma mediocre in piena velocità per via dell’alta resistenza aerodinamica. L’ERS, inizialmente pienamente disponibile, veniva esaurito troppo presto sul giro, lasciando la pista lunga di Spa con una MP4‑30 priva di assistenza elettrica su molti tratti: drammatica era la non spinta sul rettilineo del Kemmel.
Un disastro piuttosto annunciato, che lo stesso Jenson Button definì in mondo emblematico con questa frase: “Un imbarazzo, nonostante un’affidabilità finalmente migliorata”.
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