F1 | GP d’Austria 2020, la gara dei primi dieci

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Valentino Lui
9 Luglio 2020 - 11:00

Segue l’analisi di gara dei primi dieci piloti del Gran Premio d’Austria 2020, prima gara del mondiale 2020 di Formula 1 vinta da Valtteri Bottas (Mercedes) su Charles Leclerc (Ferrari) e Lando Norris (McLaren).


Gran Premio caratterizzato dai nove ritiri e dalle tre Safety Car che hanno reso praticamente obbligate le strategie. Prima parte molto lineare in cui solo le rotture hanno modificato le posizioni, mentre gli ultimi giri hanno offerto uno spettacolo decisamente migliore grazie al livellamento delle prestazioni dovuto a causa di diversi fattori, come diversa scelta delle coperture e problemi di surriscaldamento dei motori Mercedes.

1 – Valtteri Bottas | Gara sempre in testa per il pilota finlandese che non perde la 1° posizione nemmeno durante la sosta grazie al fatto che la Mercedes ha sfruttato il primo regime di Safety Car per richiamare entrambi i piloti. Alle sue spalle per gran parte dei 72 giri, Hamilton non ha mai dato l’impressione di essere in grado di sopravanzarlo, anche a causa dei problemi di temperature sofferti da entrambe le vetture della scuderia di Stoccarda. Per Bottas si tratta dell’ottava vittoria, la seconda in Austria dopo quella del 2017. Per il secondo anno consecutivo vince il Gran Premio d’apertura portandosi in testa al Mondiale.

2 – Charles Leclerc | Corsa anonima nella prima fase per il monegasco che, complice una Ferrari poco competitiva, guadagna posizioni solo grazie ai ritiri dei piloti di fronte a lui. La strategia della scuderia di Maranello si rivela però azzeccata e negli ultimi giri riesce a battagliare alla pari con gli altri. Con due sorpassi difficili ma ben preparati, sopravanza Perez e Norris portandosi al 3° posto che a fine gara diventa il 2°, grazie alla penalità comminata a Hamilton per il contatto che ha messo fuori gioco Albon. Leclerc bissa il risultato dell’anno scorso a Spielberg, con un morale decisamente diverso però, e porta a casa punti molto importanti per una Ferrari in netta difficoltà. Nonostante sia già all’undicesimo podio in Formula 1, si tratta solo della terza volta che finisce in 2° posizione.

3 – Lando Norris | Prestazione maiuscola per l’inglese della McLaren che come tutti si gestisce bene nella prima parte di gara. Dopo le tre Safety Car si scatena come Leclerc e difendendosi egregiamente dal compagno di scuderia Sainz, rimonta su Perez prima, sopravanzandolo in curva 2, e su Hamilton poi. Grazie al giro più veloce della gara fatto segnare all’ultima tornata, uguale al millesimo a quello dell’anno scorso, taglia il traguardo a 4,802 dalla Mercedes e beneficia della penalità comminata all’inglese per salire per la prima volta in carriera sul podio in F1. La McLaren torna sul podio dopo il 3° posto di Sainz in Brasile nel 2019, mentre in Austria non accadeva dal 2003 quando Raikkonen fu secondo alle spalle della Ferrari di Schumacher.

4 – Lewis Hamilton | Inizio gara in rimonta per il pilota della Mercedes che, dalla 5a posizione di partenza, impiega dieci passaggi per issarsi in 2a piazza. Comincia anche a recuperare terreno su Bottas, ma i problemi di temperature di cui ha sofferto la Mercedes gli impediscono di portare un vero e proprio attacco al finlandese anche dopo le ripartenze. Durante il 52° giro, nel tentativo di difendersi dall’attacco di Albon, manda in testacoda proprio quest’ultimo e gli viene inflitta una penalità di 5 secondi. A causa di questa perde ben due posizioni alla fine e viene relegato fuori dal podio finale. Per il quarto anno consecutivo Hamilton non riesce a salire sul podio in Austria, dalla vittoria con contatto finale con Rosberg del 2016, e per il quinto Mondiale consecutivo non riesce a vincere la gara di apertura dopo i quattro secondi posti raccolti dal 2016 al 2019 in Australia.

5 – Carlos Sainz jr. | Il pilota spagnolo dimostra ancora una volta la sua costanza di rendimento. Prime tornate in gestione anche per lui che prova a mettere sotto pressione Leclerc, il quale però si difende con ordine per non dargli l’opportunità di sopravanzarlo. Viene penalizzato dalla seconda sosta ai box che gli fa perdere due posizioni a vantaggio di Gasly e Ocon. La McLaren si dimostra però competitiva e ripresosi il suo posto si rimette a caccia di Leclerc e poi di Norris, con il quale ingaggia una battaglia serrata che vede però l’inglese uscire vincitore. All’ultimo passaggio riesce ad avere ragione di Perez, nonostante avrebbe potuto aspettare per la penalità inflitta al messicano, e porta a casa un ottimo 5° posto finale. Il pilota nativo di Madrid conclude per la quarta volta in 5a posizione, suo terzo miglior risultato in carriera, dopo il 4° posto a Singapore nel 2017 e il 3° in Brasile nel 2019: i migliori risultati di Sainz sono arrivati in gare ricche di colpi di scena tra le prime posizioni. Per la McLaren si tratta del miglior risultato finale dal Gran Premio d’Australia 2019 quando Button e Magnussen terminarono la corsa in 2° e 3° posizione.

6 – Sergio Perez | Risultato finale influenzato soprattutto dalla scelta della Racing Point, rivelatasi poi errata, di non fermare il messicano per la seconda sosta come tutti i piloti intorno a lui. Gestendo bene vettura e coperture si difende da Leclerc all’inizio e mantiene sotto pressione Norris per la parte centrale di gara. Dopo il contatto tra Hamilton e Albon sale anche brevemente in 3° posizione, ma a causa delle coperture troppo usurate viene sopravanzato in pochi giri dal monegasco e dall’inglese della McLaren. Gli viene anche inflitta una penalità di 5 secondi per aver infranto il limite di velocità in pit-lane. Tuttavia, questa non influisce sulla sua posizione finale perché nell’ultimo giro è costretto a cedere il passo anche a Sainz. In ogni caso, alla prima gara della stagione, riesce ad eguagliare il suo miglior piazzamento del 2019 e, vista la competitività della vettura, potrà sicuramente migliorare.

7 – Pierre Gasly | Il pilota francese, praticamente mai inquadrato durante la gara, beneficia di tutti i ritiri dei piloti di fronte a lui per guadagnarsi un ottimo 7° posto finale. Partito fuori dalla zona punti sale in 10a posizione al 17° passaggio e poi fino all’8a prima delle due Safety Car ravvicinate. Alla ripartenza non riesce a difendersi dagli attacchi di Sainz e gli deve lasciare strada mentre alla fine non è abbastanza vicino a Perez per prendersi la sua posizione dopo la penalità. Gasly ripete il risultato dell’anno scorso in Austria dove aveva corso però con la Red Bull.

8 – Esteban Ocon | Il discorso fatto per Gasly vale anche per il ritornante pilota della Renault. Si tiene fuori dai guai per tutta la corsa, si ritrova brevemente a lottare con Sainz ma non ha la possibilità di difendersi. In ogni caso l’8a piazza finale risulta essere un ottimo risultato per chi mancava dalle gare dall’ultima gara del 2018. Ocon torna a guadagnare punti mondiali dal Gran Premio del Giappone del 2018 dove fu 9°.

9 – Antonio Giovinazzi | Inizio gara nelle retrovie per il pilota italiano che, in ogni caso, è il migliore allo stacco frizione, guadagnando ben quattro posizioni, ma poi risente della scarsa competitività dell’Alfa Romeo e viene sopravanzato da numerosi piloti. Grazie ai ritiri di fronte sale fino all’11° posto prima della doppia Safety Car. Fermato probabilmente un giro troppo tardi ai box, inizia gli ultimi undici passaggi in ultima posizione (13°), ma sfrutta alla perfezione gli pneumatici Soft nuovi e risale fino alla 9a piazza, dopo un duello anche con Vettel da cui ne esce vincitore. Per il secondo anno consecutivo termina il Gran Premio d’Austria in zona punti e conferma l’ottima fase di crescita osservata alla fine del 2019.

10 – Sebastian Vettel | La gara del pilota tedesco viene condizionata soprattutto dall’errore nel tentativo di avvicinarsi a Sainz. Dopo un buono spunto in cui sopravanza Ricciardo, si difende bene dall’australiano e mantiene la 10a posizione. Dopo il ritiro di Stroll si ritrova alle spalle dello spagnolo della McLaren e, alla ripartenza dopo la prima Safety Car, nell’avvicinarsi va in testacoda e finisce in testacoda precipitando al penultimo posto. Per parecchie tornate rimane invischiato nelle lotte a fondo gruppo, a causa anche di una Ferrari davvero poco performante, anche se piano piano risale posizioni. Lottando anche con Albon, prima del ritiro definitivo del thailandese, perde tempo prezioso per poter recuperare sui piloti di fronte a lui. Per il tedesco si tratto del peggio esordio in un Mondiale dal ritiro nel primo Gran Premio del 2014 e per la prima volta in carriera termina una gara al 10° posto.

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