Segue l’analisi di gara dei primi dieci piloti del Gran Premio d’Ungheria 2020, terza gara del mondiale 2020 di Formula 1 vinta da Lewis Hamilton (Mercedes) su Max Verstappen (Red Bull) e Valtteri Bottas (Mercedes)
Gran Premio influenzato dalla pista bagnata in partenza che ha fatto in modo che tutti i piloti in griglia siano partiti con le coperture Intermedie, per poi montare quelle da asciutto dopo un paio di giri. Questo ha causato una grande variazione delle posizioni nelle prime cinque tornate prima che la situazione si stabilizzasse. Dopo ciò, la gara è stata molto lineare, senza Safety Car e con il ritiro del solo Pierre Gasly.
1 – Lewis Hamilton | Dominio assoluto di Hamilton in Ungheria, alla partenza stacca subito tutti si invola verso una gara totalmente solitaria. Al momento della seconda sosta di Verstappen si ritrova già con un vantaggio di 20 secondi sull’olandese. Per il secondo stint di gara tiene sempre a buona distanza l’alfiere della Red Bull e a quattro passaggi dalla conclusione rientra una terza volta ai box per montare coperture più morbide per prendersi anche il punto del giro più veloce. Con questa vittoria Hamilton eguaglia Michael Schumacher per numero di vittorie in uno stesso Gran Premio, 8. Tuttavia, è ancora distante dal numero di successi in uno stesso Paese: Schumacher è a 12 in Italia.
2 – Max Verstappen | Secondo posto di grande importanza per l’olandese che dopo l’incidente nel giro di allineamento ha rischiato di non prendere parte alla gara. Dopo uno scatto fulmineo dalla 7a piazzola, sale fino al 2° posto e, rientrando un giro più tardi per evitare il traffico, si ritrova brevemente a guidare la corsa. Non avendo il ritmo per restare con Hamilton, cerca di gestire il margine sulle vetture alle sue spalle. Per il primo stint non ha difficoltà a tenere a distanza Stroll, mentre dopo la seconda sosta si ritrova in battaglia con Bottas. Difendendosi con ordine, resiste alla rimonta del finlandese e porta la sua macchina fino al traguardo, bissando il risultato del 2019 ma con un morale decisamente diverso.
3 – Valtteri Bottas | Partenza disastrosa per Bottas che si muove prima dello spegnimento dei semafori, ma si ferma prontamente per evitare la penalità. Così facendo viene risucchiato dagli altri piloti e termina il primo giro in 8a posizione. Dopo la sosta per montare le coperture da asciutto scende addirittura in penultima piazza prima di risalire dopo le soste degli altri. Nei passaggi successivi inanella una buona serie di sorpassi e dopo la seconda sosta sopravanza anche Stroll guadagnandosi il 3° posto. Da questo punto in poi tenta la rimonta su Verstappen, ma non ha mai la velocità sufficiente per impensierire l’olandese. Tenta anche con un terzo pit-stop di recuperarlo verso fine gara ma senza successo. Per il finlandese si tratta del secondo podio in Ungheria dopo la 3a posizione del 2017. In ogni caso è l’unico pilota ad essere sempre salito sul podio in questi primi tre Gran Premi del 2020.
4 – Lance Stroll | Prestazione convincente per il canadese, che sfrutta alla perfezione la competitività della Racing Point classificandosi alla fine nella miglior posizione possibile. Dopo la prima sosta si ritrova al 4° posto che diventa 3° una volta sopravanzato Magnussen. Dopo il secondo pit-stop perde un posto a favore di Bottas ma da lì in poi è in continuo controllo della sua gara. Si guadagna il margine per rientrare anche per la terza volta ai box per arrivare più tranquillo a fine gara. Secondo miglior risultato in carriera per il canadese dopo il podio a Baku nel 2017 ottenuto però in un Gran Premio ricco di ritiri e Safety Car.
5 – Alexander Albon | Gara di rimonta per il thailandese che, scattato dalla 13a posizione, è tra gli ultimi a fermarsi a montare gomme da asciutto e sale al 9° posto. In poche tornate sopravanza entrambe le Ferrari e poi anche Magnussen, prima della seconda sosta. Sceso ai limiti della zona punti rimonta rapidamente fino a trovarsi alle spalle di Vettel. Con il tedesco della Ferrari ingaggia una lunga lotta che lo vede uscire vincitore a cinque giri dalla fine. Il pilota della Red Bull è l’ultimo a terminare la gara a pieni giri e dopo il 10° posto del 2019, migliora il suo piazzamento all’Hungaroring.
6 – Sebastian Vettel | Come Albon, anche il tedesco rientra più tardi per la prima sosta ed evita il traffico in pista, ma non quello in pit-lane che gli costa tempo e un paio di posizioni. Sopravanzato anche da Albon, resta parecchio alle spalle del compagno di scuderia Leclerc prima di sorpassarlo e distanziarsi leggermente dai suoi inseguitori. In crisi con le coperture rientra forse un po’ troppo presto per la seconda volta e riesce a risalire fino alla 5a posizione, prima che il degrado delle coperture lo releghino al 6° posto alle spalle del thailandese. Per Vettel, dopo il 10° posto nel Gran Premio d’Austria e il ritiro in quello di Stiria, si tratta comunque del miglior risultato stagionale.
7 – Sergio Perez | Il messicano è uno tra i primi piloti a fermarsi per montare le gomme da asciutto e rientrato in pista perde parecchie posizioni a causa del traffico in cui si trova invischiato. Per tutto il resto della gara non riesce a compiere una vera rimonta, veleggiando sempre tra il 10° e il 7° posto finale. Per Perez si tratta di un risultato abbastanza deludente vista la prestazione del compagno di scuderia Stroll e la potenzialità ormai evidente a tutti, della sua monoposto.
8 – Daniel Ricciardo | Ricciardo dimostra ancora una volta che quando la macchina non lo abbandona è molto costante in quanto a risultati. Partito appena fuori dalla zona punti, ritarda il rientro ai box per non finire nel traffico e non perde posizioni. Allunga tanto anche lo stint con coperture Medie e una volta effettuato anche il secondo pit-stop ingaggia una battaglia con Magnussen da cui ne esce vincitore. Complice il ritmo non molto alto tenuto da Vettel, recupera anche sui piloti di fronte a lui ma non ha mai una chiara occasione per provare un attacco. Come nel Gran Premio di Stiria termina all’8° posto, migliorando comunque il 14° del 2019.
9 – Carlos Sainz jr. | Come nella gara precedente, lo spagnolo non mette a segno acuti particolari ma, come Ricciardo, dimostra la sua continuità di rendimento. Seguendo la stessa strategia dell’australiano, rimonta dalla 12a posizione fino alla 6a prima di fermarsi una seconda volta ai box. Verso il finire della gara si rende protagonista di una bella lotta con Leclerc e sopravanza il monegasco per guadagnarsi l’ultimo punto Mondiale. Dopo la bandiera a scacchi, la penalità a Magnussen gli regala la 9a piazza. I due piloti della Mercedes, Perez e Sainz sono gli unici piloti ad aver terminato in zona punti tutti i primi tre Gran Premi dell’anno.
10 – Kevin Magnussen | Il danese è probabilmente autore della miglior prestazione di giornata. Senza aver niente da perdere, in accordo con la scuderia, si ferma ai box alla fine del giro di allineamento per montare le gomme da asciutto. La scelta si rivela vincente e le due Haas risalgono il gruppo fino al 3° e 4° posto. Presto, però, devono lasciare strada alle vetture alle loro spalle a causa della scarsa competitività della monoposto americana. Il danese si difende comunque bene, arrivando spesso a girare negli stessi tempi dei piloti intorno a lui. La prima ed unica sosta effettiva gli costa altre quattro posizioni facendolo scendere in 9a. Nell’ultima parte di gara riesce addirittura a distanziare Leclerc, in grande difficoltà con macchina e coperture, guadagnandosi un ottimo margine di vantaggio che non consente a Sainz di rimontarlo. Dopo il termine della gara gli viene comminata una penalità di 10 secondi che lo retrocedono di un posto ma gli consente comunque di tornare in zona punti per la prima volta dal Gran Premio di Russia 2019.
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