Con un comunicato la FIA ha convocato il team per non aver fornito nel tempo stabilito i filmati richiesti
Subito dopo il primo GP della stagione, quello d’Australia, la FIA aveva deciso di inasprire i controlli sulla flessibilità delle ali posteriori delle monoposto e così è stato.
La Williams, infatti, è stata convocata dai commissari della Federazione nella mattinata di sabato – alle 8:30 locali – poco prima della Sprint Race, per non aver fornito in tempo limite (cioè entro un’ora dalla fine delle FP1), i filmati delle sue ali posteriori.
Come si legge dal comunicato della FIA, ciò che viene contestato alla scuderia inglese non è una violazione del regolamento tecnico, ma solo l’infrazione della procedura relativa alla Direttiva TD034L. Questa impone a tutti i team di Formula 1 di equipaggiare le loro vetture con telecamere ad alta risoluzione sia nella parte anteriore che posteriore delle ali, permettendo alla Federazione di esaminare la flessibilità delle ali delle monoposto attraverso queste registrazioni.
Quello dell’ala posteriore è un tema spinoso emerso la scorsa stagione ma che continua a creare molto dibattito, tanto nel paddock quanto negli uffici dei commissari FIA. Fino al GP d’Australia la direttiva stabiliva che ai 75 kg di carico verticale a una delle estremità del piano principale dell’ala posteriore, la distanza tra questo e il flap non doveva variare oltre i 2 mm.
Ma già a partire da questo weekend in Cina, il limite è stato ridotto a 0,5 mm ma con una minima tolleranza di 0,25 mm visto il poco preavviso con cui la FIA ha comunicato l’aggiornamento di queste misure ai vari team.
Immagine di copertina: Williams Racing Media
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