F1 | GP Cina 2025: anteprima Brembo

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 19 Marzo 2025 - 10:30
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | GP Cina 2025: anteprima Brembo
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Segue l’anteprima Brembo del GP Cina 2025 di F1

Una settimana dopo lo spettacolare inizio di Mondiale, la Formula 1 si trasferisce in Asia per l’edizione numero 18 del GP Cina. Lo fa ancora una volta sul tracciato disegnato dagli architetti Hermann Tilke e Peter Wahl il cui layout ricorda il carattere cinese “shang” che significa “verso l’alto”. L’anno scorso gli spettatori furono 200 mila, il 25 per cento in più rispetto alla precedente edizione del GP Cina, disputata nel 2019. 

I dati del GP
Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della Formula 1, lo Shanghai International Circuit da 5,451 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché le tre frenate della categoria Hard sono distanziate tra loro e intervallate da almeno una frenata Light che permette quindi all’impianto frenante di rifiatare. In un giro i freni sono usati per 16,6 secondi, pari al 18 per cento della gara. 

La curva più dura
La curva più dura dello Shanghai International Circuit per l’impianto frenante è la 14 perché essendo preceduta da un rettilineo di 1,2 km consente alle monoposto di raggiungere i 318 km/h prima di affidarsi ai freni. Le auto perdono 246 km/h scendendo a 72 km/h in soli 2,66 secondi, durante i quali percorrono 113 metri: i piloti sono chiamati ad un carico sul pedale del freno di 174 kg e subiscono una decelerazione di 4,7 g mentre la potenza frenante è di 2.450 kW.

L’ultima vittoria di Michael
Il GP Cina 2006 è passato alla storia perché è stato il 91° GP nonché l’ultimo conquistato da Michael Schumacher. E pensare che in qualifica il tedesco aveva staccato solo il 6° tempo, con un ritardo di 1,4 secondi da Fernando Alonso. Schumacher rimase 6° nei primi 7 giri, poi iniziò ad avanzare e al 17° giro si ritrovò sul podio dietro alle due Renault che disponevano di una marca differente di pneumatici. Il ferrarista scavalcò Alonso al 31° giro e Giancarlo Fisichella al 42° giro, andando a vincere con 3 secondi di vantaggio.

L’impianto dell’epoca
Nel 2006 Michael Schumacher guidò la 248 F1, spinta dal motore V8 da 2398 cm3: la Ferrari non impiegava in F1 un 8 cilindri a V dal 1964, quando Brembo era nata da soli tre anni. Quella monoposto beneficiava di un telaio monoscocca in composito, alleggerito rispetto ai precedenti e di un impianto frenante Brembo, che quest’anno festeggia 50 anni in F1: i dischi in carbonio con 100 fori di ventilazione dalla forma ovoidale, in uso quell’anno in sostituzione dei fori circolari utilizzati fino all’anno precedente erano inediti.

L’evoluzione della ventilazione
I fori ovoidali sui dischi in carbonio rimasero in uso per un biennio, finché nel 2008 Brembo fu in grado di praticare i fori di ventilazione su due file, raddoppiandone il numero. Con il passare degli anni, il perfezionamento delle lavorazioni ha permesso prima di salire a 600 fori nel 2012, di superare i mille fori nel 2014 fino ad arrivare a 1.480 fori da 2,5 mm su addirittura sette file nella variante Very High Cooling nel 2020. Dal 2022 però il regolamento stabilisce un diametro minimo di 3 mm e di conseguenza vi sono un massimo di 1.100 fori per disco.

Fonte immagini e testi: Brembo

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