F1 | GP Canada 2025: Russell – Verstappen, i tanti dubbi sulla non intenzionalità dopo Monaco e le parole del sabato di Montréal

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 16 Giugno 2025 - 14:30
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | GP Canada 2025: Russell – Verstappen, i tanti dubbi sulla non intenzionalità dopo Monaco e le parole del sabato di Montréal
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L’inglese, dopo cinque ore, viene graziato ancora una volta dai commissari della FIA

Le cinque ore servite alla FIA per decidere che George Russell non doveva essere penalizzato per nessuna delle due manovre di fine gara del GP del Canada 2025 lasciano spazio ad ampi dubbi. Nel lungo comunicato con cui la Federazione ha rigettato la protesta Red Bull, le azioni dell’inglese vengono completamente giustificate senza lasciare spazio a nessun tipo di intenzionalità, nonostante il rappresentante della GPDA abbia alle spalle almeno due eventi che avrebbero potuto essere considerati come precedenti.

Il primo è quello dell’intenzionale taglio della chicane del porto a Montecarlo per superare Albon, con ammissione in diretta via radio di preferire prendere penalità (poi più dura di quello che pensava, un DT) piuttosto che restare in coda alla Williams. In questo giova ricordare che Russell non è stato punito con punti patente per un comportamento totalmente antisportivo, con l’aggravante di essere uomo di punta dell’associazione dei piloti.

Il secondo episodio riguarda le provocazioni dell’inglese nei confronti di Verstappen dopo la Pole del sabato di Montréal. Russell ha, infatti, fatto riferimento all’unico punto patente rimasto all’olandese per affermare, riguardo le eventuali scintille in partenza, di avere “qualche punto in più da potermi giocare”.

Tornando a quanto successo sotto Safety Car, il video rilasciato dalla F1 sul suo canale X parte con Russell che sta già guardando una prima volta lo specchietto di destra, dopo essersi avvicinato ed aver gesticolato nei confronti della vettura di sicurezza.

Arriva poi una seconda occhiata più marcata, sempre allo specchietto di destra, per controllare la posizione di Verstappen.

A questo punto Russell, che fino ad ora aveva zigzagato, si ferma e inchioda, come sottolineato anche dalla telemetria, tanto che il suo casco viene sbalzato in avanti. Verstappen, di lato e sorpreso dalla frenata, frena a sua volta ma non può non sorpassare la Mercedes, per poi lasciarla andare. Subito dopo, Russell si apre in radio per segnalare di essere stato superato sotto Safety Car, mentre l’olandese informa della frenata improvvisa e aggressiva del collega.

Se in altri casi ricorrere ai singoli frame aiuta a capire meglio una dinamica, in questo caso il video della F1 rende più chiara la serie di manovre che lasciano dubbi sulla non intenzionalità dell’inglese, il quale in rapidissima sequenza (ed è questo dettagli che merita una riflessione):

– Guarda Verstappen dallo specchietto la prima volta
– Lo guarda una seconda volta
– Smette di zigzagare e inchioda
– Vede la Red Bull passare e si attacca alla radio

Vero è che sta al leader dettare il ritmo, ma è anche vero che se Verstappen fosse stato dietro a Russell l’incidente sarebbe stato assicurato e nel motorsport le regole non sono le stesse della strada di tutti i giorni.

Se su questo episodio la FIA ha difeso a spada tratta la manovra di Russell, la violazione delle dieci macchine di distanza dalla Safety Car non può essere giustificata con delle semplici tolleranze, perché la violazione viene messa in atto non una ma ben due volte, di cui la seconda più grave della prima.

Questa è la distanza della vettura di sicurezza all’inizio del giro 69 in uscita da curva 2, segnalata per la prima volta da Verstappen.

Nel giro successivo, il 70° ed ultimo, la situazione è ancora peggiore, con la Safety Car che quasi non si vede più. Inoltre, essendo l’ultimo passaggio, non c’era necessità di prendere distanza per scaldare le gomme, dato che non ci sarebbe più stata azione in pista.

Delle “tolleranze” di cui la FIA parla nel comunicato non è stato tenuto conto negli ultimi casi, in cui la penalità (solitamente di cinque secondi) è stata invece puntualmente comminata, come con lo stesso Russell in Qatar l’anno scorso (1 punto patente), Pérez a Singapore e Gasly ad Austin nel 2022 (2 punti patente per entrambi).

Con l’arrivo sotto Safety Car, cinque secondi aggiunti al tempo di gara dell’inglese avrebbero fatto perdere a Russell quattro posizioni, portandolo alle spalle di Leclerc. La FIA, però, ha deciso di credere alle argomentazioni del vincitore della corsa.

Immagine di copertina: Media F1

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