F1 | GP Belgio 2025, pioggia, visibilità e full wet inutilizzabili. Non ci resta che aspettare

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 29 Luglio 2025 - 16:45
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Belgio 2025, pioggia, visibilità e full wet inutilizzabili. Non ci resta che aspettare
P300
Home  »  AnalisiF1GP BelgioGran Premi

Il ciclo tecnico più antipioggia che la F1 abbia vissuto volge al termine, con la speranza che nel 2026 ci siano spiragli migliori

Per quasi un’ora e mezza si è temuto che il GP del Belgio 2025 potesse trasformarsi in una triste replica di quanto vissuto nel 2021, con la gara “farsa” che tutti purtroppo ricordiamo. Se possibile, le chance di correre con la pioggia sono peggiorate con l’introduzione del regolamento ad effetto suolo del 2022, che ha contribuito a peggiorare ancora di più la visibilità e i problemi causati dalle nuvole d’acqua sollevate dalle monoposto oltre una certa velocità per via del diffusore.

I fattori che portano sistematicamente a problemi come quello riscontrato domenica sono diversi e non tutti prettamente tecnici.

La Visibilità

Il grande problema si chiama visibilità ed è dovuto alla spessa nuvola d’acqua che si alza dalle monoposto. Durante l’interruzione di Spa Lando Norris, via radio, è stato chiaro facendo riferimento al fatto che il problema non fosse la “standing water” ma proprio la visibilità. Non è quindi della quantità di acqua sull’asfalto che ci si preoccupa (non ci sono quindi rischi di aquaplaning) ma di quella “in aria”, che rende impossibile vedere le monoposto davanti fino ad una certa distanza.

Nonostante si sia tentato un po’ di tutto per rendere più visibili le vetture davanti, come con l’introduzione di luci aggiuntive sull’ala posteriore, la situazione non è migliorata; ne abbiamo avuto prova a Silverstone con l’incidente tra Isack Hadjar e Kimi Antonelli e con la penalità ricevuta da Oscar Piastri per aver frenato sull’Hangar Straight costringendo Verstappen ad evitarlo. Quando la monoposto davanti compare davanti al casco, è già quasi troppo tardi.

Perché no le full wet?

Proprio poiché il problema è la visibilità e non la quantità di acqua in pista, le full wet Pirelli diventano delle gomme, per assurdo, controproducenti da utilizzare. Le intermedie, infatti, sollevano circa 25/30 litri di acqua al secondo per ruota (a 300 km/h), mentre le full wet ne alzano 80/85 litri, sempre per ruota e a 300 all’ora. Questo significa che se il problema di visibilità è già imponente con le intermedie, usare le full wet sarebbe ancor più deleterio.

È evidente che la conformazione della pista aiuta ad attenuare o aumentare il problema, sulla base del suo layout e dei rettilinei che la compongono. Maggiore è la velocità media, più lunghi sono i rettilinei, maggiore sarà il problema di visibilità una volta che si superano certi valori di velocità sul dritto. In questo, Spa-Francorchamps è diversa da altre piste.

La sicurezza

Come sappiamo, quello della sicurezza è un punto cardine della FIA e della F1 al giorno d’oggi. Dopo l’incidente di Jules Bianchi nel 2014 a Suzuka, che ha portato alla sua scomparsa nove mesi più tardi, questo argomento è stato trattato coi guanti di velluto e in ogni situazione in cui c’è un minimo di insicurezza si preferisce attendere un po’ di più prima di rimandare in pista le monoposto.

Può sembrare svilente dell’animo del motorsport e del fatto che il pericolo sia parte del gioco. Ma i tempi sono cambiati e, se si può fare qualcosa per evitare una tragedia, si fa. Basti ricordare l’alzata di scudi contro l’introduzione dell’Halo nel 2018 e le decine di vite che questo ha salvato sia dalla sua introduzione.

Vero è che qualche pilota, domenica, si è lamentato del ritardo per la partenza, ma l’attesa della Direzione Gara, oggi e in generale, è anche figlia di quanto è successo in passato; nello specifico, di quanto successo negli ultimi anni a Spa con le morti di Anthoine Hubert (sebbene sull’asciutto) e di Dilano van’t Hoff in Formula Regional nel 2023, in un incidente multiplo dopo il Raidillon proprio sotto l’acqua.

Il Parco Chiuso

Un altro argomento sul quale sarebbe necessario fare una riflessione è il Parco Chiuso. Attivo dal 2003, non permette di modificare le monoposto tra qualifiche e gara e, in caso di cambio nelle condizioni del tempo o di previsioni diverse per la domenica, i team sono costretti a lanciare la monetina nella scelta dell’assetto per la gara. Quello di Spa è stato un caso eclatante, con alcuni team che hanno deciso addirittura di partire dalla pitlane pur di avere un setup più carico in vista della pioggia, poi terminata dopo pochi giri.

Offrire la possibilità di cambiare setup in questi casi darebbe sicuramente un aiuto ai team e ai piloti, che si troverebbero quindi in condizioni migliori per scendere in pista. Questo, evidentemente, si scontra con le volontà di chi comanda il Circus di creare le maggiori variabili possibili ai fini dello spettacolo. Ma se, in tutto questo, il risultato è attendere un’ora e mezza per l’avvio di una gara, forse conviene ragionare su quanto sia vantaggiosa questa dinamica.

Cosa si può fare?

È brutto da dire ma, al momento e fino alla fine di questa stagione, ci si può solo appellare alle caratteristiche della pista e alla quantità di pioggia scesa. In caso di medie basse a prescindere e asfalto poco umido le possibilità di gareggiare ci sono. Ma, in generale, finché la quantità di acqua sollevata resta questa è immaginabile che scene come quella di Spa si possano ripetere da qui alla fine della stagione. Piste a rischio, tra quelle restanti in calendario, potrebbero essere Monza, Baku, Austin, Interlagos.

Il regolamento tecnico 2026 che, già di suo, preoccupa su altri fronti, potrebbe invece rappresentare un miglioramento per quanto riguarda le gare corse sotto la pioggia. Con la riduzione della larghezza delle gomme e il ritorno ad un fondo con un effetto suolo minore, la quantità di acqua sollevata dovrebbe mantenersi entro certi limiti e permettere di avere più visibilità frontale.

Non resta, però, che attendere il 2026. Con la speranza che, da qui alla fine dell’anno, piova poco o proprio per nulla.

Immagine di copertina: Media McLaren

AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA