Il risultato del GP Belgio 2022 lascia un dubbio. È stata davvero più forte la Red Bull o la Ferrari è in difficoltà?
Il fine settimana del GP Belgio 2022 ha mostrato una palese superiorità da parte della RB18. Il tutto in assenza del famigerato nuovo telaio, omologato nella scorsa settimana, paventato come ipotesi per l’incredibile prestazione in qualifica da parte di Max Verstappen e per il passo gara mostrato dallo stesso campione in carica nella gara vinta domenica, partendo dal 14° posto dopo la penalità per sostituzione della Power Unit.
A questo punto vale la pena chiedersi se il risultato della gara di Spa-Francorchamps sia stato ampliato da un passo indietro della F1-75. Infatti, sulla RB18, non sono state implementate novità tecniche rilevanti ma solo la nuova PU sulla monoposto dell’olandese; che, per quanto riguarda il fondo, ha utilizzato una versione già vista in Francia e Ungheria. Sergio Pérez, invece, ha corso con il fondo introdotto a Silverstone e poi accantonato dopo Le Castellet.

La prestazione incolore della Rossa merita, quindi, un approfondimento. La pista di Spa-Francorchamps, lo sappiamo, ha caratteristiche profondamente diverse da quelle dell’Hungaroring. Già in Ungheria la F1-75 era andata in difficoltà, indipendentemente dalla strategia penalizzante per Leclerc. In un confronto con alcuni tecnici alla fine della gara del Belgio, l’indiscrezione che circola riguarda l’ultimo sviluppo aerodinamico della F1-75, il quale sarebbe indicato come responsabile delle ultime prestazioni della monoposto di Maranello.

Introdotto a Le Castellet, questo sviluppo costituito da un nuovo fondo aveva l’obiettivo di ridurre il drag generato, permettendo alla F1-75 di contrastare la velocità sul dritto delle RB18 di Pérez e Verstappen. Il rovescio della medaglia sarebbe nella contemporanea perdita di carico generato. A Budapest, pista che sembrava essere adatta alle caratteristiche della Ferrari, la monoposto è andata in difficoltà con l’abbassamento delle temperature. Mentre a Spa il settore nel quale la Rossa ha pagato più distacco dalla RB18 non è stato né il primo né il terzo, ma il secondo, quello più guidato e dove conta maggiormente la trazione.

In FP1 la F1-75 ha testato l’ala con la stessa configurazione di Baku, mentre in FP2 ne è stata provata una più scarica, accantonata poi in favore della prima, capace di garantire un warming up migliore sugli pneumatici. Nonostante questo la prestazione non ha soddisfatto ed il feedback dei piloti (Leclerc in particolare, che da Budapest lamenta un feeling non perfetto) suona come un indizio aggiuntivo.
Zandvoort, tra pochi giorni, avrà il ruolo di confermare o meno la sensazione che la direzione scelta nello sviluppo aerodinamico della F1-75 ne abbia penalizzato una caratteristica vincente.
Immagine: Media Ferrari
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