Red Bull ha smentito l’introduzione del nuovo telaio a Spa nel GP Belgio 2022, ma gli elementi che portano a pensare il contrario sono evidenti
Il risultato delle qualifiche del GP Belgio 2022 ha colpito particolarmente per quanto riguarda la prestazione – usare il termine “di rilievo” è un eufemismo – fatta segnare da Max Verstappen. I sei e nove decimi con i quali l’olandese ha distanziato rispettivamente Carlos Sainz e Charles Leclerc rappresentano un distacco veramente sostanziale che mette in evidenza soprattutto un elemento inedito.
Fino ad ora, infatti, abbiamo sempre considerato la Ferrari F1-75 la monoposto di riferimento per quanto riguarda il giro secco. Ma, qui in Belgio, ci troviamo con una realtà delle forze in campo ribaltata, con la Red Bull davanti sin dal primo giorno ed una Ferrari con il fiato corto, che fatica a seguire da vicino la monoposto di Verstappen ed anche quella di Pérez.
Come tutti sappiamo, nei giorni scorsi è emersa inizialmente dalla Germania l’indiscrezione secondo cui la Red Bull aveva realizzato un telaio alleggerito di un valore tra 4 e 6 kg, con il secondo valore più probabile rispetto al primo. Difatti, tre giorni fa è emersa l’omologazione di questo telaio con il superamento dei crash test. Pur essendo costruito sulla base del progetto originario, modificandone la struttura e gli spessori del materiale, ha necessitato di un’ulteriore omologazione.
Ciò detto, non possiamo certamente ascrivere esclusivamente a questa ipotesi, quella del telaio alleggerito, il distacco totale che la RB18 di Verstappen è riuscita ad infliggere ai suoi rivali, ma è sicuramente indicativo che l’unica possibile novità che potesse ribaltare quelli che sono i livelli delle forze in campo potesse era una modifica relativa alla dinamica del veicolo, imputabile quindi ad un alleggerimento dello stesso.
Possiamo anche rilevare un ulteriore fattore. Se osserviamo i tempi che lo stesso Verstappen ha fatto segnare al venerdì, possiamo notare che il settore del tracciato di Spa-Francorchamps nel quale la RB18 era più veloce era il secondo, caratterizzato da una parte piuttosto guidata con vari cambi direzione veloci, dove la maneggevolezza è l’elemento cruciale per svettare in quel tratto. In secondo luogo la smentita da parte del team di Milton Keynes dell’adozione del nuovo telaio, con l’indicazione che sarà prevista solo per il GP di Singapore di inizio ottobre, cozza con delle pure evidenze logiche.
Su questa, così come sulle due piste che seguiranno, Zandvoort e Monza, la maneggevolezza gioca un ruolo fondamentale, oltre ad essere i tracciati che danno il via alla seconda parte di mondiale. Avrebbe quindi meno senso introdurre una novità così importante a Singapore con queste gare – più affini ad una modifica simile – già disputate. Si aggiunge poi il fatto che le modifiche di carattere aerodinamico che la maggior parte dei team ha portato a Spa-Francorchamps sono di adattamento alle caratteristiche di questo circuito. La Red Bull stessa ha portato, provato e confrontato un fondo diretta evoluzione di quello introdotto a Silverstone e poi accantonato dal GP di Francia. Non si tratta quindi di grandi modifiche.
Inoltre, proprio a Spa è entrata in vigore la TD39, la Direttiva Tecnica anti Porpoising, con l’imposizione delle limitazioni alle oscillazioni verticali. La Red Bull RB18 poteva essere una delle monoposto, al pari della Ferrari, maggiormente colpita dall’introduzione di questa direttiva. La logica porta quindi a pensare che Red Bull volesse contrastare ogni minima perdita di performance con una soluzione che in maniera immediata accresce la performance: la riduzione del peso.
Questo non ci dà la certezza che le cose siano andate esattamente così. Tre indizi, però, fanno una prova e le evidenze di cui abbiamo parlato sembrano appunto portarci in questa direzione. Il mistero è ancora aperto, ma è abbastanza evidente che Red Bull abbia messo in campo tutto quello che poteva per accrescere il già rilevante vantaggio di Verstappen su Leclerc nel campionato piloti e quello di Red Bull su Ferrari in quello Costruttori.
Immagine: Media Red Bull
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