La classifica di gara del GP Belgio è determinata alla fine del primo giro, ma per il conteggio dei punti si tiene conto di un altro particolare
Il GP Belgio è terminato senza neanche essere veramente iniziato e questo lo abbiamo visto tutti. Subito dopo il rientro delle monoposto si è aperto il dibattito sulla questione punteggio, ovvero sulla validità o meno dei giri completati in regime di Safety Car per l’assegnazione del punteggio dimezzato a Verstappen, Russell, Hamilton e gli altri sette piloti della top ten.
La classifica provvisoria pubblicata dalla FIA alle 19.35 parla di un giro completato. Ma andiamo con ordine. Per l’assegnazione dei punti devono essere stati completati almeno due giri secondo l’articolo 6.5. Dopo i due giri e fino al completamento del 75% della distanza di gara, viene assegnato punteggio dimezzato. Oltre il 75% si passa al punteggio pieno.
Perché la classifica parla di un giro completato e i punti sono stati comunque assegnati?
Per quanto riguarda la compilazione della classifica viene considerato il penultimo giro completato prima di una sospensione. Nel caso di Spa, la bandiera rossa è stata sventolata nel corso del terzo giro dietro la Safety Car dopo la ripartenza dalla pitlane. Pertanto, il giro tenuto in considerazione per la classifica non è il secondo ma il primo, ovvero il penultimo.
Per quanto riguarda invece l’assegnazione dei punti il metodo di verifica è diverso, perché si tengono in considerazione i giri effettivamente completati e, come dicono le note a fondo classifica, quante volte il leader di gara han passato la “Control line”, ovvero la linea del traguardo.
Verstappen ha superato questa linea tre volte: al termine del primo giro dietro la Safety Car, al termine del secondo e al termine del terzo, chiuso in regime di bandiera rossa. Pertanto, tecnicamente, Verstappen ha completato i due giri che valgono a lui e agli altri nove piloti della top ten l’assegnazione del punteggio dimezzato.
Immagine: Twitter \ F1
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