F1 | GP Bahrain 2025: Bearman continua a stupire alla guida di una Haas ritrovata

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 15 Aprile 2025 - 19:03
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Bahrain 2025: Bearman continua a stupire alla guida di una Haas ritrovata
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La giovane promessa della Ferrari Driver Academy ha offerto un’altra prestazione di tutto rispetto in Medio Oriente

Dopo l’inizio da incubo dell’Australia, caratterizzato da due incidenti nel corso delle prove libere e da un arrivo al di fuori della top 10, Oliver Bearman si è ripreso alla grande. L’inglese ha reagito come meglio non poteva allo zero di Melbourne, issandosi in zona punti in tutte le successive tre tappe: ottavo in Cina (dopo la squalifica di entrambe le Ferrari) e decimo sia in Giappone che in Bahrain.

Nella gara di domenica, Bearman ha espresso il meglio delle proprie qualità, dopo una qualifica tutt’altro che facile in cui il britannico ha chiuso addirittura all’ultimo posto. La Haas, specialmente in queste prime uscite, non si è mostrata particolarmente in palla al sabato, costringendo spesso entrambi i piloti a scattare al di fuori delle prime 10 posizioni. Nonostante questa lacuna evidenziata dalla VF-25, le rimonte il giorno del Gran Premio non sono mai mancate.

Per un debuttante, ritrovarsi in mezzo al gruppo può non essere semplice e risalire la china dovendo al contempo evitare di danneggiare la propria vettura non è scontato. Bearman, però, ha completato una corsa da manuale, cominciata come meglio non poteva grazie ad una partenza perfetta; alla conclusione del primo giro, il classe 2005 era già quattordicesimo. La strategia di scattare su gomme morbide per poi spostarsi sulle dure si è rivelata azzeccata per l’allievo della Ferrari Driver Academy, tra l’altro uno dei pochissimi a passare direttamente dalla soft alla hard, e l’entrata della Safety Car lo ha poi agevolato a completare la gara di nuovo su un set di rosse.

Ciò che ha impressionato di Bearman è stata però la sua strenua difesa nel finale. Con alle spalle la Mercedes di Andrea Kimi Antonelli, le possibilità di rimanere aggrappati al punticino del decimo posto erano poche, soprattutto dopo quanto mostrato dall’italiano in tutto l’arco del GP. Nonostante questa inferiorità tecnica, Ollie ha fatto le spalle larghe, non lasciandosi intimorire dal coetaneo ed ex compagno di F2 e resistendogli con audacia fino alla bandiera a scacchi. Una grandissima soddisfazione per il giovane britannico, specialmente vista la posizione di partenza.

Il talento dell’inglese non è certo messo in dubbio. In diverse occasioni, nel corso della sua carriera, Bearman ha mostrato doti di assoluto livello, che gli hanno permesso di toccare picchi di performance decisamente alti. Il suo tallone d’Achille, però, è sempre stata la costanza. Dopo un fine settimana da urlo, infatti, capitava spesso di vederlo inspiegabilmente arrancare nelle retrovie. Su questo punto, quando si arriva in F1, ogni pilota deve lavorare più sodo che può. Nella massima serie, il singolo risultato è inutile se non viene alimentato continuamente con prestazioni altrettanto convincenti. E, un po’ a sorpresa, Ollie sta momentaneamente riuscendo nell’intento.

Non era affatto scontato chiudere tre delle prime quattro gare in zona punti. Non lo era per la monoposto di cui Bearman dispone, ancora indietro rispetto alle dirette rivali sul giro secco; in un campionato così tirato, la track position è fondamentale e partire a fondo griglia potrebbe risultare fatale. Nonostante questo attuale handicap, il 19enne non si è mai tirato indietro e ha sempre lottato duramente, portando a casa anche degli ottimi sorpassi. In questo, c’è da dirlo, Ollie non si è mai fatto trovare impreparato. Le sue prestazioni, in ogni caso, non sono da prendere alla leggera anche quando vengono confrontate a quelle del compagno Esteban Ocon.

Il francese è sì davanti in classifica, potendo vantare poco più del doppio dei punti del compagno, ma Bearman non sta affatto sfigurando nel confronto diretto. Era infatti lecito aspettarsi che un pilota del calibro dell’ex Alpine potesse avere tutte le carte in regola per partire in vantaggio rispetto ad un rookie con appena tre gare alle spalle. Così sta accadendo e di ciò non dobbiamo stupirci. Anche perché, dal cambio della guardia al muretto tra Gunther Steiner e Ayao Komatsu, tante cose sono cambiate in casa Haas.

La metodologia di lavoro è migliorata, ci sono meno chiacchiere e più risultati concreti e anche la convivenza tra due piloti così veloci e, potenzialmente, esplosivi non sta affatto andando male, quantomeno per il momento. Una gestione di questo tipo non può che portare benefici alla squadra, ora addirittura al quinto posto tra i Costruttori alle spalle soltanto dei quattro top team. Vedere poi un debuttante in palla fin da subito, con così poco chilometraggio accumulato per di più (Antonelli, ad esempio, ha svolto un programma di preparazione unico in vista del proprio debutto con Mercedes), dimostra quanto il talento del ragazzo sia innegabile.

Come già sottolineato più volte anche alla vigilia della stagione di F1 2025, avere al suo fianco un compagno come Ocon non potrà che motivare Bearman a dare il meglio di sé. I due, per ora, vanno d’accordo, anche nelle interviste non mancano mai i complimenti reciproci e certamente, se uno dei due eccelle, l’altro non tarda a rispondere. Il francese era stato messo sotto in Giappone, su una pista per altro dove Ollie non aveva mai gareggiato, e la sua reazione in Bahrain è stata puntuale, essendo giunto ottavo al traguardo. Dall’altro lato del box, però, il ragazzino non le manda certo a dire.

E chissà che, alla lunga, non possa continuare a sfornare numerose prestazioni di questo genere. La prossima tappa è Jeddah, tracciato che Bearman ama anche visti i pochi, ma rilevanti, precedenti. In lotta per la vittoria in F2 nel 2023, in Pole sempre nella classe cadetta l’anno scorso prima della repentina chiamata della Ferrari per sostituire Carlos Sainz e la splendida gara conclusa al settimo posto. Alle sue spalle, Lando Norris e Lewis Hamilton. Quest’ultimo, nei piani di Ollie, è l’uomo che lui stesso punta a sostituire, un giorno, indossando finalmente la tuta rossa, stavolta non più per un incredibile ma comunque temporaneo exploit. Di certo, se continuerà con performance simili a quella di Sakhir, le possibilità di veder realizzato questo scenario nel prossimo futuro ci sono tutte.

Immagine di copertina: Media Haas

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