F1 | GP Bahrain 2022, Tecnica: il commento di Paolo Filisetti dopo le qualifiche di Sakhir [AUDIO]

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di Paolo Filisetti @paolofilisetech
19 Marzo 2022 - 18:55
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Per P300.it, direttamente da Sakhir, il commento di Paolo Filisetti sulle qualifiche della prima gara dell’anno, il GP Bahrain 2022

Le qualifiche del GP Bahrain 2022 hanno sorpreso con la pole position di Charles Leclerc e della Ferrari, davanti a Max Verstappen e all’altra Rossa di Carlos Sainz.

Per P300.it ecco il commento audio di Paolo Filisetti su quanto visto a Sakhir nelle prime qualifiche della stagione.

Puoi ascoltare l’audio avviando il player o leggere l’analisi di seguito



Sicuramente il risultato di queste qualifiche ha fornito un’istantanea precisa di quello che è lo stato dell’arte e della competitività delle monoposto. La pole position di Leclerc, che è riuscito a sopravanzare la competitiva Red Bull RB18 di Verstappen, mostra e dimostra una volta di più l’equilibrio perfetto della F1-75.

Questa monoposto è riuscita a ben figurare nonostante la sua aerodinamica non presenti delle linee innovative, se consideriamo ad esempio tale quella della Mercedes introdotta nella sessione dei test una settimana fa, ma si mostri apparentemente molto più convenzionale. In realtà è convenzionale solo nelle sue forme esteriori ma, all’atto pratico, risulta sempre più evidente come il binomio sospensioni-aerodinamica stia lavorando alla perfezione. Abbiamo infatti l’equilibrio dinamico, ovvero i trasferimenti di carico longitudinali della vettura, che sono ridotti a zero; questo lo abbiamo potuto notare non solo sul rettilineo ma anche sul tratto misto, nella parte centrale del tracciato di Sakhir, così come siamo stati in grado di poter notare come, con qualsiasi mescola, la F1-75 riesca a fare lavorare alla perfezione centrando le temperature di esercizio. Un fattore assolutamente determinante, soprattutto se consideriamo che le qualifiche si disputano a partire dall’imbrunire e, quindi, con una progressiva diminuzione della temperatura che fa variare di molto quello che è anche il grip della pista.

Difatti, abbiamo potuto constatare come, nel secondo tentativo della Q2, non tutti siano stati in grado di migliorarsi e, alcuni piloti (ad esempio la Red Bull), abbiano avuto anche un problema che riguardava il raffreddamento delle coperture; situazione che si è ripetuta nel primo tentativo della Q3, quando Verstappen si è lamentato del warming up dei propri pneumatici che non erano stati preparati a dovere, tenendo in doverosa considerazione la diminuzione quasi istantanea della temperatura dell’asfalto rispetto al Q2.

La F1-75 possiamo quindi definire in questo momento sia la monoposto con il migliore equilibrio dinamico e aerodinamico. Sembra una monoposto in cui lo studio di quella che è l’efficienza del fondo si sia assolutamente sposato alla perfezione a quello che è il carico generato dalla parte superiore della vettura. Un dato rilevante: nel corso delle FP2 è stata più volte regolata l’ala anteriore di entrambe le vetture, non tanto per cercare maggiore carico bensì per diminuirne l’incidenza. Questo per dire che la monoposto garantisce un carico talmente elevato dal fondo che, pur riducendo l’incidenza dell’ala anteriore, non si pregiudica la prestazione della vettura nel tratto misto del tracciato.

Per quanto riguarda la Red Bull abbiamo una conferma. Si è trattato di inizie, di sfruttamento dei pneumatici. Sostanzialmente le due monoposto Ferrari e Red Bull, sembrano quasi una sorta di fotocopia, non per i loro principi aerodinamici adottati, che sono sicuramente diversi, ma per come hanno svolto anche il lavoro di preparazione di queste qualifiche nella giornata odierna. Si poteva dire che entrambe avessero trovato delle validissime regolazioni a livello di riduzione dell’angolo di incidenza dell’ala anteriore, mantenendo peraltro anche un’altezza da terra piuttosto bassa.

Per contro abbiamo la Mercedes. Ci colpisce certamente la posizione della terza fila delle due W13. Sicuramente non sono riuscite a trovare il bilanciamento adeguato ma già ci eravamo resi conto a partire dalle prime due sessioni di prove libere di come anche le modifiche apportate al fondo, ora non più dotato di una frangia estremamente visibile ai lati delle fiancate, bensì con delle soffiature di sezione più regolare e orizzontali, non funzionasse garantendo quell’elevato carico ma soprattutto quel controllo del porpoising che i piloti hanno continuato a soffrire in maniera molto più evidente rispetto agli altri piloti delle monoposto rivali. Si è potuto vedere come, di fatto, la Mercedes nella giornata odierna e nelle FP3 abbia incrementato in maniera molto rilevante l’incidenza dell’ala anteiore per garantire carico nel tratto ma, poi, ottenendo una perdita prestazionale per quanto riguarda i rettilinei. La competitività della W13 sembra ancora lontana e certamente non si tratta solo di un cattivo assetto, ma di dover cercare di reinterpretare al più presto le caratteristiche aerodinamiche di questa monoposto.

Immagine: ANSA

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