Segue l’analisi del GP Bahrain 2020 di F1 di Daniel Ricciardo. Il pilota australiano del team Renault ha chiuso settimo sotto la bandiera a scacchi
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L’australiano della Renault riesce ad avere un ottimo spunto a inizio gara che gli consente di sopravanzare Bottas, con il quale entra in contatto in curva 2 senza però avere conseguenze, e di mettersi in scia di Albon. A causa delle regole sulla sospensione della gara nei primi giri, Ricciardo è costretto ad effettuare la seconda partenza alle spalle del finlandese della Mercedes e questa volta non ha uno scatto felice.
Perse ben tre posizioni a vantaggio di Norris, Ocon e Leclerc, passa tutta la prima parte di gara tra l’8a e la 9a piazza prima di effettuare la prima sosta. Essendo il primo a rientrare ai box, dopo Bottas a causa della foratura avuta nei primi giri, scende in ultima posizione e beneficia dei pit-stop degli altri per risalire il gruppo. Tornato in zona punti passa parecchi giri alle spalle del compagno di scuderia da cui riceve il 7° posto per provare a riprendere anche Sainz.
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Il ritmo delle Renault non è però particolarmente incisivo e, persa una posizione a vantaggio di Gasly, Ricciardo viene richiamato ai box per la seconda volta. Con il secondo set coperture a mescola Dura, riesce ad avere un feeling migliore e mantiene costante il suo distacco da Sainz incrementando anche il suo vantaggio su Ocon. A pochi passaggi dalla fine arriva negli scarichi di Gasly, ma prima di poter portare un attacco al francese, entra in pista la Safety Car a causa del ritiro di Perez che fa salire Ricciardo in 7a piazza, ma gli impedisce di impensierire l’Alpha Tauri.
In ogni caso, senza la rottura del motore del messicano, l’alfiere della Renault si sarebbe liberato di Gasly e avrebbe colto lo stesso risultato. L’australiano porta così a nove le gare terminate in zona punti, suo record personale da quando corre per la Renault, ma ancora lontano dalle diciassette messe in serie nel 2016 quando correva per la Red Bull.
Immagine di copertina: Twitter – Renault
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