Gara stupenda per l’italiano, unico rookie a punti e addirittura ai piedi del podio al suo esordio in F1
La prima gara non si scorda mai. Qualunque sia il suo epilogo, è impossibile che la prima corsa in F1 venga facilmente dimenticata da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di viverla. Di certo, non potrà farlo Andrea Kimi Antonelli, giunto quarto, a seguito della revoca di una penalità di cinque secondi precedentemente inflittagli per unsafe release, al traguardo del GP d’Australia 2025, il primo disputato fra i grandi e, per di più, al volante di una Mercedes. Un risultato incredibile, se pensiamo che appena due anni fa il bolognese si apprestava a dominare il campionato della Formula Regional, ma testimone del talento cristallino del classe 2006.
Il fine settimana dell’italiano, prima della prova strepitosa di oggi, non era comunque stato semplice. Dopo le tre sessioni di libere, concluse per la maggior parte lontano dalle posizioni di rilievo, è arrivata una pesante mazzata in qualifica. Antonelli, nel corso del suo ultimo tentativo in Q1, ha aggredito eccessivamente il cordolo di curva 6, danneggiando il fondo della propria W16 e vedendosi addirittura escluso dai primi 15. Il sedicesimo tempo ha innescato diverse critiche ad Andrea, dal quale probabilmente ci si poteva aspettare qualcosa in più. I punti, però, si portano a casa la domenica e la pioggia, in questo caso, poteva rappresentare un’ottima alleata per la rimonta di Kimi.
Il grande merito del bolognese, autore di una singola sbavatura che non ha comunque compromesso la sua corsa, è stato appunto quello di non sbagliare praticamente nulla, non forzando laddove non era necessario e risultando assai efficace nelle difficile condizioni di Melbourne. Una gara così, come dichiarato dallo stesso Antonelli, ha rappresentato un importante tassello nel suo cammino di apprendimento in F1: prima la partenza bagnata, poi la diminuzione delle precipitazioni fino ad arrivare all’asfalto asciutto, a precedere l’ultima fase nuovamente caratterizzata dalla pioggia. Kimi, insomma, le ha sperimentate un po’ tutte, ma in nessun caso si è fatto prendere dal panico e ha anzi mostrato una freddezza davvero fuori dal comune per un esordiente.
Le pressioni della vigilia erano tante. La responsabilità di subentrare ad un gigante come Lewis Hamilton in una squadra come Mercedes non è certo cosa da poco, ma Antonelli ci ha messo tutto quanto di buono appreso in questi anni di motorsport e ha portato a casa un risultato eccezionale. C’è di più: dopo il sorpasso ai danni di Albon, Kimi si trovava a poco più di due secondi dal compagno George Russell e, nelle ultime tornate, quel margine è sceso ad un secondo e mezzo. Podio possibile con qualche giro in più? Difficile a dirsi, anche considerando che l’inglese ha probabilmente gestito il proprio ritmo, conscio di non poter raggiungere i primi due. Sta di fatto, comunque, che la performance di Andrea in condizioni così difficili è certamente sorprendente e da applausi.
Altro aspetto da non trascurare è la forza mentale dimostrata dal diciottenne della Mercedes. Dopo una qualifica tanto complicata, con il compagno tra l’altro in seconda fila, in molti si sarebbero lasciati andare e avrebbero provato a correre alla disperata, finendo probabilmente per terminare la propria gara contro le barriere. Da un rookie, poi, ci si poteva aspettare un eccesso di aggressività che sarebbe risultato nocivo in una giornata come quella australiana, funestata dal maltempo. Invece, Antonelli non si è scomposto di una virgola e ha fatto tesoro dell’esperienza negativa del sabato, spostando la propria concentrazione alla domenica e approfittando di ogni situazione che potesse avvantaggiarlo.
Non è ancora chiaro quale ruolo potranno ricoprire le Frecce d’Argento in questo Mondiale. La McLaren è, al momento, intoccabile e alla Red Bull, nonostante una monoposto ben lontana dalla perfezione del recente passato, basta e avanza un super Max Verstappen. Alla lunga, comunque, non è detto che i valori in campo rimangano i medesimi visti a Melbourne. In questa girandola di prestazioni, non è da escludere la presenza di Antonelli ai piani alti della classifica, per dare il miglior la possibile ad una carriera da tempo sotto le lenti d’ingrandimento. Un talento del genere, a soli 18 anni, può solo che migliorare e abituarci ben presto a numerose altre prestazioni come quella australiana.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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