L’analisi del colpo di scena che ha cambiato le sorti del GP Australia 2024, con il ritiro lampo di Max Verstappen
La straordinaria doppietta Ferrari nel GP Australia 2024 ha distolto l’attenzione dal colpo di scena di inizio gara che ha tolto di scena Max Verstappen.
L’olandese, dopo essere partito in testa e aver messo tra sé e Carlos Sainz un secondo al termine del primo passaggio, ha iniziato ad accusare problemi in frenata. Già nel corso del secondo giro, in curva 3, Verstappen è andato lungo in frenata perdendo il posteriore della su RB20. Questo ha permesso il riavvicinamento di Sainz che, nel secondo settore, ha sfruttato il DRS per sopravanzare il campione in carica.
Quello che sembrava un semplice, per quanto raro, errore di Verstappen si è trasformato in breve in altro. Dopo aver segnalato come “strano” il comportamento in curva 3, un giro più tardi Verstappen ha avuto un’altra incertezza in curva 6, sempre in frenata e sempre in una curva a destra.
È nel quarto giro che arriva la risposta alle improvvise perdite di posteriore della RB20. Presto dalla zona posteriore destra inizia ad alzarsi un fumo denso, proveniente dal gruppo ruota.
La situazione precipita vertiginosamente sul lungo settore 2, dove non si frena praticamente mai, nel corso del quarto passaggio. Verstappen segnala al suo muretto il fumo ben visibile dagli specchietti e rallenta, lasciando passare i colleghi.
Verstappen perde il copricerchio alla penultima curva. Successivamente, al rientro in pitlane, una vera e propria esplosione della gomma posteriore destra, evidentemente cotta dal calore prodotto. La Red Bull si abbassa al posteriore mentre è in procinto di arrivare alla sua piazzola.
Nelle foto sopra quello che rimane del cestello posteriore destro, con il disco freno che appare ancora intatto così come la pinza. A questo punto non c’è altro da fare che ritirare la monoposto, per uno zero che a Verstappen mancava proprio dall’Australia del 2022.
Queste invece le condizioni del cerchio, senza copricerchio e con il foro nella gomma chiaramente visibile sulla spalla.
Cosa sappiamo
Iniziamo dalle note ufficiali. Brembo fa sapere che sono escluse responsabilità del fornitore degli impianti frenanti, in quanto non sono state riscontrate anomalie né malfunzionamenti dei componenti.
Verstappen ha segnalato a fine gara che il freno è rimasto azionato sin dal via, costringendolo a guidare “come se avessi il freno a mano tirato”. La spiegazione è plausibile e coerente con il fatto che, dal momento in cui la Red Bull ha iniziato a fumare, il danno è aumentato progressivamente nonostante l’aumentare della velocità e dell’aria in arrivo nella presa d’aria. Inoltre, la presenza del copricerchio ha contribuito decisamente ad innalzare rapidamente le temperature fino al punto di non ritorno.
Quello che non torna è la comunicazione tra pilota e box. Verstappen segnala le perdite di aderenza al posteriore, ma né lui né il suo ingegnere di pista Lambiase parlano di temperature in salita. I piloti hanno la possibilità di verificarle in tempo reale, così come ovviamente succede per i tecnici ai box. Solo nel momento in cui il cedimento diventa palese la questione emerge anche via radio, con la decisione di far rientrare la monoposto.
A questo punto, se Brembo ha escluso responsabilità il problema va ricercato altrove: nel sistema Brake By Wire, in un difetto di qualche componente extra rispetto all’impianto frenante o in un errore di montaggio.
In Red Bull sicuramente si indagherà per capire le cause del problema che ha messo fuorigioco il campione in carica dopo pochi giri. Ne sapremo probabilmente di più nei prossimi giorni.
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