Solo 5000 euro di multa per il tedesco che ha percorso una parte del tracciato sulla moto, mentre seconda reprimenda stagionale per Tsunoda. Nessun’azione per gli altri piloti sotto investigazione.
Il primo venerdì in Australia dopo due anni di assegna ha fatto fumare le tante teste della direzione gara di F1 fin dai primi minuti a suon di investigazioni per “impeding” ma non solo. Ben tre piloti sono stati posti sotto la lente di ingrandimento per azioni in pista durante le prove libere 2, mentre si hanno anche novità per quanto riguarda il giro di Sebastian Vettel a bordo di un motorino, dopo la rottura del suo motore nelle prime prove di giornata.
Nello specifico, ad essere investigati sono stati Lewis Hamilton per aver ostacolato Lance Stroll, lo stesso canadese ai danni di Carlos Sainz, entrambi in curva 13, e Yuki Tsunoda per aver creato caos davanti alla Ferrari dello spagnolo in uscita da curva 2. Per quanto riguarda sia il pilota della Mercedes che quello dell’Aston Martin non è stata intrapresa alcuna azione, dato che diverse vetture si trovavano nelle curve finali prima di lanciarsi per il nuovo giro veloce e quindi l’atteggiamento dei due non è stato ritenuto come lesivo nei confronti dell’avversario.
Diversamente è andata al giapponese dell’AlphaTauri a cui è stata inflitta la seconda reprimenda di questa stagione in appena tre gare. Il motivo di questa azione da parte dei commissari di gara è dovuta al fatto che Tsunoda, uscendo dai box, ha percorso lentamente curva 1 e 2 sapendo comunque dell’arrivo di Sainz alle sue spalle. Non togliendosi dalla traiettoria, dunque, il nipponico ha difatti ostacolato lo spagnolo che aveva appena iniziato il suo giro cronometrato.
Dal canto suo, Tsunoda può ritenersi in parte fortunato dato che proprio da quest’anno il limite di reprimende da prendere prima di subire una penalità di 10 posizioni in griglia di partenza è salito da 3 a 5.
La situazione che ha invece coinvolto Sebastian Vettel è legata a ciò che si può fare in pista prima e dopo le sessioni. Nello specifico, il pilota dell’Aston Martin ha chiesto al commissario di pista se potesse prendere in prestito il suo scooter per poter tornare ai box, con il secondo a dargli l’ok. Il tedesco, vedendo che il commissario non saliva sul mezzo dietro di lui, ha preso la sua via per la pit lane. Allo stesso tempo, però, il marshall stava contattando la direzione gara proprio per chiedere l’autorizzazione per l’azione del pilota.
Il quattro volte campione del mondo ha visto recapitarsi una multa da 5000€ non per questa azione non autorizzata, quanto per il fatto di essere entrato in pista entro i cinque minuti dal termine della FP1, violando di conseguenza l’articolo 26.7 del Regolamento Sportivo.
Immagine di copertina: Aston Martin F1
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