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F1 | GP Arabia Saudita 2022, Statistiche: #1 vincente dopo 9 anni, Mercedes mai così male in qualifica dal 2006

di Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 28 Marzo 2022 - 18:15
Tempo di lettura: 10 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
F1 | GP Arabia Saudita 2022, Statistiche: #1 vincente dopo 9 anni, Mercedes mai così male in qualifica dal 2006

Max Verstappen riporta l’1 davanti a tutti per la prima volta da Brasile 2013, Mercedes con un solo motore in Q3 per la prima volta dal 2006. Hamilton escluso dal Q1 per la decima volta, chiude in P10 per la terza volta in carriera.

La F1 è tornata in Arabia Saudita a poco meno di quattro mesi dopo il suo primo approdo, con uno svolgimento ben più lineare, senza interruzioni dettate dalle bandiere rosse, e con epilogo meno polemico di quello scatenato da Max Verstappen e Lewis Hamilton. Il campione del mondo è tornato davanti, dopo il capitolo no in Bahrain, e lo ha fatto nel migliore dei modi prendendosi la vittoria per mezzo secondo su quello che sembra destinato a essere il suo rivale in campionato. Il monegasco, che si è dovuto piegare alla bravura del pilota Red Bull, mantiene comunque la testa della classifica piloti, così come fa Ferrari in quella costruttori. Nelle retrovie, Hamilton ottiene risultati che non si vedevano dai tempi in McLaren e lo stesso è per Mercedes, mai così male – come motorista – al sabato dal 2006. Ma scendiamo nei dettagli e andiamo a vedere tutti i numeri di questo GP dell’Arabia Saudita.

QUALIFICHE

Nel sabato sera di Jeddah, pomeriggio in centro America, grande festa grazie a Sergio Pérez che ha fatto brindare i messicani per la loro prima pole position conquistata in F1, che prima di ora aveva ottenuto solo il secondo posto in prima fila cinque volte grazie al pilota Red Bull e ai fratelli Rodriguez. Il Messico è il ventitreesimo stato a conquistare una partenza al palo, mentre quello che lo ha preceduto è l’Olanda proprio con il compagno di squadra di Pérez, Max Verstappen, in Ungheria nel 2019. Per il #11 questa è la sua prima pole position in carriera dai tempi della GP2 quando ottenne l’unica a Valencia nel 2010.

È il 103° pilota a partire davanti a tutti, l’ultimo è stato Lando Norris la passata stagione a Sochi. Pérez ha inoltre battuto il record di maggior numero di gare disputate prima di conquistare una pole, alzando l’asticella a ben 216 partenze. A detenere il vecchio primato era Mark Webber con 131, quando proprio al volante della Red Bull conquistò la sua prima pole al GP di Germania 2009. Il messicano è inoltre il quinto pilota a conquistare il miglior tempo del sabato con la squadra austriaca, dopo Vettel, Webber, Ricciardo e Verstappen.

Pérez ha ottenuto la sua prima pole precedendo di soli 25 millesimi di secondo Charles Leclerc. L’ultima volta in cui il distacco tra i primi due è stato uguale o inferiore al quarto di decimo di secondo è stato in Portogallo lo scorso anno con Valtteri Bottas ad avere la meglio su Lewis Hamilton per 7 millesimi.

Come detto, Charles Leclerc ha ottenuto il secondo miglior tempo, mentre il suo compagno di squadra Carlos Sainz ha registrato il terzo. A Jeddah la Ferrari è quindi partita con entrambe le vetture dalle prime tre posizioni, per la seconda gara consecutiva, per la prima volta dai GP del Giappone e del Messico 2019. Bisogna tornare indietro anche per trovare l’ultima volta in cui Max Verstappen è partito fuori dalle prime tre piazzole, senza contare le gare in cui è incappato in penalità. L’olandese non scattava così “indietro” dal GP d’Italia del 2020 quando è partito dalla quinta casella.

Bene l’Alpine che ha qualificato entrambe le vetture nel Q3 per la prima occasione dal GP del Qatar 2021. È la sesta volta che il costruttore ci riesce dall’inizio della passata stagione. Per Ocon, inoltre, il quinto posto è il miglior risultato in qualifica dal GP di Spagna dello scorso anno.

Sesto posto invece per George Russell che rappresenta anche l’unico pilota Mercedes ad essersi qualificato in Q3. L’ultima volta in cui il motorista tedesco si è ritrovato con una sola vettura nelle prime cinque file dello schieramento è stato al GP di Abu Dhabi 2019. Per avere una gara in cui massimo un motore Mercedes aveva ottenuto l’accesso alla fase finale delle qualifiche bisogna tornare al GP del Giappone 2006, quando in quella occasione nessuna delle due McLaren-Mercedes entrò tra i primi 10, con Raikkonen 11° e de la Rosa 13°.

Continua ad essere positivo il bilancio di Valtteri Bottas che per la 103a volta consecutiva è entrato in Q3. Il secondo posto di Alain Prost (109 apparizioni di fila) è sempre più vicino, mentre resta ancora abbastanza lontano quello di Ayrton Senna che detiene il record con 137 Top10 consecutive.

Altrettanto positivo è stato il sabato di Kevin Magnussen, entrato nuovamente nel Q3, per il secondo evento consecutivo come non accadeva dai GP di Spagna e Monaco del 2019. Per la Haas, invece, questa è una prima volta dai GP d’Ungheria e Belgio dello stesso anno, quando in quel caso è stato Romain Grosjean a trovare le prime cinque file per due volte in fila.

Non è andata altrettanto bene per la McLaren che ha mancato il Q3 per la seconda gara di fila con Norris 11° e Ricciardo 12°. Per la squadra di Woking non succedeva dai GP del Brasile e di Abu Dhabi del 2018, mentre per quanto concerne il pilota inglese, è solo la seconda volta in carriera ad accadergli. L’unico precedente risale ai GP del Belgio e Italia del 2019.

Chi deve assolutamente dimenticare la giornata di sabato è il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton che per la prima volta dal GP del Brasile 2017 è rimasto escluso al termine del Q1. Senza considerare qualifiche bagnate, incidenti e problemi, l’inglese non usciva dopo la prima fase dal GP di Gran Bretagna 2009. Questa è inoltre la sua decima esclusione nel Q1 in 290 qualifiche disputate. In più è la prima volta che un 7 volte campione del mondo non passa il taglio del Q1 per motivi puramente prestazionali. Michael Schumacher vide in Belgio 2011 la sua unica uscita a fine Q1, anche se in quel caso fu colpa di una gomma che non fissata correttamente dai meccanici.

Tra gli altri bisogna annotare la seconda esclusione consecutiva di Nico Hülkenberg al termine del Q1 che non accadeva dai GP d’Azerbaijan e Spagna 2019 con la Renault, e la seconda qualifica di fila di Mick Schumacher a Jeddah conclusasi con un incidente contro le barriere.

F1 2022 Arabia Saudita - Sergio Pérez poleman del Gran Premio
Sergio Pérez primo messicano a fare la pole in F1 // Copyright: Red Bull Content Pool

GARA

In gara l’epilogo è stato differente con Max Verstappen che per la 21a volta in carriera è transitato per primo sul traguardo, raggiungendo Kimi Raikkonen al 15° posto della classifica di tutti i tempi. È al settimo anno con almeno una vittoria, fatto che lo porta al sesto posto alla pari con Stirling Moss, Jim Clark e David Coulthard. L’olandese ha inoltre segnato un ritorno importante, quello della vettura #1 sul gradino più alto del podio, che non si vedeva dal GP del Brasile 2013 con Sebastian Vettel, sempre al volante della Red Bull.

Questa è la vittoria n.182 per per questo numero, la 155a da quando appartiene alla monoposto del campione del mondo in carica (1974). Partendo dallo stesso anno, Verstappen è il 16° campione a vincere con il #1, mentre in generale sono stati 22 gli iridati a trionfare in almeno una corsa guidando con il #1 da vincitori del titolo della stagione precedente.

Per Red Bull è il successo numero 76, il primo ottenuto con il motore prodotto in proprio – anche se si tratta comunque della ridenominazione della vecchia PU Honda. Il marchio austriaco è inoltre il quarto con cui la casa madre conquista il trionfo dopo Renault, TAG Heuer (ridenominazione del motore Renault) e Honda. Il motorista di Milton Keynes è il 21° a ottenere il successo.

Dei 21 trionfi di Max Verstappen, questo è solo il secondo in cui l’olandese riesce a precedere Charles Leclerc. In entrambi i casi ha vinto prendendosi la leadership solo nei giri finali e risultando anche il pilota con meno giri al comando della gara.

Come detto, secondo posto a Charles Leclerc che porta il monegasco a eguagliare il numero di podi (15) di Sergio Pérez, Thierry Boutsen e José-Froilán González. Il #16 ha segnato anche il suo sesto giro veloce in carriera, il secondo consecutivo dopo quello in Bahrain. Gli era già successo nel 2019 tra Messico e USA, che sono le stesse due gare in cui la Ferrari ha ottenuto la miglior tornata della gara per due volte di seguito per l’ultima volta.

Il terzo posto è andato a Carlos Sainz che ha conquistato il terzo podio consecutivo, segnando un nuovo record personale. L’ultima volta in cui uno spagnolo – Fernando Alonso – aveva ottenuto tre Top3 di fila fu nei GP del Belgio, Italia e Singapore 2013. Con questo risultato il figlio del due volte campione WRC ha eguagliato il numero di arrivi consecutivi al traguardo, con una Ferrari, di Michael Schumacher: 24. Gliene mancano solo cinque per raggiungere il connazionale Fernando Alonso che detiene il record, per la casa di Maranello, con 29 traguardi.

Era inoltre dai GP di Austria e Gran Bretagna 2018 che la Ferrari non conquistava un doppio podio in due gare consecutive. Anche in quelle occasioni una delle due gare ha visto la vittoria della Rossa con Lewis Hamilton a podio e l’altra il successo di Max Verstappen con le due vetture italiane a seguire. L’ultima volta in cui il doppio podio si verificò nelle prime due gare della stagione fu nel 2001 con Schumacher vincitore di entrambe le corse e Barrichello terzo in Australia e secondo in Malesia.

Il poleman del sabato, Sergio Pérez, non è andato oltre il quarto posto anche per colpa della sfortuna che ha visto entrare la Safety Car in pista il giro dopo il suo rientro ai box per il cambio gomme. Il messicano non è però l’unico a non aver tramutato la prima pole in una vittoria. Dei piloti presenti ieri in pista Alonso (Malesia 2003), Hulkenberg (Brasile 2010), Ricciardo (Monaco 2016), Bottas (Bahrain 2017), Leclerc (Bahrain 2019), Verstappen (Ungheria 2019), Stroll (Turchia 2020) e Norris (Russia 2021) non sono riusciti a vincere la loro prima gara il giorno dopo la prima pole. L’unico a farcela è stato Lewis Hamilton che ottenne la P1 sia al sabato che alla domenica del GP del Canada 2007.

Con il quinto posto, George Russell ha ottenuto il miglior piazzamento in gara al volante di una Mercedes. Nona piazza, invece, per Kevin Magnussen che ha conquistato il secondo risultato utile consecutivo. Era da Abu Dhabi 2018-Australia 2019 che il danese non riusciva a entrare in Top10 per due gare di fila. Per la Haas invece l’ultima volta risale a Spagna-Monaco 2019 con due decimi posti di Romain Grosjean.

Solo una decima posizione per Lewis Hamilton che non finiva ai margini della zona punti dal GP della Corea del Sud 2012. È la posizione in questa fascia che ha occupato meno volte nella sua carriera. È inoltre la seconda volta in cui chiude un evento raccogliendo un solo punto. La prima volta in cui finì 10° fu il GP di Francia 2008, quando i punti venivano ancora assegnati ai primi otto. Con questo Gran Premio, Lewis Hamilton ha inoltre stabilito il nuovo record di maggior numero di gare disputate con lo stesso costruttore (180 con Mercedes), battendo quello di 179 con Ferrari archiviato da Michael Schumacher al GP del Brasile 2006.

Primo ritiro per un problema al motore per Fernando Alonso dal GP degli Stati Uniti 2017, quando guidava per la McLaren-Honda. Si parla invece del GP del Bahrain 2016 come ultima volta in cui due piloti non sono riusciti a prendere il via di una gara. Ieri è stato il turno di Mick Schumacher e Yuki Tsunoda, mentre sei anni fa le vittime furono Sebastian Vettel e Jolyon Palmer.

E in merito ai due tedeschi, oltre alla gara sopra citata, questa è la seconda volta dal GP del Portogallo 1994 che né un pilota della famiglia Schumacher, né Vettel ha preso il via a una gara di F1.

F1 2022 Arabia Saudita - Il via del Gran Premio
Le prime fasi del Gran Premio d’Arabia Saudita di F1 // Copyright: Media Ferrari

Immagine di copertina: Red Bull Content Pool


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