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F1 | GP Arabia Saudita 2022, analisi: la VSC e come Verstappen ha vinto il duello con Leclerc

di Matteo Pittaccio
Pubblicato il 28 Marzo 2022 - 15:15
Tempo di lettura: 4 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
F1 | GP Arabia Saudita 2022, analisi: la VSC e come Verstappen ha vinto il duello con Leclerc

Il confronto magnifico tra Charles Leclerc e Max Verstappen nel GP Arabia Saudita si è principalmente deciso alla fine del periodo di Virtual Safety Car. Nell’articolo seguente proveremo a spiegare come, quando e perché l’olandese sia riuscito a guadagnare quei decimi così preziosi

L’intenso finale del Gran Premio dell’Arabia Saudita 2022 ha emozionato tutti gli appassionati grazie al confronto diretto tra Max Verstappen – vincitore – e Charles Leclerc, leader della corsa fino a pochi passaggi dalla bandiera a scacchi. Lo scambio di posizione è avvenuto all’inizio del giro 47, quando Verstappen ha superato la Ferrari di Leclerc utilizzando il DRS nel rettilineo principale.

Il sorpasso del campione in carica ha però avuto origine sei giri prima, più precisamente alla fine del periodo di Virtual Safety Car attivato al giro 38 per i ritiri di Ricciardo e Alonso, rimasti fermi all’ingresso della Pit Lane. Entrato in vigore il regime di VSC, tutti i piloti sono stati costretti a rallentare per rispettare il delta time, ossia il tempo di riferimento oltre il quale non è possibile andare. In quel momento il distacco tra Charles Leclerc e Max Verstappen era di circa un secondo e sei decimi, distanza aumentata e diminuita costantemente nel corso dei giri successivi.

Nonostante l’altalena, i due piloti hanno iniziato il quarantunesimo passaggio con lo stesso distacco del pre-Virtual Safety Car, dimostrando il corretto funzionamento di un algoritmo altamente criticato nel corso delle stagioni precedenti. Di seguito trovate la tabella riassuntiva dei tempi registrati da Leclerc e Verstappen con i settori (evidenziati in giallo) che indicano la presenza della Virtual Safety Car. Inoltre, alleghiamo un’ulteriore tabella utile a comprendere il distacco tra i due piloti tra l’attivazione della VSC (avvenuta nel terzo settore del giro 38) e la fine della stessa, annunciata quando Leclerc e Verstappen stavano percorrendo le curve uno e due all’inizio della quarantunesima tornata.

GP ARABIA SAUDITA | CONFRONTO TEMPI CHARLES LECLERC – MAX VERSTAPPEN DURANTE IL REGIME DI VSC

GP ARABIA SAUDITA | DISTACCO CHARLES LECLERC – MAX VERSTAPPEN NEL CORSO DEL REGIME DI VSC

Arriviamo dunque alla parte più importante. Iniziato il giro 41 sia Leclerc sia Verstappen ricevono in radio la comunicazione della fine del regime di Virtual Safety Car. In quel momento entrambi sono impegnati a percorrere le prime tre curve del circuito, dopo le quali si decide effettivamente l’esito del Gran Premio: appena ricevuto il messaggio “VSC ending” Verstappen approccia il rettilineo che collega le curve tre e quattro accelerando con decisione, inserendo la sesta marcia e alzando la velocità a circa 230 km/h. Nel frattempo Charles Leclerc interviene sulle mappature dell’ERS e, a differenza di quanto fatto dal rivale, mantiene costante il ritmo restando in quinta marcia con una velocità prossima ai 200 km/h. Appena finita ufficialmente la VSC, il monegasco della Scuderia Ferrari scala in quarta e incrementa il passo ma ormai è troppo tardi poiché Verstappen, grazie ai quasi trenta km/h in più, ha già guadagnato circa sei decimi solo nella frazione iniziale del circuito, un margine utile prima ad acquisire il DRS e poi ad iniziare la battaglia con Leclerc.

In sintesi, vedendo i riferimenti cronometrici e i distacchi tra un giro e l’altro, la Virtual Safety Car ha lavorato nella maniera giusta in tutte le tornate percorse sotto regime di neutralizzazione. Il guadagno di Max Verstappen è derivato dalla prontezza dell’olandese, capace di mantenere il delta positivo e al tempo stesso guadagnare terreno su un Leclerc dimostratosi più lento nel tornare in “modalità gara”. E proprio questo scenario ha fornito a Verstappen le giuste armi, scia e DRS, per andare all’attacco di un primo posto conquistato al giro 47, in seguito ad una battaglia psicologicamente emozionante poiché giocata principalmente sull’evitare di fornire l’ala mobile all’avversario.

Immagine di copertina – ANSA


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