Il Team Principal McLaren parla ai microfoni di Sky al termine della gara che ha consegnato il titolo piloti a Lando Norris
Andrea Stella può finalmente tirare un sospiro di sollievo: Lando Norris è Campione del mondo di F1 2025, con McLaren che torna al titolo piloti che mancava a Woking dal 2008. Ecco le parole del Team Principal del team papaya, dopo una stagione dominata dal punto di vista del Costruttori e difficile per quanto riguarda il piloti, terminata con un vantaggio di appena due punti su Max Verstappen:
“È stato sicuramente un cammino molto lungo. Ventiquattro gare trasformano un campionato in una vera e propria maratona, e affrontarla rimanendo coerenti con un approccio che desse a entrambi i piloti la possibilità di giocarsi il mondiale – perché entrambi lo meritavano finché la matematica non diceva il contrario – è stato molto impegnativo. Il volume di lavoro, l’attenzione necessaria in ogni conversazione con il team, con i piloti, con i manager… tutto questo è stato enorme.
E proprio per questo siamo estremamente soddisfatti e orgogliosi che l’impegno sia stato ripagato con un titolo mondiale. Anche se sappiamo bene che, talvolta, vincere o perdere dipende da dettagli minuscoli e avrebbe potuto finire in qualsiasi modo, saremmo comunque stati fieri del percorso compiuto e del modo in cui lo abbiamo portato avanti. Ed è un percorso che costituisce una base importante non solo per il presente, ma anche per il futuro: perché nei team bisogna fare attenzione a non adottare comportamenti che magari oggi possono dare un vantaggio, ma rischiano di compromettere la continuità del cammino nel lungo periodo.
Per noi era fondamentale proteggere proprio questa continuità. Non creare crepe interne, mantenere coesione: era un aspetto a cui tenevamo moltissimo. E la crescita del team lo dimostra. Tre anni fa eravamo ultimi; l’anno scorso siamo riusciti a diventare campioni del mondo costruttori; quest’anno abbiamo vinto sia il titolo costruttori che quello piloti. Questo risultato ha un fondamento molto chiaro: la volontà di costruire in maniera coesa. È un fattore poco visibile dall’esterno, ma estremamente determinante.
Sono particolarmente felice per Lando, perché questo risultato lo ripaga di un percorso personale che quest’anno ha subito un’accelerazione importante, anche a seguito delle difficoltà di inizio stagione. Il ragionamento che abbiamo fatto insieme è che un campione deve evolvere continuamente, restando però fedele a se stesso. Non bisogna diventare qualcun altro, non bisogna guardare agli altri se non per integrare, nella propria personalità, quegli aspetti che possono arricchirci.
Lando è cresciuto molto dal punto di vista personale e nel modo in cui ha reagito e interagito con gli stimoli esterni, con ciò che i media potevano dire. Viviamo in un’epoca in cui i piloti e gli atleti sono sottoposti a pressioni forse persino maggiori rispetto al passato, prima dei social media. Ed è necessario evolvere per riuscire a essere sempre la versione migliore di sé, anche in mezzo a questa pressione.
Accanto a questo c’è stato il percorso come pilota. Abbiamo fatto tanti piccoli adattamenti: nella guida, nell’interazione con la vettura, nello sviluppo tecnico, nei dettagli che contano nei momenti cruciali. Un esempio: nelle qualifiche più delicate abbiamo tolto il delta time dal volante, così che potesse concentrarsi solo sulle sensazioni, senza farsi condizionare dal sapere se stesse guadagnando o perdendo. È stato un percorso composto da tantissimi elementi, tanta volontà e una forte convinzione. Ed è bello vedere che tutto questo impegno è stato ripagato”.
Immagine di copertina: Media McLaren
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