I giornalisti di Rai Sport oggi 3 gennaio sono in sciopero contro l’azienda di Viale Mazzini. Nelle ultime settimane si sono susseguite le voci più disparate sul futuro della Formula 1 sulla TV pubblica, che trasmette ininterrottamente le gare dal 1997 e dal 2013 vive in alternanza con SKY per quanto riguarda le dirette del Mondiale. Se ne sono sentite di tutti i colori tra ipotesi di rinuncia totale, trasmissione di sole quattro gare o mantenimento dell’attuale situazione. La realtà (come al solito) è che non ci sono ancora notizie ufficiali e infatti, dal comunicato seguente, si intuisce il clima di incertezza nel quale i dipendenti della RAI vivono questo periodo.
“Ci scusiamo per il disagio. Ma è una protesta necessaria, per ribadire il diritto di voi cittadini che pagate il canone a poter assistere gratuitamente ai piu importanti eventi sportivi. Che, infatti, registrano sempre straordinari risultati di ascolto. La Rai invece non trasmetterà in diretta tv alcuni grandi appuntamenti, come i mondiali di calcio. È la prima volta che accade. Ed è a rischio anche la Formula1. Tutto a beneficio della concorrenza privata. L’azienda e il direttore di Rai Sport dunque fanno scelte di segno contrario, per di più spendendo soldi in costose collaborazioni e per acquistare prodotti da società esterne. Noi vogliamo una Rai Servizio Pubblico che trasmetta più sport, con sempre maggiore qualità. Riteniamo inaccettabile che ormai lo sport sia un privilegio dei pochi che possono permettersi un abbonamento alla pay tv. Vogliamo che – grazie alla Rai – lo sport sia di tutti e per tutti.”
La replica aziendale non si è fatta attendere, con il seguente comunicato.
“È vero, lo Sport è di tutti, ma sconcertante è proprio l’atteggiamento dei giornalisti di Rai Sport a difesa delle proprie rendite di posizione ignorando che la Rai investe sul prodotto Sport oltre 200 milioni di Euro l’anno. Con l’eliminazione dell’Italia la Rai non poteva sostenere ulteriori e ingenti investimenti dettati da sole ragioni commerciali; non è un caso che altri servizi pubblici di importanti paesi europei, pur con le loro nazionali qualificate alla fase finale, non trasmetteranno le partite dei Mondiali di Russia. Sorprende infine che, invece di valorizzare gli eventi di cui Rai detiene i diritti come la Coppa Italia, i giornalisti di Rai Sport abbiano deciso di privare i telespettatori del loro autorevole commento.”
Per quanto riguarda la Formula 1, l’argomento che ci riguarda da vicino, in Italia il solo passaggio da diretta esclusiva a parziale nel 2013, con metà campionato trasmesso in differita, ha provocato un calo generale dell’interesse nei confronti della massima categoria, con differenze di anche tre milioni di persone tra una corsa live e una posticipata. I valori del 2012, ultimo anno di diretta esclusiva RAI, restano i più alti in termini di ascolti se confrontati a tutto quanto visto successivamente.
È ovvio che una totale rinuncia della TV nazionale a trasmettere il Mondiale provocherebbe un ulteriore crollo verticale dell’interesse verso la Formula 1, andando in totale controtendenza con l’inizio del secolo quando, in concomitanza col ritorno al successo della Ferrari, si toccarono punte di 13 milioni di spettatori per una singola gara.
Si resta quindi in attesa di comunicati ufficiali da parte di Viale Mazzini. Certo, l’addio alla F1 costituirebbe una ferita difficilmente rimarginabile.
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