F1 | Ferrari: se non è zuppa è pan bagnato

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 15 Maggio 2016 - 19:30
Tempo di lettura: 2 minuti
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F1 | Ferrari: se non è zuppa è pan bagnato

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In casa Ferrari, dopo i problemi delle gare precedenti tra affidabilità preoccupante e incidenti al primo giro, si attendeva una gara normale per verificare e mostrare, finalmente, le potenzialità della SF16-H.

Al di là del pasticcio Mercedes, questo è stato effettivamente un weekend al netto dei problemi di affidabilità, ma la Ferrari ne esce comunque malconcia nonostante il doppio podio con Raikkonen secondo e Vettel terzo.

Se la mazzata in qualifica, a detta del box rosso, è stata ricondotta ad una particolare combinazione di temperature e finestra di utilizzo delle gomme (strano però succeda solo alla Ferrari), in gara la Red Bull è restata comunque davanti. E sicuramente questo è un elemento non atteso prima di venerdì. Ci si aspettava di essere vicini alle grigie, ed invece ci si è trovati dietro alle blu. Quello che più ha colpito negli ultimi venti giri di gara è stata la differenza di trazione tra la RB12 e la SF16-H, particolare che si è potuto notare anche grazie alla particolarità delle posizioni in gara. In testa Verstappen, seguito da Raikkonen, che scappava in uscita della penultima e dell’ultima curva, appena dietro Ricciardo che si avvicinava clamorosamente a Vettel, tanto da riuscire a provare l’affondo, anche se forzato, in due occasioni.

La Red Bull si è mostrata in formissima su un tracciato che storicamente sancisce i livelli del team in pista, prova di un telaio ancora di ottimo livello e forse non supportato a sufficienza dalla power unit Tag (o Renault, che dir si voglia). Segno che sia Mercedes che Ferrari, al termine della scorsa stagione, ci hanno visto lungo nel non fornire il team di Horner del loro gruppo motore.

Se un anno fa un secondo ed un terzo posto sarebbero stati accolti con un’ovazione, 365 giorni dopo la situazione non è certo la medesima. A questo punto del mondiale ci si aspettava di essere vicini, vicinissimi se non davanti alle Mercedes, e i proclami di inizio anno erano tutti indirizzati su questo tipo di obiettivi. A questo punto, forse, converrebbe rivedere al ribasso le aspettative e continuare a lavorare prima di tutto per tornare stabilmente in seconda posizione, per poi progredire successivamente.

La pressione della Borsa, certo, è forte, ma non si può continuare a lanciare titoloni senza poi confermare il tutto in pista, perché altrimenti si rischia l’effetto boomerang.

Calma e sangue freddo. Anche se adesso si fa dura.

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