F1 | Domenicali a SKY: “Una stagione tirata. Le libere sono interessanti per gli ingegneri ma noiose per chi segue. Stiamo discutendo novità, ci saranno più Sprint”

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 5 Dicembre 2025 - 16:30
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | Domenicali a SKY: “Una stagione tirata. Le libere sono interessanti per gli ingegneri ma noiose per chi segue. Stiamo discutendo novità, ci saranno più Sprint”
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Il CEO della F1 ha parlato del finale di stagione e delle prospettive future. Ci saranno novità

Il CEO della F1 Stefano Domenicali ha parlato ai microfoni di Sky di diversi argomenti alla fine delle prove libere del GP di Abu Dhabi, che deciderà il titolo mondiale tra Lando Norris, Max Verstappen ed Oscar Piastri. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista all’ex TP della Ferrari:

Sulla stagione

“Io credo che quest’anno, al di là di tutto, sia stata una stagione straordinaria per tanti motivi. Se partiamo dal campionato piloti ad inizio estate, o anzi, prima della pausa, tutti quanti avevano già emesso il verdetto con Oscar Piastri campione del mondo. Ad ottobre, il verdetto era già cambiato, era diventato Lando Norris. Metà novembre, “sicuramente Max vincerà il Mondiale”, quindi già questo vuol dire che gli eventi che sono successi in pista confermano che è stata una stagione davvero molto, molto bella, tirata. Devo dire i gap tra le macchine sono sempre stati infinitesimali, quindi molto bene.

Bello dal punto di vista sportivo, non solo, ma anche dal punto di vista di quello che è stato la crescita del nostro movimento in giro per il mondo: sempre più giovani che ci seguono, sempre più entusiasmo intorno alla nostra piattaforma. Quindi io non voglio darmi un voto troppo alto, ma dobbiamo essere felici tutti quanti insieme. È stata un’annata stimolante, tutti quanti però dobbiamo aspettare domenica perché domenica ci sarà tanta tensione e tanto pathos che si concluderà in ogni modo alla fine della gara, quindi la vedremo tutti insieme”.

Sulle modifiche al format

“Io sono sempre stato un sostenitore che durante il weekend, che sia di due o di tre giorni, quello è irrilevante, c’è la necessità di combattere per qualche cosa dal punto di vista sportivo. Le Sprint, adesso, stanno avendo popolarità anche tra gli addetti lavori. Perlomeno, quelli che erano un po’ più dubbiosi ed erano un po’ più conservativi hanno capito il senso di dover correre per un qualche cosa che anche per i piloti sia stimolante davvero, cioè un risultato che vale dei punti. Questa discussione sta proseguendo, è vero che stiamo anche ragionando nel cercare di capire nel rispetto degli impegni con i promotori, nel rispetto degli impegni con i broadcaster e quelli che sono tutti gli accordi se possiamo modificare il weekend per rendere più compatto e più dinamico quello che avviene in pista e fuori.

Le 24 gare credo che sia un programma che dal punto di vista complessivo sia equilibrato, insomma poi mi fa piacere vedere tanti piloti tanti personaggi che tra una gara e l’altra hanno anche il tempo di prendere il sole, quindi ovviamente tutto sto stress c’è ma fa parte del gioco.

Credo ci sia bisogno di continuare a discutere insieme a tutte le parti rilevanti la necessità di non fermarsi, quindi di evolversi e di rendersi conto che per quanto riguarda l’attenzione sportiva le prove libere magari sono interessanti per gli ingegneri, per chi deve mettere a posto la macchina ma per chi li segue la parte più divertente di quello che facciamo diventa un pochettino più noioso perché non c’è quel sapore di dover combattere. Il prossimo anno oramai i regolamenti sportivi sono definiti ma vi posso garantire che molto presto vi presenteremo quelle che sono le idee che stanno emergendo, ho parlato anche ultimamente con i piloti proprio di questo. Se ci saranno più Sprint in futuro? Sì“.

Sulla crescita della F1

“Sono molto contento di come tutta l’attenzione sulla Formula 1 sia cresciuta in maniera esponenziale e abbia coinvolto persone e mondi che non ci appartenevano, e che invece adesso ci vedono come punto di riferimento a livello sportivo, a livello di intrattenimento. Sono contento soprattutto di aver creato da un lato un interesse sui giovani, che tanti non davano più per possibile, dall’altro aver creato un interesse anche commerciale, aver portato tantissimi partner a credere nel nostro sport ad investire con noi e quindi a farlo crescere insieme.

Questo credo sia un atto importante da condividere insieme a tutti quanti perché io ho l’obbligo di dare una certa direzione ma la credibilità di quello che facciamo nasce e cresce proprio perché tutti quanti capiscono che c’è una visione dietro questo progetto. Ci aspettano il mantenere un’attenzione assolutamente necessaria sulla parte sportiva e tecnica, che deve rimanere nel nostro core e non a caso il prossimo anno ci saranno tantissimi punti di interesse, tanti punti da capire, come portare avanti e sviluppare le cose.

Dall’altra parte ci sarà da capire quello che succederà nel mercato dei piloti, quello che succederà a livello delle squadre, quello che potrà portare un’attenzione diversa su mercati che stanno crescendo. Gli argomenti e gli spunti di riflessione, su cui noi dobbiamo essere sempre attenti, non mancano di sicuro. Quello che mi posso assolutamente condividere è che vedo una piattaforma che è ancora in grande crescita, vive di un grande entusiasmo che è coinvolgente e quindi essendo coinvolgente può continuare ad avere un effetto ancora più grande”.

Le difficoltà della Ferrari

“Conosco molto bene cosa vuol dire gestire una pressione che, tante volte, è opprimente ma proprio quando è opprimente bisogna avere la forza di essere leader, bisogna avere la forza di tirare su sulla testa e di non trovare scuse. Credo che, dal punto di vista generale, l’azienda stia dando giustamente una grandissima fiducia a Fred (Vasseur, ndr), ai piloti e alla squadra per reagire. C’è un progetto tecnico nuovo e importante che deve rappresentare un punto di partenza, però bisogna affrontare questi momenti con grande entusiasmo, con grande forza. 

La cosa che dobbiamo sempre ricordarci è che rappresentiamo un qualche cosa di unico di cui dobbiamo sentirci orgogliosi e anche dobbiamo sentire la responsabilità di reagire e quindi questo credo che sia l’atteggiamento che a Maranello i ragazzi che conoscono molto bene. Devono avere senza farsi sotterrare o seppellire dall’ansia di non raggiungere certe prestazioni”.

I giovani piloti

“Sono molto contento dell’effetto propulsivo dei giovani piloti, non solo perché hanno dimostrato di essere davvero forti ma perché quello che ho visto è stato anche un effetto nel coinvolgere molte più persone giovani, che fuori non ci seguivano prima. Non ne vedo uno che non abbia dimostrato le proprie qualità, chi più chi meno ovviamente, ma abbiamo visto un passaggio da un pilota che al primo giro di formazione tutti quanti stavano per mettere sotto il mirino per salutarlo (Hadjar in Australia, NDR) e invece a questa gara ha avuto la conferma che farà un salto in avanti. Questo dimostra che c’è stata la capacità di tutti di evolvere, di crescere e quindi sotto questo profilo dobbiamo essere assolutamente contenti.

“Mi aspetto dai giovani una capacità di gestire tutti i nuovi parametri della macchina in maniera ancora più efficace, perché sono cresciuti con l’effetto della Playstation e quindi il fatto di dover gestire loro molti più parametri di quelli che devono essere gestiti oggi credo che sarà un punto che andrà a loro vantaggio”

Immagine di copertina: Media Ansa

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