F1 | Disagi e problemi per commercio e residenti. La storia dietro il GP di Las Vegas raccontata da un media locale, con il Motor Speedway sullo sfondo

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 25 Ottobre 2024 - 17:40
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | Disagi e problemi per commercio e residenti. La storia dietro il GP di Las Vegas raccontata da un media locale, con il Motor Speedway sullo sfondo
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Un’inchiesta partita da Alan Snel di lvsportbiz.com rivela i retroscena alle spalle della gara del Nevada e le preoccupazioni per il futuro

Non è tutto oro quello che luccica: si potrebbe riassumere così la storia del GP di Las Vegas che, a fronte di una promozione epocale per la F1 e di un’immagine mastodontica a livello commerciale, di affari e marketing, deve fare i conti con un rovescio della medaglia non si sa quanto previsto.

Un’inchiesta del sito “Las Vegas Sport Business”, condotta da Alan Snel, rivela infatti i retroscena della gara del Nevada, che tra un mese vedrà disputarsi solo la seconda edizione. Si è parlato infatti saltuariamente dei disagi che la preparazione dell’evento e l’evento in sé hanno causato alla collettività.

L’approfondimento di Snel tocca diversi aspetti, anticipando che la situazione è sufficientemente articolata da poter portare, nel medio/lungo termine, al trasloco della gara che si snoda sulla Strip in una nuova location, con la zona del Motor Speedway indicata come punto di riferimento.

Per la gara che si disputerà tra un mese, nel weekend tra 21 e 23 novembre per noi in Italia (nelle sere precedenti in USA), i lavori sono cominciati un paio di settimane fa, con la chiusura di strade e svincoli al fine di preparare tutte le infrastrutture necessarie allo svolgimento del GP, tra cui punti, illuminazione, barriere di protezione. Dal 13 al 20 ottobre è rimasto chiuso un intero incrocio per permettere l’installazione di un ponte temporaneo su Flamingo Road.

Il nocciolo della questione, scorrendo l’approfondimento di Snel, è ovviamente la Strip, sulla quale il circuito passa per un tratto lungo quasi due chilometri. È proprio sulla più importante striscia di asfalto della zona che si concentrano le polemiche. La gara dello scorso anno ha portato, al momento, a quattro cause (con una quinta in arrivo) da parte di attività che ritengono di aver perso importanti guadagni per colpa dei disagi dovuti all’organizzazione dell’evento (pre e post) e all’evento in sé.

Gli effetti negativi si sostiene che superino i guadagni extra ottenuti da un ristretto gruppo di hotel di lusso come Bellagio, Wynn, Venetian e Caesars, con i benefici economici che hanno favorito solo un gruppo ristretto di attività.

La Strip è di competenza della Contea di Clark: proprio questa è sotto accusa per aver approvato tutti i permessi necessari all’organizzazione e allo svolgimento del GP (chiusura strade, installazione recensioni e barriere) senza rispettare tutte le procedure, in buona sostanza assecondando una specie di autoregolamentazione da parte degli Hotel più importanti della zona; gli unici ad aver poi avuto un beneficio nella questione a fronte di milioni di dollari di perdite per le altre attività.

L’inchiesta riporta che l’hotel-casinò Ellis Island è stata la prima di quattro attività ad intentare una causa contro la F1 e la Contea a maggio, sostenendo che l’evento è stato concepito in una lettera d’intenti confidenziale tra il capo della LVCVA Steve Hill e il capo del Gran Premio di Las Vegas, Renee Wilm, nel marzo 2022; con l’organizzazione che avrebbe poi omesso informazioni relativamente alla costruzione del circuito e la chiusura delle strade, con i relativi disagi.

Una quinta causa, si dice nell’inchiesta, potrebbe arrivare dal Jay’s Market, un supermercato H24 annesso ad un distributore di benzina che si trova sul rettilineo del T1 che porta verso la Sphere. “Il pubblico non vuole la gara sulla Strip. I nostri commissari sono troppo deboli per dire di no alla F1”, queste le parole di Wade Bohn, proprietario di Jay’s Market”.

Ai disagi per le attività si aggiungono quelle per i residenti comuni, che vedono per intere settimane cantieri e lavori bloccare le strade che compongono il circuito, anticipati da avvisi che arrivano sui cellulari. Il tutto per quello che viene definito puramente “un evento per ricchi”.

Per questo, l’inchiesta riporta che l’idea di spostare l’evento presso la zona del Motor Speedway a partire dal quarto anno (quindi dal 2026) starebbe prendendo piede. Lo sfarzosissimo building da centinaia di milioni di dollari costruito dalla F1 resterebbe una specie di sede di accoglienza per VIP e ospiti pregiati, da dirottare poi nei dintorni dell’ovale sede delle gare NASCAR, attorno al quale si ricreerebbe una situazione simile a quella di Miami, con il tracciato realizzato attorno.

Si tratta, ovviamente, di ipotesi. Le uniche certezze, al momento, sono quelle dei disagi che il GP di Las Vegas ha creato e sta creando alla popolazione e a parte dell’economia locale, quella non toccata dai grandi benefici dell’evento. Ci saranno evidentemente aggiornamenti su questo argomento.

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