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F1 | Comunicato ufficiale della GPDA contro la FIA e il presidente Ben Sulayem

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 7 Novembre 2024 - 13:16
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | Comunicato ufficiale della GPDA contro la FIA e il presidente Ben Sulayem
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L’associazione dei piloti di F1 prende posizione contro le polemiche sorte riguardo il loro comportamento durante i Gran Premi

Nelle ultime settimane in F1 ha spesso tenuto banco una polemica, a tratti alquanto singolare, riguardante il comportamento dei piloti nel corso dei Gran Premi. L’accento è stato posto in particolare, al di là dell’atteggiamento alla guida, sul linguaggio utilizzato dagli stessi.

Non è raro sentire frasi piuttosto “piccate” negli incontri ufficiali tra giornalisti e piloti ma anche team radio coloriti nel corso delle varie sessioni, tra avversari che si accusano a seconda dei vari episodi che accadono in pista. I casi più recenti e noti risalgono alle conferenze stampa di Max Verstappen a Singapore, costatagli una “condanna” allo svolgimento di servizi socialmente utili per la FIA, e di Charles Leclerc in Messico, con il monegasco che ha ricevuto una multa di 10.000€ per avere utilizzato un termine ritenuto non consono.

Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem è intervenuto su questo argomento invitando i piloti ad usare un linguaggio moderato, ma anche la FIA e la F1 a rafforzare il modo in cui i toni coloriti possono essere censurati nelle conferenze stampa e in generale nella copertura televisiva del campionato. Ben Sulayem, nell’esprimere il suo dissenso, ha fatto ricorso ad un quantomeno rivedibile paragone tra piloti di F1 e cantanti rap, suscitando ulteriore sdegno.

Oggi la GPDA, l’associazione dei piloti di F1 presieduta da Alexander Wurz e diretta da George Russell e Anastasia Fowle, ha rilasciato un forte comunicato stampa rivolto alla FIA e al suo presidente, toccando un paio di temi decisamente interessanti.

“Come in ogni sport, i competitors devono rispettare le decisioni degli arbitri, che piacciano o meno, che si trovino d’accordo o meno. Lo sport funziona così. I piloti (i nostri membri) non fanno differenza e lo comprendiamo appieno.

I nostri membri sono piloti professionisti che corrono in F1, la serie principale del motorsport internazionale. Loro sono i gladiatori e ad ogni fine settimana mettono in scena un grande spettacolo per gli appassionati.

A proposito del linguaggio colorito, c’è differenza tra un’offesa atta ad insultare un collega e un’offesa più casuale, con la quale si può descrivere il meteo avverso o un oggetto inanimato come una vettura di F1 o una situazione di guida.

Consigliamo al presidente della FIA di riconsiderare il suo stesso linguaggio quando si rivolge ai nostri membri o quando parla di loro, che sia in una sede pubblica o meno. Inoltre i nostri membri sono persone adulte e non hanno bisogno di ricevere istruzioni dai media a proposito di argomenti come la gioielleria o l’abbigliamento che si indossano.

La GPDA, in molteplici occasioni, ha ribadito come le multe pecuniarie per i piloti non siano appropriate per il nostro sport. Negli ultimi tre anni abbiamo invitato il presidente della FIA a condividere i dettagli e le strategie riguardo l’indirizzo finale di queste multe, dove queste sanzioni vengono reinvestite. Abbiamo inoltre espresso preoccupazioni riguardo l’immagine negativa che sanzioni finanziarie possono portare al nostro sport. Chiediamo ancora una volta che il presidente della FIA assicuri trasparenza dal punto di vista finanziario e che tenga un dialogo diretto e aperto con noi. Tutte le parti in causa (FIA, F1, team e GPDA) devono determinare di concerto come e dove questi soldi debbano essere spesi per il bene del nostro sport.

La GPDA si augura di poter collaborare in modo costruttivo con tutte le parti in causa, incluso il presidente della FIA, in modo da promuovere il nostro fantastico sport a beneficio di tutti coloro che ci lavorano, che pagano, che lo osservano e che lo amano. Noi vogliamo fare la nostra parte”.

Una comunicazione forte e diretta, volta a difendere e a far rispettare il lavoro dei piloti nella consapevolezza che, effettivamente, un certo limite può essere stato superato. Vedremo se questa dichiarazione d’intenti avrà un seguito anche da parte degli altri enti chiamati in causa.

Immagine copertina: Ansafoto


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