La Federazione risponde alle critiche del Campione in carica sull’andatura troppo lenta della SC a Melbourne
Con un comunicato pubblicato sui suoi canali ufficiali la FIA ha risposto alle critiche piovute sull’utilizzo della Safety Car nel Gran Premio d’Australia, per questo GP fornita da Aston Martin. Il commento più aspro, riguardante l’andatura a suo parere troppo lenta, era arrivato dal Campione del mondo in carica Max Verstappen. L’olandese aveva definito il ritmo da ‘tartaruga’, sostenendo che viaggiare a 140 all’ora sul rettilineo di ritorno dell’Albert Park è insostenibile per la gestione delle gomme e richiamando un’investigazione da parte della F1. Il tutto aggiungendo anche la differenza tra la Vantage e la Mercedes, ritenuta molto più veloce.
Charles Leclerc, il primo dietro l’Aston Martin nel periodo di Safety Car, non si è lamentato solo per aver visto di persona quanto la vettura di sicurezza fosse al limite sul tracciato. Anche George Russell ha riconosciuto che, nei casi in cui è la Mercedes a guidare il gruppo, questo tipo di problemi non si pone.
Oggi arriva la replica della FIA, che vi trascriviamo integralmente.
“Alla luce dei recenti commenti sul passo della Safety Car, la FIA vuole sottolineare che la priorità della stessa non è la sua velocità ma al sicurezza dei piloti, dei commissari e degli ufficiali di gara.
La procedura di utilizzo della Safety Car tiene conto di molteplici obiettivi dipendenti dall’incidente in questione, incluse la necessità di ricompattare il gruppo, gestire le riparazioni o il recupero dei detriti in sicurezza ed il passo della SC in base alle operazioni in atto in varie parti della pista.
La velocità della Safety Car è pertanto generalmente dettata dalla Direzione Gara e non dalle possibilità delle vetture, riconosciute come macchine ad alte prestazioni, preparate da due dei più grandi costruttori del mondo, equipaggiate per gestire condizioni di pista mutevoli in ogni momento e guidate da piloti e copiloti di esperienza.
L’impatto della velocità della Safety Car sulle prestazioni delle monoposto che seguono è una considerazione secondaria, in quanto l’impatto stesso è uguale per tutti i concorrenti i quali, come sempre, sono responsabili di guidare in modo sicuro in qualsiasi momento in relazione alle condizioni della loro vettura e del circuito”.
Immagine: ANSA
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