Dopo le polemiche sulla T-Tray Red Bull, la Federazione svela pubblicamente il funzionamento e le dimamiche del Parco Chiuso
Il Parco Chiuso, introdotto nel 2003, è una serie di regolamenti che stabiliscono esattamente cosa un team può e non può fare alle proprie monoposto durante periodi specifici all’interno di un weekend di gara, assicurando che l’auto che ha appena corso rimanga nelle stesse condizioni e sia pronta per essere verificata (o contestata da un concorrente).
La Federazione, dopo il caso della T-Tray Red Bull che ha animato il GP degli Stati Uniti, ha deciso di spiegare pubblicamente, con un lungo articolo che vi riportiamo, quali sono esattamente le dinamiche e le regole che disciplinano il Parco Chiuso. Quella che segue è la spiegazione completa.
“Il parc fermé è un concetto che esiste in diverse categorie del motorsport, anche se può assumere forme diverse”, dice il Delegato Tecnico della F1 Manuel Leal. “Nel WRC, ad esempio, o nel Rally Raid, è un ‘recinto’ fisico in cui le auto vengono tenute, ma in F1 è sia uno spazio fisico – lo si vede alla fine delle sessioni quando le auto sono parcheggiate in un’area designata e nel pit lane – sia uno spazio virtuale, per così dire, dove le auto vengono restituite ai team solo per poter effettuare alcuni lavori.
Essenzialmente, le regole impediscono ai team di apportare modifiche alle loro auto tra le qualifiche e la gara. I regolamenti sono pensati per garantire equità e riduzione dei costi, in modo che i team non possano creare auto su misura per le qualifiche.”
Le regole che governano il Parco Chiuso sono contenute nell’Articolo 40 del Regolamento Sportivo. Il secondo punto specifica che “ogni auto sarà considerata in Parco Chiuso dal momento in cui lascia la Pitlane per la prima volta durante le qualifiche e fino all’inizio della gara. Se una monoposto non partecipa alle qualifiche, viene considerata in Parco Chiuso alla fine del Q1”. Per quanto riguarda le Sprint, i tempi sono diversi, con una prima fascia di Parco Chiuso che va dalla Sprint Qualifying alla fine della Sprint.
Una volta in Parco Chiuso quali tipi di operazioni possono essere eseguite?
Leal spiega che gran parte del lavoro consentito è tipicamente di manutenzione o legato alla sicurezza e include la pulizia dei freni, modifiche all’incidenza del flap dell’ala anteriore, ispezioni NDT (Non-Destructive Test) per danni o debolezze. Le parti della carrozzeria possono essere riparate ma non sostituite. Alcuni fluidi possono essere sostituiti, i motori possono essere avviati, sono consentite modifiche per il comfort del pilota e anche a causa di condizioni meteorologiche mutevoli. Tutto, comunque, deve essere svolto sotto l’occhio degli ispettori e del personale tecnico della FIA.
Qualsiasi lavoro non elencato nell’Articolo 40.2 può essere eseguito solo con l’approvazione del Delegato Tecnico, a seguito di una richiesta scritta da parte di un team. Qualsiasi parte di ricambio deve essere della stessa specifica, quindi identica nel design e simile per massa, inerzia e funzione all’originale. Qualsiasi parte rimossa da un’auto viene trattenuta dalla FIA nel caso fossero necessarie ulteriori verifiche.
Come avviene il monitoraggio?
“I team devono consegnare un foglio di configurazione per ciascuna vettura prima delle qualifiche. Questo dettaglia camber, convergenza, pesi agli angoli e così via. Quindi, ad esempio, se si verifica un incidente ed è necessario ricostruire l’auto, si va a controllare che si stiano solo riparando i danni dell’incidente e non cambiando anche la configurazione. Dobbiamo avere stessi camber, stessa convergenza e faremo un controllo della configurazione. Se qualcosa deve essere sostituito, come un potenziometro sulla sospensione che ha smesso di funzionare, dobbiamo avere la prova del guasto. E, se è collegato a un punto critico delle prestazioni, come la distribuzione del peso, i pesi aggiuntivi, la configurazione della sospensione o l’aerodinamica – tranne il flap dell’ala anteriore – allora ci sarà un rappresentante della FIA a verificare che sia lo stesso.”
Oltre al personale tecnico della FIA, che può essere chiamato per effettuare verifiche, il monitoraggio costante è effettuato dagli ispettori, con uno assegnato a ciascuna vettura per l’intero weekend.
“Abbiamo a disposizione un’area fisica alla fine di una sessione, dove le auto vengono pesate e verificate. Inoltre c’è uno spazio “virtuale”, quando le auto vengono restituite al team. In questo caso, abbiamo 20 ispettori che monitorano ogni singola operazione eseguita sull’auto e la annotano per essere controllata successivamente.
Inoltre, all’inizio della stagione, i team devono presentare un elenco di operazioni che intendono eseguire normalmente in Parco Chiuso, che noi approviamo o meno. Ogni vettura è diversa: pertanto potrebbero esserci procedure diverse per controllare un dettaglio particolare. L’elenco serve proprio agli ispettori per poter seguire ciò che sta accadendo.
Dopo le qualifiche, vengono selezionate almeno tre vetture per ulteriori verifiche e, una volta informato che la propria vettura è stata scelta, il team interessato non può rimuoverla dal Parco Chiuso fino alla fine dei controlli.
Tuttavia, la presenza degli ispettori non è l’unica garanzia di vigilanza.
“In aggiunta, abbiamo una telecamera sopra ciascuna auto che viene monitorata e registrata. Essenzialmente, è simile ai sistemi di videosorveglianza che potrebbe utilizzare qualsiasi azienda di sicurezza. Monitoriamo cosa succede in tempo reale: ci sono persone alle verifiche e possiamo vedere tutto ciò che accade su quella monoposto”.
Tutte le operazioni eseguite da un team devono essere completate entro due ore dalla fine sia delle qualifiche che della Sprint, dopodiché tutte le vetture devono essere coperte e pronte per l’applicazione dei sigilli della FIA, al fine di garantire che rimangano sicure fino al giorno successivo.
“I motori e i cambi sono, ovviamente, sigillati”, dice Leal. “Ma abbiamo il diritto di applicare sigilli su qualsiasi parte di cui desideriamo tenere traccia. Quindi, se c’è qualcosa che ci preoccupa e difficile da vedere in diretta anche con le telecamere, allora apporremo un sigillo. Di base sono i cambi, le Power Unit, i sistemi di recupero dell’energia, i pannelli della carrozzeria e il sedile del pilota. Penso che nel corso della stagione ordiniamo fino a 40.000 sigilli, il che dà un’idea di quanto siano rigorosi i nostri controlli”.
Le cover alle vetture vengono rimosse cinque ore prima dell’inizio previsto del giro di formazione per la gara, sebbene tutti i sigilli rimangano in posizione e le vetture rimangano in condizioni di Parco Chiuso fino all’inizio della gara.
Cosa succede nel caso in cui un team scelga di violare le regole del Parco Chiuso per apportare modifiche e partire dalla pit lane?
“I team hanno tre ore dopo le qualifiche per fare queste richieste. Se desiderano modificare la specifica della monoposto o hanno qualsiasi altra ragione per partire dalla pit lane, lo dichiarano. Il Delegato Tecnico Jo Bauer redige un rapporto con le parti che sono state sostituite in caso di guasto o danno, poi un altro rapporto sulle questioni relative al Parco Chiuso, con i dettagli delle operazioni di ogni team. Queste informazioni sono disponibili a tutti per garantire totale trasparenza.”
Una volta rimosse le coperture dalle vetture la domenica mattina, il team tecnico della FIA effettua controlli finali per garantire che le vetture che si sono qualificate siano le stesse che gareggiano.
“Il personale FIA solitamente effettua controlli sulla configurazione e sulle specifiche delle parti la domenica mattina, solo per assicurarsi che non ci sia nulla che un ispettore possa aver trascurato. Il che, a dire il vero, è raro. Si tratta di un ulteriore livello di vigilanza da parte nostra per garantire che i team abbiano rispettato i regolamenti e che si entri in gara con vetture nelle stesse condizioni in cui si sono qualificate.”
Immagini: FIA/DPPI
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