F1 | Come funziona il Budget Cap? Le parole di Federico Lodi, Financial Regulations Director FIA. “Rafforzato il reparto da 4 a 10 persone, il processo è complicato”

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Luglio 2023 - 18:49
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Federico Lodi, a capo dell’area che si occupa di vigilare sul Budget Cap, spiega come lavora la FIA per il controllo dei bilanci dei team F1

Dall’anno scorso sentiamo parlare a più riprese di Budget Cap , soprattutto in momenti polemici come per il caso Red Bull del 2022. Ma come funziona, di fatto, il Budget Cap e come lavora la FIA per controllare i dati delle squadre?

In una lunga spiegazione rilasciata al sito della FIA Federico Lodi, Financial Regulations Director, ha raccontato le procedure che portano alla verifica dei dati dei singoli team per accertare le spese sostenute nell’arco di una stagione.

Ecco la trascrizione completa delle sue parole.

Puoi darci una visione generale di come il regolamento finanziario viene applicato e di come i team effettuano l’invio dei documenti?

“Siamo nel corso del terzo anno di applicazione. Il primo ciclo completo è stato quello del 2022 in riferimento all’anno 2021 e, in generale, è stata un’esperienza positiva per noi e per i team. Ora siamo nel pieno della review 2023 sui dati del 2022

Il processo segue questa cronologia: prima dell’invio completo della documentazione avviene un primo invio parziale fissato al 30 giugno dell’anno a cui si fa riferimento. Per la stagione 2022, il primo invio aveva scadenza 30 giugno 2022 mentre l’invio definitivo aveva scadenza 31 marzo 2023. L’invio parziale serve ai team per capire dove si trovano rispetto al progetto di spesa e a noi per cercare di anticipare qualsiasi discussione che potrebbe poi posta in essere più avanti. Quindi c’è del lavoro che viene svolto già prima che venga effettuato l’invio definitivo”.

A che punto siamo con il processo 2023?

“Tutti i team hanno effettuato l’invio definitivo entro il 31 marzo 2023 e il primo mese dopo questa scadenza è dedicato ad una prima analisi approfondita del materiale ricevuto. Quando si parla di documentazione non si tratta di qualche foglio: ogni invio corrisponde a documenti per un totale che va dalle 150 alle 200 pagine, quindi ci sono davvero molte informazioni da verificare.

Il primo mese è dedicato alla verifica di queste documentazioni per identificare, nel caso, aree che richiedano un’ulteriore analisi. Successivamente identifichiamo le richieste da fare e quale documentazione ulteriore chiedere, se necessaria, in preparazione alle nostre visite nelle varie Factory.

Questa fase parte solitamente all’inizio di maggio e ci vede restare in viaggio per gran parte del tempo, in visita a tutti i team, uno dopo l’altro, per validare la loro documentazione”.

Alla fine del 2022 la FIA ha chiesto che il processo venisse velocizzato. Cosa è cambiato per quest’anno?

“È chiaro che ci sia necessità per le parti interessate ad avere un risultato rapido. Come FIA capiamo questa richiesta, quindi abbiamo rafforzato il reparto ed ora abbiamo dieci persone full-time al lavoro per quanto riguarda il regolamento finanziario. Questo è un aumento significativo rispetto all’anno scorso, quando le persone erano quattro.

In ogni caso, è chiaro come sia difficile rispettare una timeline molto rigida, perché ci sono molte variabili che devono essere considerate. Prima di tutto, se ci sono elementi sui quali è necessaria un’analisi più approfondita. Premettendo che, oltretutto, noi lavoriamo alla review con il supporto dei team che, però, sono anche impegnati nel normale svolgimento delle loro attività. Anche loro sono soggetti a scadente per conto delle rispettive società. Pertanto, se è vero che dobbiamo lavorare il più velocemente possibile, non possiamo comunque sottostimare la mole di lavoro da svolgere”.

Quanto veloce può diventare il processo?

“Semplicemente, più le persone fanno esperienza con il regolamento, più riescono a gestire meglio il processo e più si diventa strutturati. Il risultato è la riduzione dei tempi. Ma, e qui dobbiamo essere realisti, non possiamo pensare di finalizzare la review in un mese o in 45 giorni. Dipende da quello che abbiamo trovato, perché se c’è bisogno di avviare un’investigazione c’è bisogno di ulteriore tempo. Ci sono avvocati coinvolti, consultazioni varie, quindi il processo diventa lungo. Abbiamo comunque un obiettivo chiaro sul come velocizzare il tutto”.

Riguardo il nuovo staff: quanto è stato difficile trovare persone con il giusto background

“È complicatissimo. Ognuno nel nostro reparto è un ex revisore. Non è un problema in termini di numeri, perché ce ne sono tanti, la sfida è trovare persone con un background sportivo, uno motoristico e con una conoscenza di base della Formula 1, perché si tratta di un argomento specifico. Abbiamo faticato all’inizio, quindi abbiamo deciso di cambiare approccio ed ora facciamo dei training interni sulle specificità della Formula 1”.

Quali sono gli altri insegnamenti dall’anno scorso che hanno portato a cambiamenti per il 2023?

“Sicuramente credo che nel primo anno di fosse dell’incertezza, legata al fatto che si trattava del primo anno di introduzione di un regolamento finanziario nel motorsport professionistico. In più credo che per i team sia stato molto impegnativo, perché le regole sono oggettivamente complicate per un business a sua volta molto complicato.

Parliamo di organizzazioni con 1000 dipendenti che svolgono attività ingegneristiche, di produzione, con rami commerciali e sportivi. Quindi il business è complicato. Dopo l’anno scorso sono fiducioso che i dubbi siano stati chiariti. Quindi spero, guardando avanti, che vedremo sempre meno differenze di interpretazione delle regole. Anche se ci sono discussioni praticamente settimanali su come gestire alcune situazioni”.

Sulla base delle diverse interpretazioni dell’anno scorso, c’è qualcosa nel processo che è stato rivisto al fine di migliorare la situazione?

“Sicuramente, le regole non sono incise nella pietra. Ed è chiaro che ci sono alcune migliorie da apportare. Stiamo costantemente cercando di evolvere il regolamento, è un processo di apprendimento per tutti. Anno dopo anno cerchiamo di migliorare le cose.

Ovviamente, queste differenze di interpretazione hanno portato a cambi nelle regole o chiarimenti al fine di eliminare qualsiasi dubbio. Abbiamo il Financial Advisory Committee, composto da un rappresentante FIA, uno FOM e uno per ogni team, che si occupa di discutere e proporre modifiche alle regole da sottoporre alla F1 Commission e poi al Consiglio Mondiale”.

Tornando alle interpretazioni, sulla base dei risultati dell’anno scorso, avete riscontrato un aumento delle consultazioni da parte dei team?

“L’anno scorso le richieste di chiarimento sono state molto variabili da team a team. Credo che questa sia un’altra lezione imparata dai team dall’anno scorso, perché ora quasi tutti si fanno avanti e chiedono di discutere ogni dubbio che si prospetta davanti a loro. Questo è un altro aspetto che spero possa ridurre i rischi di incomprensioni”.

Sei soddisfatto con l’integrità del regolamento finanziario e credi che l’applicazione dello scorso anno abbia dimostrato la sua robustezza?

Credo di sì. Se vediamo una violazione, dobbiamo fare il nostro lavoro. Posso capire che magari per i fan la tempistica non sia stata ideale, ma le regole ci sono per essere rispettate e dobbiamo fare quello che è il nostro dovere. Se c’è una violazione, e queste regole sono fatte per trovarla, ci sono delle conseguenze”.

Immagini: Media Mercedes

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