L’ingaggio riportato dai media italiani per l’arrivo di Hamilton in rosso è da capogiro. Ma non è l’unico motivo del passaggio a Maranello
Abu Dhabi 2021 brucia ancora nelle vene di Lewis Hamilton. Quell’ottavo mondiale sfuggito all’ultimo giro della più controversa stagione degli ultimi anni è rimasto come un tarlo nella mente del sette volte iridato, che ha visto scappare la possibilità di diventare il più titolato di sempre quando ormai niente sembrava potergli precludere la vittoria.
Più dei soldi – che non mancano – e più dei bonus e delle sponsorizzazioni, è forse questo il motivo latente e scatenante che ha convinto Lewis a concludere in anticipo la sua avventura in Mercedes, dopo aver visto dalle simulazioni che per la terza volta di fila non avrebbe avuto la possibilità di lottare con la Red Bull di Max Verstappen. Bocciata anche la W15, senza ancora averla provata in pista e crollo della fiducia nei confronti del team che lo ha ben aiutato a conquistare sei titoli iridati.
Stefano Mancini della Stampa riporta che “I dati sull’ingaggio sono segreti, ma si parla di un ‘accordo pluriennale’ da una cinquantina di milioni a stagione”. Ormai è diventata consuetudine non svelare la durata degli accordi, ma è anche una nota su cui si può glissare visti gli eventi delle ultime 24 ore.
Eppure, la cifra astronomica che sarebbe garantita al fenomeno inglese (esclusi bonus e sponsorizzazioni), non sembra essere il vero motivo scatenante dell’approdo a Maranello. Non sono più i 30, 40 o 50 milioni a fare differenza sui conti di un personaggio come Hamilton, ma la voglia di arrivare a quel numero 8 che evidentemente brucia ancora.
Hamilton avrà appena compiuto 40 anni quando salirà per la prima volta sulla sua monoposto rossa. La sfida è difficilissima: prendersi la Ferrari strappandola dalle mani di Leclerc e provare ad arrivare là dove nessuno c’è riuscito; con gli stessi colori di chi, Michael Schumacher, detiene il record di titoli. La scommessa è titanica, ma sarà tutta da vivere.
Immagine: Media Mercedes
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