F1 | Chi vuole colpire la FIA con i nuovi test sulle ali?

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 18 Marzo 2025 - 15:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Chi vuole colpire la FIA con i nuovi test sulle ali?
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Dalla Cina i nuovi test di flessibilità, con un preavviso nullo che sicuramente scatenerà polemiche

Il comunicato emesso ieri dalla FIA sui nuovi test di flessibilità delle ali posteriori, in entrata in vigore a partire da questo weekend in Cina, rispecchia l’incapacità della Federazione di mettere un freno alla creatività degli ingegneri dimostrando di essere sempre un passo indietro rispetto ai team.

Sono quindici anni che il tema delle ali flessibili torna ciclicamente in voga, con la Federazione da sempre incapace di porre fine alle polemiche per un motivo semplice: è praticamente impossibile farlo. La decisione di cambiare i parametri dei test dalla prima alla seconda gara della stagione rischia già di cambiare le sorti del mondiale e questo, in uno sport di cui si dovrebbe garantire la genuinità, è inaccettabile così come successo tante volte in passato, TD039 del 2022 inclusa.

Il caso del mini-DRS della McLaren del 2024 è il perfetto esempio di come i test statici siano insufficienti. Questi, però, sono l’unico elemento di giudizio oggi disponibile e, tecnicamente, nessun team risulta non in regola, come confermato dalla stessa Federazione nel comunicato di ieri riguardo le verifiche di Melbourne. Questo però va in contrapposizione con quanto specificato dalla stessa FIA, ovvero che la decisione di modificare le tolleranze è stata presa anche dopo aver visionato le deformazioni a monoposto in pista con camere specifiche.

Il problema è che nessun team accetterà di essere eventualmente penalizzato per delle riprese alle quali possono essere aggiunte tutta una serie di attenuanti. Proprio per questo l’unico elemento di verifica fino ad ora è stato quello statico, con un peso poggiato sui flap per controllare la deformazione. Metodo di verifica facilmente aggirabile grazie allo studio dei materiali, della serie “con 75kg la flessione è 2 millimetri e ciò che succede da 80kg in poi è un mistero”.

Chi vuole colpire, quindi, la FIA con questo cambio in corsa praticamente senza preavviso? È difficile immaginare che non sia stato rilevato niente di strano a supporto di una modifica così repentina ed è facile pensare che, se qualche motivo di preoccupazione è stato sollevato, non riguarda di certo uno dei team di seconda fascia.

Resta però un discorso molto delicato. Cambiare la regola in corsa e senza preavviso, come detto, non è “fair” perché i team (che ad oggi sono in regola) non hanno tempo di apportare modifiche. Se eventualmente una o più squadre dovessero essere penalizzate con l’introduzione dei nuovi test, è prevedibile il polverone che si alzerebbe. E, comunque, il problema sarebbe semplicemente rimandato e non risolto. Perché abbassando la tolleranza a 0.5mm, da qui a poco, si troverà comunque il team capace di modificare la flessione dell’ala una volta superati i 75kg di peso.

Insomma, il solito caos dal quale si faticherà ad uscire. Il tutto all’ultimo anno di questo ciclo regolamentare. Non valeva la pena lasciare perdere, a questo punto?

Immagine di copertina: Media McLaren

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