Il leak di ieri pomeriggio setta un punto di non ritorno sulla questione Horner
Stefano Domenicali e Mohammed Ben Sulayem, nei rispettivi ruoli di CEO della F1 e presidente della FIA, si incontreranno in Bahrain per discutere del caso Horner dopo il leak di ieri pomeriggio di documenti relativi allo scandalo che ha colpito il team principal e CEO di Red Bull dall’inizio di febbraio.
La situazione sembra ormai fuori controllo ed è difficile immaginare come Horner, indipendentemente da accuse e veridicità dei contenuti divulgati, possa continuare a restare al suo posto sia dal punto di vista professionale che umano, anche alla luce degli attacchi arrivati da Toto Wolff e Zak Brown nella giornata di ieri.
Red Bull è un’azienda privata, che ha condotto un’investigazione avvalendosi di un ente terzo per chiarire internamente la situazione creatasi nelle scorse settimane. La F1, dal canto suo, non ha poteri generici mentre la FIA può fare leva sul codice sportivo internazionale, che fornisce basi per intervenire se si ritiene che vi sia stato un comportamento che non è nell’interesse migliore del campionato.
L’articolo 12.2.1.c del Codice Sportivo Internazionale sancisce che i concorrenti saranno considerati colpevoli di un’infrazione per: “qualsiasi condotta fraudolenta o qualsiasi atto pregiudizievole agli interessi di qualsiasi Competizione o agli interessi del motorsport in generale”. In aggiunta c’è l’articolo 12.2.1.f che si riferisce a “qualsiasi parola o azione che ha causato danno alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti esecutivi e, più in generale, agli interessi del motorsport e i valori difesi dalla FIA”
E, infine, l’articolo 12.2.1.g ricorda che il rifiuto a cooperare può essere considerato un’infrazione. Red Bull, quindi, potrebbe essere chiamata a fornire prove e documentazioni per accertare la trasparenza dell’indagine interna.
Evidentemente seguiranno aggiornamenti ma, in ogni caso, resta un fatto: sembra che della pista, in questo weekend, interessi veramente a pochi.
Immagine di copertina: Media Ansa
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