Il documento ufficiale della FIA chiarisce la situazione di Red Bull, meno grave di quanto vociferato per settimane
La decisione della FIA riguardo lo sforamento del Budget Cap da parte di Red Bull nasconde, all’interno del documento ufficiale pubblicato, una realtà più soft rispetto a quanto è stato detto nelle ultime settimane.
Analizzando, infatti, il documento completo, emergono tre punti importanti:
Il primo riguarda il valore dello sforamento. Formalmente Red Bull ha sforato il Budget Cap dell’1,6%, per un ammontare di 1.864.000 sterline. Questo importo è la risultanza di una documentazione dalla quale sono risultate discrepanze per 5.607.000 sterline che, con gli aggiustamenti applicati dalla Federazione, sono stati compensati fino al valore di 1.864.000. Red Bull aveva infatti prodotto una documentazione per la quale si trovava all’interno del Budget Cap per circa 3.7 milioni di sterline. La FIA ha però riconosciuto che, se il team avesse applicato correttamente un credito fiscale sull’importo totale, lo sforamento sarebbe minore di 1.431.348 sterline. In questo modo, lo sforamento “vero” risulta di 432.652 sterline, ovvero lo 0.37% del Budget Cap. Un importo decisamente inferiore alle cifre paventate all’inizio di questa saga, con valori vociferati attorno ai 10/12 milioni di sforamento.
Il secondo punto riguarda i costi per i quali Red Bull ha sforato il Budget Cap. Le voci totali indicate sono 13:
– La voce 1 riguarda spese di catering.
– Le voci 2, 4, 6, 7, 9 riguardano genericamente trattamenti economici e contributivi verso i dipendenti.
– La voce 5 riguarda utili ricavati dalla vendita di cespiti.
– La voce 8 riguarda il costo di utilizzo delle Power Units.
– La voce 10 riguarda il valore dei beni inseriti in inventario.
– La voce 11 riguarda un errore di calcolo su alcuni costi ricaricati a Red Bull dalla divisione Power Trains.
– Abbiamo poi voci relative a attività non legate alla F1 (3), ai costi di trasporto (12), ai costi di manutenzione (13).
Delle 13 voci non ne emerge una che indichi chiaramente un eccesso di costi di sviluppo relativamente all’anno 2021, mentre la grande maggioranza delle eccedenze riguarda costi ci personale/catering/trasporto. Il termine Power Units appare solo in una voce legata al loro costo di utilizzo, ma nel comunicato FIA non sono indicati gli importi di sforamento delle singole voci.
Il terzo punto riguarda il riconoscimento della FIA che Red Bull ha collaborato apertamente alla review, consegnando tutte le informazioni necessarie richieste a chiarire la natura della violazione. La Federazione, nel comunicato, indica che “Non ci sono evidenze che Red Bull abbia agito in qualsiasi momento in malafede, in modo disonesto o fraudolento o abbia nascosto documenti al Cost Cap Administration”.
In definitiva, rispetto alle voci iniziali e alle “richieste” di esclusione dal mondiale 2021, la posizione di Red Bull, al netto di una multa comunque sostanziosa, è decisamente migliore. La riduzione del 10% della possibilità di sviluppo, in quanto team campione del mondo 2022, vedrà Red Bull poter sviluppare per un monte totale del 63% rispetto al 100% di valore di riferimento, ovvero il 70% di competenza al team campione meno un ulteriore 10%.
Immagine: Media Red Bull
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