Otto telai, alcuni con una storia particolare per la stagione 1994 della Benetton, che trent’anni fa vinceva il primo titolo iridato
Dietro i numeri dei telai di F1, che possono sembrare freddi, si nascondono sempre storie di motorsport molto interessanti. Inoltre gli stessi telai sono la carta d’identità di una monoposto (e non solo) che ci permettono di capire la vita sportiva di chi le ha portate in pista.
Durante la nostra visita all’archivio Benetton ci siamo ovviamente soffermati sulla ricerca delle varie targhette presenti negli abitacoli, in particolare su quella campione del mondo 1994 ovvero la B194. Il numero di telaio è il B194-07, il quale nasconde dentro di sé una storia incredibile che si intreccia con… Jos Verstappen.
Infatti, nonostante la carrozzeria sia la numero 5 di Michael Schumacher, la Benetton in questione non è mai stata guidata dal campione tedesco ma esclusivamente da Jos, che l’ha portata in pista soltanto in una occasione, cioè a Magny Cours nel GP di Francia di 30 anni fa. Sicuramente uno dei telai più iconici è il B194-05, utilizzato da Michael e che abbiamo visto in azione qualche anno fa con Mick Schumacher a Spa oppure con Damon Hill a Goodwood.

Al museo di Colonia, dedicato al 7 volte campione del mondo tedesco, è presente un’altra B194, qui immortalata con sotto chi vi scrive questo articolo. Quella in Germania ha il telaio B194-06 ed in questo caso si tratta di un pezzo importate. Questa è la vettura portata in pista da Michael ad Adelaide nel GP che gli ha permesso di vincere il suo primo titolo mondiale.
Anche in questo caso, la storia si intreccia con quella di papà Verstappen. Infatti, il telaio 06 era stato utilizzato da Verstappen a Monza nella stessa stagione e non era destinato a Schumacher. Michael, però, durante le libere in Australia distrusse la sua Benetton, costringendo i tecnici a “rimediare” con quello numero 06. Una storia nella storia a 30 anni di distanza.
Immagini: P300.it
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