Il Presidente della FIA lancia un monito verso quelle piste dove i track limits rappresentano un problema
Dopo aver espresso in modo del tutto chiaro il suo pensiero riguardo il bilanciamento tra numero di team e numero di gare in F1, il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha voluto dire la sua anche riguardo la questione dei track limits che, quest’anno, ha colpito in particolare i GP d’Austria e del Qatar di pochi giorni fa.
A Ben Sulayem non è piaciuto lo spettacolo offerto a Lusail e, parlando con i colleghi di Motorsport.com, ha tracciato chiara la linea che dovrebbe essere seguita: “In Austria abbiamo avuto 1200 infrazioni. Devo fare i complimenti agli Steward che le hanno riscontrate, ma questa non è la soluzione. La soluzione è migliorare le piste. So che alcune sono restie ma vi dico la verità, se non lo fanno, non si correrà. Non possiamo permettercelo”.
Un segnale molto chiaro da parte di Ben Sulayem, il quale ha ipotizzato una serie di soluzioni quali rendere i cordoli più scivolosi, ripensare all’altezza dei cordoli o tornare alla ghiaia, che però comporta altre domande: “Quanto dovrebbe essere profonda? Perché non vogliamo che le macchine si insabbino. E quanto estesa? Perché non vogliamo che le vetture si danneggino. Bisogna trovare un bilanciamento”.
Non si tratta, secondo Ben Sulayem, di decidere se fare o meno qualcosa perché questo è fuori da ogni dubbio. Il primo step sarà quello di discutere della questione con i piloti ma la soluzione va trovata in fretta e impostata in tempo per la prossima stagione.
Importante, in questi casi, è anche la tecnologia, ma il Presidente della FIA lamenta una mancanza di fondi da parte della Federazione: “La tecnologia è usata in molte aree, ma la FIA ha bisogno di più risorse, non mi voglio nascondere. Parliamo miliardi di investimento, queste cose non si possono fare con pochi soldi”.
Dopo il comunicato di ieri sui problemi fisici dei piloti, la FIA quindi pone l’accento su un altro dei problemi che ha afflitto il GP del Qatar.
Immagine: FIA
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