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F1 | Barcellona cartina di tornasole. McLaren a livello Red Bull, Mercedes recupera, Ferrari passetto indietro

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 23 Giugno 2024 - 19:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | Barcellona cartina di tornasole. McLaren a livello Red Bull, Mercedes recupera, Ferrari passetto indietro

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IL GP di Spagna 2024, dopo un paio di gare anomale, ristabilisce e svela i valori in campo

Il Gran Premio di Spagna era molto atteso per tutta una serie di motivi. Primo tra tutti quello del ritorno su una delle piste più rappresentative del mondiale per valutare le performance delle monoposto. Inoltre, dopo due gare “anomale” come quella di Montecarlo (per le caratteristiche della pista) e Montréal (per il maltempo che ha imperversato nel corso del weekend), c’era bisogno di una corsa lineare, senza intoppi.

La gara di Barcellona ci ha fornito delle conferme e un paio di variazioni sul tema. Si può dire ormai con certezza che, a partire da Miami, la McLaren è diventata la più accreditata antagonista della Red Bull, con una MCL38 ormai sul livello della Red Bull e che le darà del filo da torcere da qui alla fine dell’anno.

Lando Norris ha perso la possibilità di vincere sia al via che con una strategia forse non perfetta, soprattutto quando è rientrato alle spalle delle Mercedes dopo la prima sosta. Questo denota che, al di là delle performance della monoposto – che ci sono, eccome – manca ancora qualcosa in termini di gestione completa per lottare alla pari con la Red Bull; con un Verstappen che, dopo Imola, ha dimostrato di saper gestire ancora una volta la distanza di gara in modo ottimale, mettendo margine all’inizio e centellinando le risorse negli ultimi passaggi. Dopo un mondiale vinto in carrozza, l’olandese ci sta mettendo del suo per mantenere le redini della classifica, con distacchi a fine gara ben diversi da quelli a cui era abituato nello scorso anno e mezzo. Senza, però, sbagliare praticamente nulla in termini di visione gara.

Sicuramente le prestazioni delle due monoposto sono, oggi, alla pari: ma, per battere la Red Bull e Verstappen, bisogna essere perfetti (come ieri in qualifica) oppure sperare in un passettino falso o un piccolo vantaggio (come a Miami con la Safety Car). Red Bull gode dell’esperienza delle stagioni passate, soprattutto la 2021, per quanto riguarda corse serrate e decisioni difficili da prendere. In ogni caso, la seconda parte di mondiale ci offrirà gare spettacolari se i valori assoluti resteranno questi.

Rispetto a Miami va dato merito a Mercedes di aver fatto un salto di qualità notevole. Il team di Brackley ha lavorato sodo per migliorare le prestazioni di una W15 molto acerba ad inizio mondiale e la gara di Barcellona, parzialmente dopo quella del Canada (per via delle condizioni meteo), conferma quanto visto. Hamilton e Russell hanno disputato un buon weekend e, contrariamente ad altre occasioni, non sono emersi solo nel corso delle prove libere ma anche in qualifica e in gara, dove le prestazioni contano davvero. L’arrivo di un pacchetto di “dieta” per la monoposto, composto da parti più leggere (soprattutto il fondo) ha dato i suoi frutti: le prestazioni non sono ancora al livello di quelle di Red Bull e McLaren, ma ad oggi la Mercedes sembra potersela giocare stabilmente almeno con la Ferrari.

Si parla, comunque, di distacchi ridotti: la conformazione della pista e le condizioni ambientali possono variare in parte i valori, ma è indubbio che nelle ultime settimane Mercedes abbia compiuto un passo avanti piuttosto importante.

Arriviamo alla Ferrari. Gli aggiornamenti di Imola e la seguente vittoria di Montecarlo avevano in parte illuso, tra l’entusiasmo generale, che la Rossa avesse lanciato il guanto di sfida definitivo alla Red Bull. Mentre il circuito del Principato non è propriamente quello ideale per valutare la bontà di un pacchetto di aggiornamenti a livello generale, la gara del Canada era stata completamente da dimenticare tra qualifica pessima e doppio ritiro; le condizioni meteo, però, avevano comunque lasciato il giudizio in sospeso.

Guardando al risultato della Spagna, il tanto atteso salto di qualità in realtà non c’è stato e, anzi, la Ferrari di Barcellona ha fatto un passetto indietro rispetto alla sua consueta posizione di inizio anno a vantaggio di Mercedes. Come detto, con i distacchi così ravvicinati e con caratteristiche delle piste via via diverse, il quinto e sesto posto odierno possono comodamente diventare una posizione da podio tra una settimana. In linea di massima, però, se l’obiettivo degli aggiornamenti era quello di avvicinare la Ferrari alla Red Bull (e anche alla McLaren, ormai), a Barcellona il duello è stato più con la Mercedes, a formare così una coppia in lotta per la terza e quarta posizione dietro ai due attuali top team.

In definitiva, a Maranello c’è ancora lavoro da fare. Sicuramente non mancheranno occasioni da qui in avanti ma, se si dovesse oggi dare un premio al team che ha lavorato meglio da inizio anno, questo va sicuramente alla McLaren; che, dopo il salto di qualità dell’anno scorso, in questo inizio stagione ha fatto un ulteriore step per lottare per la vittoria.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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