Ascolti in calo per la F1 in Italia (causa anche la Ferrari), mentre negli USA la situazione è leggermente diversa
Dopo cinque gare del mondiale di F1 2023 è tempo per un primo parziale bilancio sull’interesse del campionato dal punto di vista degli ascolti.
Per questa analisi abbiamo rintracciato i dati degli ascolti in Italia ma anche negli Stati Uniti, in modo da avere un confronto sul trend con il paese sul quale Liberty Media sta concentrando la maggior parte dei suoi sforzi dal punto di vista degli interessi di distribuzione e trasmissione del Circus. Infine, per avere una visione ancora più allargata, abbiamo lanciato uno sguardo, sempre per quanto riguarda gli Stati Uniti, alle situazioni di IndyCar e NASCAR.
Nelle successive tabelle sono riportati tutti i dati che abbiamo ricavato.
Partendo dall’Italia, è evidente come ci sia un deficit sia in termini di spettatori che di share rispetto alla scorsa stagione. A livello di spettatori si è perso in media un milione netto a gara.
La media spettatori delle prime cinque gare 2023 è di 2.232.000. Le stesse gare, 12 mesi fa (l’Azerbaijan era in calendario più avanti) avevano avuto una media di 3.231.000. Il GP d’Arabia Saudita ha visto quasi un milione e 800 mila persone in meno nel 2023 rispetto al 2022.
Lo share medio delle dirette è sceso dal 10,62% al 9,06% (-1,56%), quello delle differite ha avuto un calo del 3,1%, dall’11,4% all’8,3%.
Questi dati possono essere interpretati in parte come conseguenza del calo di competitività della Ferrari rispetto ad un anno fa. Non è una novità il fatto che il ruolo della Rossa all’interno del campionato sia uno stimolo per portare seguito e spettatori.
Passiamo ora agli Stati Uniti, terreno dove la nuova Formula 1 targata Liberty sta cercando di sfondare. Partiamo col dire che non è possibile un confronto diretto sugli share, dato che quello che viene chiamato Ratings negli USA viene calcolato diversamente rispetto alla controparte almeno italiana. Anche per questo, oltre alla Formula 1, abbiamo analizzato i primi eventi di IndyCar e NASCAR di questa stagione, in modo da poter raffrontare il Rating almeno internamente alla nazione.
Per quanto riguarda la F1 del 2023, gli Stati Uniti hanno vissuto un calo di quasi 100.000 spettatori medi rispetto all’anno scorso, per la precisione 94.600 in meno, per quanto riguarda le dirette. La media spettatori di questi primi cinque GP è stata di 1.263.400, quasi 200.000 in più rispetto all’Italia (1.082.000), ovviamente su un’ipotetica base di popolazione molto più ampia. Curioso il fatto che l’unico GP andato in onda ad un orario americano, quello di Miami di pochi giorni fa, sia quello che ha riscontrato il calo maggiore rispetto alla scorsa stagione, con ben 640.000 spettatori in meno per la diretta da 2.600.000 a 1.960.000. Le prime quattro gare, infatti, si sono comportate bene o male alla pari, con una leggera crescita di 41.000 spettatori medi.
Per quanto riguarda il Rating, la media calcolata in USA sulle prime cinque gare è dello 0,67% contro lo 0,76% del 2022.
Per avere un confronto USA su USA, ecco come si sono comportate IndyCar e NASCAR nei weekend in concomitanza con la F1. La Indy, nelle tre gare corse fino ad ora (St. Petersburg, Texas e Barber) ha avuto una media dello 0,60% rispetto allo 0,66% del 2022.
Sebbene sia a sua volta in calo (1,49% contro 1,90% del 2022) la NASCAR resta la categoria più seguita negli States. La gara di Las Vegas, corsa nello stesso weekend del GP del Bahrain, ha raccolto quasi 4 milioni di spettatori in diretta contro il milione e 320.000, mentre la Indy che debuttava a St. Petersburg ha totalizzato 1.189.000 spettatori.
Delle tre la IndyCar è quella che al momento ha perso meno, lo 0,06%, rispetto allo 0,09% della F1 e ad un più pesante 0,41% della NASCAR.
Immagine: Aston Martin Media
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