A Brackley si preparano a vivere la prima stagione dal 2013 senza la leggenda britannica al volante
Tutte le grandi storie, prima o poi, arrivano alla loro conclusione. Quella tra la Mercedes e Lewis Hamilton ha visto il suo ultimo capitolo chiudersi lo scorso dicembre, ad Abu Dhabi, ed ora, per la squadra anglo-tedesca, è il momento di guardare avanti. Il campionato di F1 2025 sarà soltanto il quarto che le Frecce d’Argento disputeranno senza il sette volte iridato, contando i 15 disputati dal loro rientro nella massima serie nel 2010. La nuova line-up promette comunque scintille e ha tutto il potenziale per non far rimpiangere il nativo di Stevenage.
George Russell è indubbiamente il leader della squadra, nonché uno dei piloti più veloci in circolazione, e ha tutte le carte in regola per portare la sfida ai più diretti rivali nel corso di questa stagione. Dall’altro lato del box, Andrea Kimi Antonelli fa il suo debutto in F1, dopo una carriera stellare nelle formule minori e intenzionato a rimanere al passo coi migliori fin da subito. Le dinamiche all’interno del team saranno da gestire con particolare cautela, ma, se la vettura dovesse dimostrarsi competitiva, non c’è dubbio che entrambi potrebbero dire la loro e attaccare le posizioni più alte delle graduatorie.
Questi buoni propositi hanno trovato diversi riscontri nei test disputati in Bahrain. La W16, a differenza delle ultime nate di Brackley, sembra trovarsi già in una migliore condizione iniziale. Un fatto al quale gli uomini di Toto Wolff non erano stati abituati negli ultimi tre anni, cominciati sempre con una monoposto difficile da guidare e complessa da mettere a punto. La finestra di funzionamento ridotta della W15 potrebbe essersi leggermente allargata, ma per l’assoluta certezza dovremo aspettare i riscontri delle prime tappe. I 458 giri messi insieme dai due piloti, più di qualunque altra scuderia, possono in ogni caso far ben sperare lato affidabilità.
Le qualità del nuovo mezzo sono state evidenziate da ambedue gli alfieri del team anglo-tedesco. Russell ha ben figurato sia nella simulazione qualifica, piazzandosi quarto nella classifica generale, sia in quella di gara. In quest’ultima, però, sono emerse un po’ di problematiche nelle tornate finali di ogni stint, caratterizzate da un degrado maggiore rispetto agli altri top team. Difficoltà, queste, possibili da sistemare in vista della prima gara, ma che invitano a non farsi trasportare eccessivamente dai comunque buoni progressi riscontrabili a Sakhir.
Antonelli, dal canto suo, si è comportato alla perfezione. I suoi tempi sono risultati da subito vicini a quelli del compagno, specialmente sul giro secco, e anche durante i long run il bolognese ha messo in fila dei crono piuttosto interessanti. Il suo stile di guida molto aggressivo, che lo ha portato a percorrere traiettorie molto più larghe in ingresso curva rispetto a Russell, dovrà comunque essere limato la domenica, per evitare di distruggere subito le gomme e perdere la possibilità di rimanere a contatto con i primi. Dobbiamo comunque ricordarci che l’italiano sarà alla sua prima stagione in F1, per cui aspettarsi troppo da lui non fa certo il suo bene. Il ragazzo crescerà, sbagliando e magari anche pesantemente, ma senza errori è impossibile giungere là dove qualcuno lo immagina già adesso.
Rispetto ai tre anni precedenti, in Mercedes possono avere di che sorridere. La nuova vettura sembra essere nata sotto una buona stella, risultando da subito più facile da guidare e piuttosto consistente negli stint più lunghi. Sia Russell che Antonelli hanno svolto un ottimo lavoro durante i test, per cui, se gli sviluppi dovessero essere centrati nel corso della stagione, la loro presenza nelle zone alte della classifica potrebbe diventare una costante. Il futuro di Brackley, anche senza il suo pilota più vincente, pare essere assolutamente in buone mani.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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