Il team di Woking si presenta come il favorito alla conquista dei due titoli, ma dovrà prestare attenzione alla gestione della propria coppia titolare
Se c’è una cosa sulla quale tutti si sono mostrati piuttosto d’accordo dopo i test in Bahrain, probabilmente i più complicati da analizzare in questi ultimi anni, è la collocazione della McLaren nel ruolo di prima forza per il campionato di F1 2025. La scuderia britannica si presenta ai nastri di partenza del prossimo Mondiale dopo la conquista dell’ultimo titolo Costruttori, con l’obiettivo di bissare il successo e portarsi a casa anche l’iride tra i piloti, mancante ormai dal 2008.
La tre giorni di Sakhir ha evidenziato un ottimo comportamento da parte della MCL39. La nuova vettura di Woking si è comportata molto bene nel corso delle simulazioni di gara, mostrando un passo costante e veloce e un degrado piuttosto basso a confronto con i diretti rivali. L’attenzione degli uomini di Andrea Stella non è stata invece rivolta alla ricerca della prestazione sul giro secco, anzi è capitato spesso che Lando Norris e Oscar Piastri abortissero i loro tentativi anche dopo aver fatto segnare i migliori parziali in alcuni dei settori.
Sintomo, questo, di una certa sicurezza da parte del team “papaya”, anche perché nessuno ha in realtà scoperto eccessivamente le proprie carte e, in un contesto come quello attuale in cui i distacchi tra le squadre sono piuttosto risicati, non conviene mettersi troppo in mostra e fornire riferimenti importanti agli avversari. In ogni caso, i long run effettuati dai piloti lasciano poco spazio all’interpretazione ed è ormai assodato, ma sarebbe risultato ambiguo il contrario, che la McLaren comincerà questa stagione da favorita.
Un vantaggio tecnico che ovviamente potrebbe durare poco o, addirittura, venire eclissato da parte di altri team. Di certo, Norris non vorrà commettere i medesimi errori del 2024 e dimostrarsi invece pronto a lottare attivamente per la conquista dell’iride, forte di un mezzo, all’apparenza, più in palla degli altri. Sarà per l’inglese fondamentale mettere da parte quanti più punti possibili nelle primissime tappe, verosimilmente quelle in cui la MCL39 apparirà come la più veloce, per poter eventualmente gestire il divario con i competitor una volta che questi saranno in grado di chiudere il divario.
Anche Piastri è chiamato ad un’annata proficua. L’australiano è riuscito a togliersi la soddisfazione della prima vittoria in carriera in Ungheria lo scorso luglio – bissata poi a Baku – e avrà tutta la voglia per proseguire su quanto di buono fatto nell’ultimo campionato per sfidare il più possibile il compagno, soprattutto sul fronte della costanza di rendimento e della velocità pura in qualifica. Se dovesse riuscirci, non è da escludere un ruolo da protagonista nella corsa al Mondiale per il nativo di Melbourne. Da considerare, invece, sarebbe il clima che si verrebbe a creare all’interno della squadra.
Sulla carta, sia Norris che Piastri nascono come piloti di punta, come prime guide, e poco gradirebbero la vestizione dei panni del “maggiordomo” nei confronti del vicino di box. Soprattutto se, come sembra, la vettura a loro disposizione dovesse dimostrarsi la migliore del lotto. Questa sarà la sfida che dovranno affrontare Andrea Stella e Zak Brown, per costruire un ambiente il più sano possibile ed estirpare sin da subito lo spauracchio di una lotta interna che, a lungo andare, potrebbe far rivivere l’incubo di un campionato comodamente conquistabile perso per fattori estranei alla competitività della macchina.
Immagine di copertina: Media McLaren
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