La squadra britannica si affida totalmente alla mano del genio ex Red Bull per risollevarsi da un periodo complicato
Dopo la partenza fulminante di due anni fa, in molti si aspettavano che l’Aston Martin sarebbe riuscita presto a scalare le gerarchie e a posizionarsi in un ruolo di assoluto rilievo all’interno della griglia. Eppure, alla viglia del campionato di F1 2025, lo scenario della squadra inglese si presenta assai diverso dalle rosee aspettative affiorate a seguito degli ottimi primi riscontri del 2023. L’ultima stagione, eccezion fatta per poche e specifiche occasioni, ha regalato ben pochi sorrisi al team di Lawrence Stroll, costretto prevalentemente a lottare per la zona punti ma, per buona parte delle ultime tappe, anche a non riuscire nemmeno a raggiungere la top 10. Una spirale negativa che non pare volersi assestare neanche quest’anno.
Con appena 306 passaggi completati, l’Aston Martin è risultata la nona più attiva in pista durante i test in Bahrain, davanti solamente alla Red Bull. La nuova AMR25 non ha reso entusiasti i piloti, Fernando Alonso e Lance Stroll, mostrandosi nervosa e lontanissima parente della monoposto uscita dalla fabbrica di Silverstone 24 mesi fa. Lo scarso chilometraggio e i riscontri tutt’altro che eccellenti non hanno certo messo il sorriso sul volto di Andy Cowell e dei suoi uomini, consci di doversi impegnare come non mai per riuscire a tornare là dove si erano mostrati capaci di stare due anni fa.
Le speranze del team sono tutte riposte nella figura di Adrian Newey, accasatosi in verde la scorsa settimana e con la responsabilità sulle spalle di risollevare lo storico marchio inglese. Ci spera Alonso, quest’anno pronto a spegnere 44 candeline ma ancora motivatissimo a ritrovare non solo la vittoria, ma anche il successo iridato. Lo spagnolo è consapevole che difficilmente potrà togliersi qualche soddisfazione nel corso di questo campionato, nel quale dovrà nuovamente ricorrere ad ogni goccia del suo straordinario talento per trascinare una vettura apparentemente poco competitiva verso la zona punti.
Stroll, dal canto suo, rimane uno dei piloti più indecifrabili della griglia. La sua uscita di pista nel giro di formazione di Interlagos, seguita da un insabbiamento quantomeno bizzarro per dinamica, è stato soltanto l’ultimo di una serie di episodi che hanno spinto gli appassionati a confermare la targhetta di “figlio di papà” al collo del canadese. La sua presenza sullo schieramento del prossimo anno è ancora tutta da verificare, almeno stando ai rumor che volevano addirittura Max Verstappen al volante per il 2026. Di certo, le aspettative intorno alla sua stagione, e probabilmente anche al suo futuro, sono tutt’altro che alte.
Insomma, tutti i buoni propositi della scuderia britannica sono riposti sulla figura di Newey. Alla fine, è proprio il “genio” a rappresentare la vera novità di questa stagione per l’Aston Martin, unico team insieme alla McLaren a non essere intervenuta sulla propria coppia di piloti. Sicuramente, la campagna acquisti sui tecnici è stata impressionante negli ultimi anni, ma è necessario che tutte queste figure coesistano bene insieme, per sviluppare una monoposto non solo dalle grandi firme, ma anche da altrettanto grandi prestazioni.
Immagine di copertina: Media Aston Martin
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