Segue l’anteprima del team Alpine per il mondiale 2022 di F1
Attorno alla A522 portata in pista da Alpine nelle due sessioni di test prestagionali non si è nascosto un velo di preoccupazione. La monoposto del team transalpino, presentata in pompa magna poco prima dell’inizio dei test di Barcellona, ha infatti destato particolare attenzione per non essere stata al top per quanto riguarda l’affidabilità, con diversi problemi che hanno rallentato il programma di sviluppo soprattutto nella prima sessione di Barcellona.
F1 | Tecnica: l’analisi di Paolo Filisetti della nuova Alpine A522 [AUDIO]
Nella classifica dei team Alpine risulta infatti al quartultimo posto per chilometraggio effettuato, con 2.852 km totali frutto dei 1.234 di Barcellona e dei 1.618 di Sakhir. Dietro di lei McLaren (complice anche la mancanza di Ricciardo in Bahrain), Alfa Romeo e Haas. Il quarto posto finale di Fernando Alonso nella classifica dei tempi suona come una boccata d’aria: Alan Permane, nelle ultime dichiarazioni, si è mostrato positivo soprattutto per il ritmo avuto proprio nelle ultime due giornate di test a Sakhir, nelle quali il team ha capito come interagire con il Porpoising al punto di poterlo quasi “indurre” o eliminare del tutto. Oltre a questo Permane ha sottolineato come a Barcellona il team si sia nascosto in termini di prestazioni non usando mai il DRS e come in Bahrain si sia girato prevalentemente con un discreto quantitativo di benzina a bordo. Per riassumere, lo sporting director suggerisce che la situazione potrebbe essere più positiva di quanto si pensi.
Di certo questo se lo augura Fernando Alonso. Il bicampione del mondo 2005/2006, a quaranta candeline spente, è tornato in Formula 1 nel 2021 sposando il progetto Alpine proprio alla luce di questo nuovo regolamento, con la speranza e l’eventuale determinazione per tornare alle posizioni che gli competono. Pertanto questa stagione, per lui, potrebbe essere decisiva in positivo così come in negativo. Un balzo in avanti ci restituirebbe un leone pronto a lottare con tutti, senza timore reverenziale come abbiamo visto a tratti nel corso della scorsa stagione; basti ricordare la leggendaria difesa nei confronti di sua maestà Lewis Hamilton in Ungheria e il podio del Qatar. Un altro anno come il 2021 in termini di prestazioni, invece, potrebbe essere deleterio per il futuro dell’asturiano. Saranno le prime 4/5 gare ad indicare la via.
Per quanto riguarda Esteban Ocon, la prima vittoria in carriera giunta in Ungheria (con la complicità di Fernando) è segno che il francese ha le carte in regola per poter essere una risorsa preziosa per il team. Tutto dipenderà, come per gli altri, dalla competitività della A522.
Su questa monoposto Alpine ripone particolare fiducia ed aspettative, visto il cambio di nome da Renault dello scorso anno in prospettiva di questo nuova era della Formula 1. Al momento la situazione è una via di mezzo tra quanto visto in pista e le parole di Permane. Già dal sabato di Sakhir ne sapremo di più.
Immagine: Media Alpine
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